Federazione Ginnastica d’Italia – Il Film del 2024

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Il 2024 nasce all’insegna di Rimini, l’impegno organizzativo più grande della Federginnastica, nell’anno olimpico in cui non si disputano i Mondiali delle discipline riconosciute dal CIO. Ai Campionati d’Europa di Ginnastica Artistica, dopo l’oro dell’Italdonne a Monaco di Baviera nel 2022 e lo storico primo posto dell’Italia maschile ad Antalya nel 2023, la FGI puntava alla doppietta.

Invece, sono arrivate, da un lato, la conferma delle Fate, che tornano ad essere le campionesse d’Europa e, dall’altro, la terza piazza dell’ItalGAM, brava a conservare il podio, dietro Ucraina e Gran Bretagna, con il punteggio più alto della nostra storia recente, 252.560. Con i ragazzi si è messo in luce anche Maresca, il quale, da individualista aggiunto al quintetto, è riuscito a conquistare la settima posizione nella final eight agli anelli.

A livello individuale Manila Esposito si laurea reginetta europea nel concorso generale. È la terza italiana a riuscirci, dopo Asia D’Amato in Baviera nel ‘22 e Vanessa Ferrari ad Amsterdam, in Olanda, nel 2007, mentre tra gli uomini l’unico “Re azzurro” è ancora Franco Menichelli, leader ad Anversa nel 1965. Gli si avvicina Abbadini, straordinario bronzo del completo uomini senior.

La ginnasta cresciuta a Civitavecchia da Camilla Ugolini è giunta davanti ad Alice D’Amato, che si aggiudica così la medaglia d’argento, in uno splendido uno-due FGI, dedicandola alla sorella, infortunatasi al corpo libero nell’arrivo della terza diagonale. E senza la regola dei due passaporti per Nazione, il podio sarebbe stato tutto azzurro: Angela Andreoli ottiene, infatti, il terzo punteggio ma per regolamento deve lasciare il bronzo europeo all’inglese Alice Kinsella.

A livello statistico nell’all-around di tutti i tempi i piazzamenti azzurri complessivi GAF diventano sei, contando anche i bronzi di Martina Maggio, sempre a Monaco ’22, e della stessa Alice in Turchia, l’anno prima. Il bronzo virtuale dell’Andreoli rimane una medaglia d’onore al merito di un gruppo incredibile.

Sono cinque poi gli squilli dell’Italdonne, nei singoli attrezzi. Manila Esposito, in stato di grazia, fa suoi i titoli a trave e corpo libero; Alice D’Amato conserva quello alle parallele asimmetriche, davanti ad una Elisa Iorio argento sugli staggi e spalla di qualità di un’altra splendida doppietta; Angela Andreoli, chiude una rassegna da incorniciare con il bronzo al corpo libero.

L’oro di Manila alla trave è l’ennesimo inedito. Prima di lei erano arrivati i titoli al volteggio con Francesca Benolli e Carlotta Giovannini, al corpo libero con Vanessa Ferrari, e alle parallele asimmetriche con Alice D’Amato. Al corpo libero, invece, Manila Esposito si veste da Ferrari, vincendo sul quadrato verde e viola riminese come fece il “Cannibale” di Orzinuovi ad Amsterdam 2007 e a Sofia 2014. Tre ori individuali in un’unica edizione europea, non c’era riuscito mai nessuno a vincerli, anche se qui, va sempre ricordato, mancavano Russia e Bielorussia.

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Grazie ad Andreoli che bissa il suo piazzamento del 2022, arriva l’ultima doppietta FGI. La medaglia d’oro a squadre è la terza nel palmares della Federginnastica, dopo il successo a Volos 2006 e quello di due anni fa in Germania. A pochi mesi dai Giochi di Parigi il bilancio finale dell’Italia femminile è di 8 medaglie (4 O. – 2 A. – 1 B.). Se a queste aggiungiamo altrettanti successi ottenuti dalle Junior, (3 O. – 4 A. – 1 B.), arriviamo a 16 metalli nella rassegna delle ragazze. Sale, invece, a 37 (14 O. – 12 A. – 11 B.) il computo delle medaglie complessive nell’hall of fame senior donne della Federazione Ginnastica d’Italia. Tutte ottenute nel Terzo Millennio, da Patrasso 2002, quando la squadra composta da Cavalli, Colombo, Bergamelli e Gargano salì per la prima volta sul podio, al terzo posto.

Se il presente è roseo, il domani è in cassaforte. L’Italbaby chiude sulla piazza d’onore con Benedetta Gava, Emma Puato, Emma Fioravanti, Artemisia Iorfino e Giulia Perotti. Quest’ultima poi è seconda anche nell’all-around baby. La medaglia di Giulia è il terzo argento juniores nel completo dopo quello di Adriana Crisci a Birmingham nel ’96 e di Vanessa Ferrari ad Amsterdam 2004. Meglio fecero soltanto Enus Mariani a Bruxelles 2012 e Giorgia Villa a Glasgow nel 2018. Il quintetto invece eguaglia la piazza d’onore in Belgio di dodici anni prima, tra i migliori risultati di sempre, tolti gli exploit dorati (e consecutivi, se non si calcola Mersin 2020, saltato per il Covid) in Scozia e in Germania.

