di Stefano Fabrizi
Sospesi sul mare dentro quella conchiglia che è la Rotonda a mare di Senigallia per parlare di Adriatico, Mare d’inverno, un volume che è stato definito, con una espressione assai azzeccata, un vero e proprio breviario.
L’occasione c’è stata il 27 dicembre 2024 con una parte degli autori dell’opera al tavolo e una platea gremita per salutare questo nuovo lavoro editoriale voluto (della serie volli, e volli sempre, e fortissimamente volli) di quella passionaria italiatrotter che è Cristiana Colli.
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A fare gli onori di casa l’assessore Gabriele Cameruccio. Gli interventi degli autori Anna Busetto Vicari, Emanuela Audisio, Fabio Salomoni, del fotografo Alessio Ballerini, del grafico Roberto Montani e della curatrice, nonché autrice, Cristiana Colli. Nelle vesti di moderatore il libraio Fabrizio Marcantognini.
Parole, foto, ricordi, ma anche odori, sapori, e anche sogni si sono dipanati come per magia ascoltando i vari interventi.
Un viaggio nell’Adriatico
tra ricordi e design
Ed ecco che Montani ci racconta perché è nata quella copertina, con quella scritta (che non riporta il titolo, ma solo Mar Adriatico) e soprattutto con quel formato. Il grafico mette al centro del suo lavoro la sua esperienza personale legata al Mare Adriatico. “Mi identifico fortemente con il mare Adriatico, essendo nato a San Benedetto del Tronto e avendo vissuto in luoghi affacciati sul mare” – ha detto, aggiungendo – “Ho voluto creare un libro che fosse un oggetto tangibile, da sfogliare e tenere tra le mani, anziché una semplice raccolta di immagini. La scelta di un formato tascabile per favorire la manipolazione, e la lettura in qualsiasi momento, e di una copertina ispirata alle vecchie cartine geografiche, con il nome del mare scritto in modo curvo per evocare la forma del bacino adriatico, è stata dettata dalla volontà di creare un oggetto familiare e intimo. Questo libro non è solo un’opera d’arte, ma anche un vero e proprio atto d’amore verso il nostro territorio. L’Adriatico è un mare ricco di storia e di cultura. Un luogo dove le tradizioni si fondono con la modernità, creando un mix unico e affascinante”.
Adriatico:
un mosaico di parole e sapori
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Verso la conclusione la Colli lancia un guanto di sfida agli autori: diteci in una parola cosa rappresenta per voi l’Adriatico. E ognuno ha contribuito con una parola chiave, un’immagine o un ricordo, creando un affresco ricco di sfumature e suggestioni.
Ed eccole le parole chiavi
“Il caos Adriatico”: questa espressione sintetizza la complessità e la vitalità di questo mare.
“La cappola”: una parola semplice che racchiude in sé molteplici significati, dal cibo alla natura, dal folklore alla tradizione.
“La sabbia”: un elemento essenziale dell’Adriatico, simbolo di tempo, di cambiamento e di vita.
“Il profumo”: un’esperienza sensoriale che evoca ricordi e sensazioni profonde.
Queste parole, apparentemente diverse, si intrecciano e si completano, rivelando la complessità di questo tratto di costa. Nonostante le differenze tra le varie località adriatiche, emerge un senso di unità e di appartenenza a un unico ecosistema. I ricordi personali e le emozioni legate al mare sono stati un elemento fondamentale del dibattito. La nostalgia, la gioia, la scoperta e la meraviglia sono solo alcune delle sensazioni evocate dalle parole dei partecipanti.
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E un focus particolare è stato dedicato al cibo, in particolare alla pasta con le vongole, eletta “piatto ufficiale” dell’Adriatico.
L’Adriatico: un arazzo
di esperienze condivise e identità uniche
A chiudere il pomeriggio Cristiana Colli che ha rimarcato appassionatamente come questa esperienza, lunga più di un anno di lavoro e ricerche, è stata voluta e “difesa” fino alla realizzazione dell’opera come la scelta di una copertina senza titolo, sostenendo che era essenziale per l’impatto e l’identità visiva del libro: “L’assenza di un titolo costringe il lettore a interagire con il contenuto a un livello più viscerale” – ha spiegato – È come una tela bianca che invita lo spettatore a creare la propria narrazione”.
Un tema chiave durante la presentazione è stato il ruolo dell’Adriatico come crocevia di culture e religioni. Cristiana Colli, difatti, ha evidenziato la ricca storia della regione, dall’Impero romano alle repubbliche marinare di Venezia e Dubrovnik: “L’Adriatico è un luogo in cui il sacro e il profano si intrecciano. È un luogo in cui le persone hanno cercato conforto, avventura e illuminazione spirituale per secoli”. La curatrice ha poi toccato il concetto dell’Adriatico come mare “mistico”, tracciando paragoni con il lavoro di Predrag Matvejević e sottolineando l’importanza di comprendere la complessa ecologia dell’Adriatico e l’impatto del cambiamento climatico su questo fragile ecosistema. E in questo contesto ha citato la teoria che l’acqua abbia una sua memoria (concetto espresso per la prima volta da Jacques Benveniste nel 1988, ndr).
Il libro esplora il Mar Adriatico attraverso diverse prospettive, tra cui storia, arte, religione e mitologia. “Il nostro mare – ha detto la Colli – non è solo un luogo geografico, ma un simbolo di storia, cultura e spiritualità. È un luogo in cui passato e presente si intrecciano e dove diverse civiltà hanno lasciato il loro segno”.
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Il Mare Adriatico è molto più di una semplice destinazione turistica. È un luogo dell’anima, un mosaico di culture, tradizioni e sapori.
Adriatico, Mare d’inverno
Autori vari
Curato da Cristiana Colli
Edito artem srl
Stampa Tecnostampa Ostra Vetere
Patrocinio Regione Marche
pp 600
euro 30