Conosciuta in tutto il mondo come la “Città del Palladio”, Vicenza custodisce un ricco patrimonio artistico e culturale, che ha portato il suo centro storico a essere riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO già nel 1994. La città è un museo a cielo aperto e ogni angolo racconta la genialità del grande architetto rinascimentale Andrea Palladio. Nel 2023 le presenze turistiche nella provincia hanno superato i 2.264.000, con un incremento del 12,7% rispetto all’anno precedente. Dati che evidenziano come Vicenza continui a consolidarsi come destinazione turistica di rilievo.
Cosa vedere a Vicenza: le opere di Andrea Palladio
Nato a Padova nel 1508, Andrea Palladio è considerato uno dei più grandi architetti di tutti i tempi e Vicenza è il luogo dove la sua visione ha preso vita. Il suo stile, caratterizzato da un’eleganza sobria e un’armonia perfetta, ha influenzato l’architettura occidentale per secoli. Tra le opere più iconiche del Palladio a Vicenza spicca la Basilica Palladiana in Piazza dei Signori, simbolo della città. Nonostante il nome possa far pensare il contrario, non è un edificio religioso, ma uno spazio multifunzionale che ospita mostre d’arte ed eventi culturali. La terrazza panoramica è particolarmente amata dai visitatori per la vista spettacolare che regala sulla città e sulle colline circostanti. La caratteristica distintiva dell’imponente opera architettonica è una loggia in pietra bianca, la loggia palladiana, decorata con archi eleganti e proporzionati. È sormontata da una copertura verde in rame, che ricorda lo scafo di una nave rovesciata.
L’imponente Basilica Palladiana nel cuore di Vicenza
Il Teatro Olimpico è il primo teatro stabile coperto dell’epoca moderna e perciò rappresenta un punto di svolta nella storia del teatro occidentale. Palladio lo progettò ispirandosi agli antichi teatri romani, reinterpretandoli in chiave rinascimentale e rendendolo un modello per molte altre strutture. Purtroppo morì pochi mesi dopo l’inizio dei lavori e l’opera fu completato da un suo allievo nel 1585. La prima rappresentazione fu l’Edipo Re di Sofocle durante l’inaugurazione e ancora oggi viene utilizzato per spettacoli, concerti e rappresentazioni teatrali, soprattutto durante la stagione lirica e classica di Vicenza.
Poco fuori dal centro sorge Villa La Rotonda, esempio perfetto dei principi dell’architettura classica reinterpretati da Palladio, con un’attenzione straordinaria per la simmetria e le proporzioni. Il sacerdote Paolo Almerico la commissionò ad Andrea Palladio nel 1566 che la progettò come luogo di riposo e contemplazione, una sorta di spazio per il piacere intellettuale e spirituale che rifletteva una nuova concezione della villa rinascimentale. La pianta è simmetrica e quadrata, con una sala centrale circolare coperta da una cupola. Ogni lato della villa è identico, con quattro portici monumentali dotati di frontoni triangolari e colonne ioniche.
Villa La Rotonda, una delle più belle opere di Andrea Palladio
Oltre Palladio: cos’altro vedere a Vicenza
Oltre alle principali opere del Palladio, il centro storico di Vicenza è un labirinto di vicoli, piazze e palazzi che raccontano secoli di storia. Passeggiando per le strade si nota una combinazione unica di architettura rinascimentale, gotica e barocca.
La strada principale della città è Corso Palladio, un susseguirsi di negozi, caffè e palazzi storici, dove i vicentini e i turisti passeggiano o fanno shopping tra boutique di lusso e botteghe artigianali.
Piazza dei Signori, dominata dalla già citata Basilica Palladiana, è Il cuore pulsante di Vicenza. Accanto alla Basilica si erge Torre Bissara, che con i suoi 82 metri è un elemento distintivo dello skyline vicentino. Pur non essendo visitabile, molti turisti ne restano attratti. È infatti nota per la tradizione dell’“ora nona”, una melodia che viene suonata dalle campane della torre sei minuti prima di mezzogiorno e sei minuti prima delle 18:00. Da non perdere, infine, Palazzo Chiericati, sede del Museo Civico, con una ricca collezione di opere d’arte, dai dipinti rinascimentali ai capolavori del Settecento.
Perdersi tra i sapori della cucina vicentina
La cucina vicentina è un vero viaggio tra tradizione e autenticità, dove i sapori rustici delle campagne si intrecciano con le raffinate influenze veneziane. Celebra i prodotti locali, reinterpretandoli in piatti che raccontano secoli di storia e cultura.
Tra le specialità più iconiche spicca il baccalà alla vicentina, piatto simbolo che richiede pazienza e maestria. Viene preparato con latte, cipolle e olio d’oliva e cotto a fuoco lento per ore, fino a raggiungere una consistenza cremosa e un gusto inconfondibile. Un altro emblema della tradizione vicentina sono i bigoli con l’arna, una pasta spessa simile a grossi spaghetti, condita con un ricco ragù d’anatra. È un piatto che richiama la semplicità e la genuinità delle tavole contadine.
Impossibile non citare i prodotti caseari, primo tra tutti il formaggio Asiago, e i vini locali come il Tai Rosso, la vespaiola e la durella. Tappa obbligata le cantine dei Colli Berici e le malghe dell’Altopiano di Asiago, dove tradizione e passione si incontrano calice dopo calice e ad ogni assaggio.
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