L’ultimo giorno le azzurrine aggiungono altre sei medaglie di specialità al bottino di categoria: Giulia Perotti, oro alle parallele asimmetriche e al corpo libero, nonché bronzo trave; Benedetta Gava oro al volteggio, davanti ad Emma Puato, argento; Emma Fioravanti argento al corpo libero. L’albo d’oro di categoria dell’Artistica femminile italiana sale dunque a quota 41 medaglie complessive: 11 ori, 15 argenti e 15 bronzi.

Sul fronte maschile, dicevamo, Abbadini, sesto al Mondo ad Anversa 2023, miglior piazzamento dai tempi di Jury Chechi, eguaglia stavolta il “Signore degli Anelli” – presente in tribuna autorità – che era stato l’ultimo a centrare il podio, e proprio la terza piazza, a Losanna nel 1990. Erano quindi 34 anni che un italiano non vinceva una medaglia europea sul giro completo. Contando i bronzi di Giovanni Carminucci a Lussemburgo 1961 e di Franco Menichelli a Tampere 1967 (quest’ultimo però anche d’oro ad Anversa nel 1965) quello di Rimini è il quinto podio italiano all-around europeo di tutti i tempi e Yumin Abbadini entra nella storia, accanto ai nomi di tre olimpionici.

Il secondo azzurro in gara, il neo poliziotto Lorenzo Minh Casali, incappa in una giornata storta e si ferma al 25° posto. Tre settimi posti nelle final eight per attrezzo concludono l’esperienza della Maschile italiana. Oltre a Maresca sul castello degli anelli – dove Lodadio si era fermato al ruolo di prima riserva – concludono al penultimo posto anche Levantesi alle parallele e Abbadini alla sbarra.

La FGI porta il computo del suo palmares europeo senior uomini all time a 49 medaglie (16 ori – 12 argenti – 21 bronzi). A livello di squadra si tratta del terzo piazzamento consecutivo, dopo l’argento di Monaco di Baviera nel 2022 e il titolo di Antalya nel 2023.

Nella giovanile gli azzurrini fanno ancora meglio, con sei medaglie juniores. Dopo l’argento a squadre con Tommaso Brugnami, Manuel Berettera, Diego Vazzola, Pietro Mazzola e Simone Speranza, secondi soltanto alla Gran Bretagna, arrivano cinque piazzamenti individuali. Brugnami è il protagonista principale, come Giulia Perotti nella femminile. Il talento della Giovanile Ancona ottiene l’oro a corpo libero e anelli, l’argento nel concorso generale e quello al volteggio. Berettera è di bronzo alla sbarra, con Vazzola settimo. Nel medagliere aggregato, pertanto, sono otto i piazzamenti della delegazione FGI sulle rive dell’adriatico, nella città di Federico Fellini.

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Se gli Europei di artistica erano il principale banco di prova dell’artistica, quelli di Budapest, in Ungheria lo erano per la Ritmica. Ebbene sono sette le medaglie – 5 argenti e 2 ori – che l’Italia ha vinto alla 40ª edizione della rassegna continentale magiara. Alla Papp Laszlo Sport Arena, Sofia Raffaeli si conferma vicecampionessa alle spalle della bulgara Stiliana Nikolova. Raffaeli, già detentrice di quattro medaglie d’oro continentali di specialità vinte a Tel Aviv 2022 (cerchio e clavette) e Baku 2023 (palla e clavette), ha aggiunto al proprio palmares un altro titolo, sempre alla palla, e l’argento al nastro. A Budapest, allora, la ventunenne marchigiana mette insieme quattro medaglie, se aggiungiamo anche l’argento nel Team Ranking, grazie anche a Milena Baldassarri, quinta alle clavette ma sesta nell’all-around, a Tara Dragas, impegnata solo al nastro che le è valso il 15° posto in qualifica, e alla squadra.

Anche le Farfalle si sono tinte d’argento nel completo, dietro alla Bulgaria, eguagliando quindi il risultato di Tel Aviv 2022 e, ancora prima, di Varna 2021, Guadalajara 2018, Baku 2014, Brema 2010 e Mosca 2006. Le “Leonesse” di Desio, però, non si sono accontentate e il giorno seguente, nelle finali di specialità, hanno fatto risuonare l’Inno di Mameli con i 5 cerchi, precedendo Spagna e Israele. Nella routine con i 3 nastri e le 2 palle – costruito sulla melodia de “L’Estasi dell’Oro” del maestro Ennio Morricone – la Maurelli e compagne devono accontentarsi della settima piazza, scendendo di un posto rispetto alla classifica di Baku.

