La sera del 24 dicembre Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di San Pietro, inaugurando ufficialmente il Giubileo 2025. Un periodo importante per la religione cattolica, che porta messaggi di rinnovamento spirituale e che mira a ristabilire la pace e un corretto rapporto tra le persone.
Come il Giubileo, anche il mondo scolastico italiano si prepara a un anno di cambiamenti, come annunciato dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
Il messaggio del Giubileo 2025 calato sulla scuola: le parole di Valditara
È iniziato ufficialmente il Giubileo 2025 e in tale occasione il ministro Valditara ha tradotto il messaggio di questo importante appuntamento della Chiesa cattolica (che cade ogni 25 anni a Roma), calandolo sul mondo scolastico italiano e sulle problematiche ancora da affrontare.
Il messaggio è quello del “rispetto verso l’altro, verso il compagno, dal latino ‘cum’ e ‘panis’, quello con cui si mangia il pane – ha dichiarato il titolare del Mim intervistato da ‘Il Messaggero’ -. La lotta contro il bullismo, la prepotenza, la maldicenza, la violenza. È il messaggio per cui ci battiamo da due anni, con il voto in condotta, restituendo autorevolezza ai docenti, valorizzando i talenti, insistendo con l’Educazione civica per cui viene prima la persona e poi lo Stato”.
Un messaggio, quello riportato da Valditara, che tocca numerosi temi caldi, come la violenza tra i giovani e le nuove linee dell’educazione civica, nelle quali per la prima volta, nell’anno scolastico 2024/2025, è stata introdotta anche l’educazione finanziaria, utile strumento di emancipazione femminile, come dichiarato recentemente dall’Onorevole Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al ministero dell’Istruzione e del Merito.
Novità scuola 2025: valutazione dei presidi e nuovi concorsi
Sono diverse le novità per la scuola per il prossimo anno: nel 2025, innanzitutto, subentra la valutazione dei presidi che “inciderà sulla retribuzione di risultato che fino adesso è stata data a pioggia, e che ora sarà invece legata al raggiungimento di obiettivi”, ha dichiarato Valditara. Questa novità è prevista dal decreto legge 71/2024, che necessita di un decreto ministeriale per la sua attuazione.
Si prevede che la valutazione verrà espressa in punti (massimo 100): 80 legati al conseguimento degli “obiettivi misurabili” (70 per gli obiettivi definiti dai capi di dipartimento e 10 per l’obiettivo definito dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale – Usr), e 20 punti attribuiti dai direttori regionali sulla base dell’apprezzamento professionale e organizzativo del dirigente.
Anche gli stipendi del personale scolastico vedranno un aumento nel nuovo anno: “Abbiamo finalmente chiuso il contratto 2019-2021 e abbiamo già finanziato non solo il 2022-2024, ma anche i trienni 2025-2027 e 2028-2030 – ha spiegato Valditara -. Parliamo fra lo scorso contratto e quello in scadenza di circa 300 euro lordi in più al mese, a cui si aggiunge il taglio del cuneo fiscale. Stiamo iniziando a recuperare il potere di acquisto perso in 11 anni dai lavoratori della scuola: dal 2009 al 2020, quando i contratti erano rimasti bloccati”.
Il 2025 sarà anche l’anno dei concorsi nel mondo dell’istruzione. “Abbiamo bandito selezioni per docenti, ispettori, presidi, insegnanti di religione, personale amministrativo, arriveranno anche nuovi funzionari per gli uffici scolastici regionali che snelliranno la gestione degli appalti, ad esempio per le gite scolastiche”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, aggiungendo che si tratta di procedure concorsuali “che in alcuni casi non si facevano da 20 anni, in altri dal 2014, in altri ancora dal 2017. Mai prima d’ora così tanti concorsi”.
Cosa ha detto Valditara su competenze e dispersione scolastica
Guardando all’anno che sta volgendo al termine, il ministro Giuseppe Valditara ha dichiarato che si è verificato “un recupero importante delle competenze, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno”. Secondo il capo del dicastero bianco, i dati Invalsi lo testimonierebbero: “Agenda Sud (la nuova strategia adottata dal Mim per contrastare la dispersione scolastica e ridurre i divari negli apprendimenti nelle aree del Mezzogiorno, ndr.) ha cominciato a funzionare, in Italiano, Matematica, Inglese soprattutto c’è stato un recupero doppio rispetto a quello che comunque è stato registrato al Centro e al Nord”, ha spiegato Valditara. Lo si evincerebbe dai dati sulla “dispersione implicita, cioè quella che riguarda appunto le competenze”, che “è scesa al 6,6% rispetto all’8,7% dell’anno precedente, ed è il dato più basso in assoluto”.
Inoltre, “il 2024 è stato l’anno delle riforme: quella sull’Istruzione Tecnico-professionale, il 4+2; il voto in condotta, con norme molto più stringenti in base alle quali si verrà rimandati con il 6 e bocciati con il 5″. Nel prossimo anno, sono previste anche “attività di cittadinanza solidale obbligatorie” e una “continuità didattica per gli insegnanti di sostegno su scelta delle famiglie, che sarà possibile fare quest’anno a valere sul prossimo anno scolastico”, oltre ad altri interventi: “Le misure per gli stranieri di primo arrivo, l’uso dell’IA in via sperimentale per la didattica e il divieto dei cellulari in classe“, ha sottolineato il titolare del Mim.
Spazio anche per il tema della dispersione scolastica, che registra dati ancora troppo elevati, soprattutto al Sud, ma che secondo Valditara sta vedendo dei miglioramenti: “La dispersione esplicita, quindi l’abbandono del percorso scolastico, è al 9,4%, per la prima volta sotto al 10: siamo in largo anticipo rispetto ai risultati previsti dall’Europa e dal Pnrr”.
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