E dopo la notte dei franchi tiratori, passato il Natale, la Finanziaria torna in aula. A partire alle 15,00 di oggi inizia la “maratona” dell’Ars allo scopo di giungere ad approvazione del documento entro la giornata di domani, sabato 28 dicembre. Si punta ad evitare ad ogni costo l’esercizio provvisorio e rispettare la promessa fatta tanto dal presidente della Regione quanto da quello dell’Assemblea.
Tanti nodi da sciogliere e poco tempo
I nodi da sciogliere sono tanti, il tempo è poco ma tutto sommato la situazione è difficile ma non impossibile da risolvere. A creare la tensione che ha fatto saltare il banco prima di Natale è stato un emendamento del Pd sul quale il governo aveva dato parere negativo ma approvato ugualmente a scrutinio segreto con diversi “franchi tiratori”. E’ successo la notte del 23 dicembre proprio quando si doveva dare una accelerazione al percorso della Finanziaria per giungere ad approvazione se non entro Natale almeno entro sabato 28 dicembre.
Il pomo della discordia, il maxi emendamento decimato
A Natale i deputati non sono più buoni, tutt’altro. Dopo una giornata di incontri bilaterali, un mini vertice di maggioranza parlamentare convocato dal presidente Galvagno e una riunione allargata anche all’opposizione, si era tornati in aula alla ricerca dell’accelerazione. Pomo della discordia restava il maxi emendamento che mano mano era stato asciugato fino a tagliare fuori quasi due terzi delle proposte. Tagli dolorosi per alcuni ma che ponevano le condizioni per andare avanti e cercare l’approvazione del documento economico finanziario in generale.
L’emendamento che fa esplodere tutto
All’inizio sembrava tutto procedere bene, anche se il ricorso al voto segreto è frequente e pone dubbi sull’esistenza di un patto di non belligeranze. La maggioranza, però, boccia i tutti i tentavi di mandare la finanziaria gambe all’aria fino all’emendamento Pd che sposta due milioni di euro. Il governo dice no anche se non è una norma fondamentale e qui avviene il fattaccio. Nell’urna ci sono, invece, 34 sì e l’emendamento passa.
I franchi tiratori
Dal conteggio dei presenti è facile capire che ci sono una decina di franchi tiratori,. Le opposizioni in aula sommano 25 voti (Se si conta anche sud chiama Nord e la collocazione dei deluchini non è proprio chiara in questi mesi).Almeno nove voti vengono dai banchi della maggioranza. Aula sospesa
Dimenticare l’accaduto ma si comincia dai contributi del turismo
Ora è necessario dimenticare quanto è accaduto e tirare avanti ma in avvio tocca subito ad uno dei grandi nodi del contendere, la rubrica turismo. Si tratta degli interventi nato dagli scandali sui contributi. Dal caso Auteri a tutti i piccoli e medi contributi ‘ad personam’ rilasciati negli ultimi mesi per sagre, feste di Paese e così via. In discussione il comma che istituisce il “fondo unico del turismo” un capitolo da 10 milioni e mezzo quest’anno, non più a disposizione della politica ma da usare secondo criteri precisi,. E qui lo scontro fra l’assegnazione ai comuni e la proposta di bando aperto delle opposizioni è prevedibile se non scontato.
Il maxi emendamento
Ma il vero grande scontro sarà sul maxi emendamento, possibilmente doppio. Uno o due articoli aggiuntivi. Il primo è già stato scremato in maniera consistente, il governo e la maggioranza puntano su alcuni elementi qualificanti fra cui i soldi per il salvataggio dell’Ast già in grande ritardo. Poi c’è il tesoretto che vale circa 80 milioni di euro sul quale si conta per mettere d’accordo tutti. I 5 stelle avevano chiesto che non si usasse il principio della ripartizione fra deputati, del contentino delle piccole norme a pioggia sui territori. Ma alla fie quello sarà lo strumento per tranquillizzare l’aula.
Un tesoretto da 80 milioni che per il 70% verrà usato per coprire proposte della maggioranza e per il 30% richieste dell’opposizione. Circa 25 milioni, dunque, per accontentare Pd e 5 stelle (difficile dire dove saranno conteggiate le somme che serviranno per le proposte di Sud chiama Nord) e 55 milioni per le proposte dei deputati della maggioranza. Chi non fa il bravo soldatino in aula potrebbe veder sparire i fondi per ciò a cui tiene. E questo è probabilmente il vero vincolo che potrà permettere all’Ars di approvare la finanziaria nella notte o all’a,ba di sabato. Almeno su questo si conta
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