Il bilancio della gara senior è stato positivo, ma lo stesso vale anche per le junior, alla loro prima esperienza europea: Ludovica Platoni, Anna Piergentili, Margherita Fucci e Carlotta Fulignati hanno dimostrato tutto il loro talento, all’esordio, arrivando in quinta posizione nella classifica per team dietro, nell’ordine, a Romania, Israele, Azerbaijan e Bulgaria. Se al quinto posto – che si va ad aggiungere al quarto conquistato a Baku all’European Cup – sommiamo anche la medaglia d’argento vinta da Anna Piergentili nella finale con la palla, la ricetta non può essere che vincente. La ginnasta di Sarnano ha eguagliato quindi Alexandra Agiurgiuculese che ottenne il medesimo piazzamento nello stesso attrezzo ad Holon 2016, senza dimenticare l’argento al nastro conquistato da Tara Dragas all’Europeo giovanile israeliano del 2022. Ottima prova anche per Margherita Fucci che ha visto sfumare il podio alle clavette di soli due decimi.

Risultati altrettanto incoraggianti erano giunti lungo tutta la Road to Milano. La finalissima del circuito di World Cup, celebrata per la seconda volta consecutiva al Forum di Assago – di fronte ad un palazzetto pieno e con gli ascolti, sempre più record, di 342.533 AMR per il 3.05% di share su La7 – ha premiato la squadra con l’oro ai 5 cerchi e Raffaeli con quello al nastro.

Innumerevoli i piazzamenti, oltre che ad Assago, con Sofia argento nel completo, alla palla e alle clavette, e le Farfalle terze nell’all-around, anche nelle tappe intermedie dell’RG FIG Circuit ad Atene, Sofia e Baku. Dall’Azerbaijan poi sono giunte belle notizie anche per l’European Cup, una nuova manifestazione che, al debutto, ci ha regalato sette acuti (1 O – 5 A. – 1 B.).

Nella Coppa del Mondo di Artistica Maresca brilla al Cairo, bronzo agli anelli, Iorio a Baku con l’argento alle parallele e Chiara Barzasi a Doha, terza alla trave qatariota.

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Malgrado la mancata qualificazione olimpica il Trampolino azzurro è ripartito con l’oro di Samuele Patisso Colonna e Marco Lavino nel sincronizzato di Alkmaar, in World Cup nei Paesi Bassi. Agli Europei di Guimaraes l’alfiere della Milano 2000 sfiora l’impresa, arrivando ai piedi del podio individuale uomini. Nella parallela competizione giovanile Letizia Radaelli si aggiudica la seconda piazza del femminile (15-16 anni), mentre Carolina Urso, Giulia Cesaretti, Agata Biancolini si cingono il capo d’argento nel Team Ranking dell’Age Group 2 (13-14 anni).

I baby di Cocciaro confermano le proprie qualità anche al “Coimbra Gym Fest” sempre in Portogallo – dove il Synchro senior chiude sesto – e ad Arosa, in Svizzera, nella 52ª Nissen Cup, nella quale concomitante occasione Patisso e Lavino sono arrivati quarti tra i grandi.

Nelle sfide interne, a livello nazionale, il brindisino conserva il titolo assoluto agli Italiani di Fano, mentre tra le donne Isabella Murgo bissa il successo del 2018 e succede a Letizia Radaelli.

In assenza dei mondiali delle discipline olimpiche acquistano maggiore risalto le rassegne iridate delle discipline non riconosciute dal CIO. La piccola grande coppia mista formata da Edoardo Ferraris e Arianna Lucà sale sul gradino più alto del “balance” della categoria 13-19 anni e arriva seconda nell’all-around della 13ª World Age Group Competition di Acrobatica, che si sarebbe dovuta disputare ad Holon, in Israele, e che poi, a causa del conflitto, è finita in Portogallo, nell’ormai familiare Pavillao Multiusos di Guimaraes. I due giovani, leader anche nell’assoluto lusitano del successivo Mondiale juniores, avevano già stupito all’International Cup di Maia, a metà maggio., insieme alla coppia femminile composta da Sofia D’Errico e Camilla Poerio.

Al 29° Campionato del Mondo senior la formazione femminile composta da Linda Ronchetti, Angelica Caspani e Gaia Lisco – accompagnate in pedana dall’allenatrice Monica Casagrande – si è attestata, invece, in ottava posizione nella classifica lusitana.

La nazionale italiana di Parkour, con Dicloreum Ice sulla maglia, il logo della società farmaceutica Alfasigma, nuovo “main sponsor” FGI, ha affrontato la seconda edizione del Mondiale, sempre in Giappone, a Kitakyushu. Dopo un passaggio a vuoto a Montpellier e il successivo riscatto a Coimbra, in Coppa – grazie all’uno due (oro e argento) di Luca Demarchi e Andrea Consolini nello Speed e al secondo posto di Lautaro Chialvo nel freestyle – i traceur italiani confermano la piazza d’onore del fenomeno della Brixia di Brescia, secondo (27.70) nella velocità soltanto alla “run” dello allo svizzero Caryl Cordt-Moller. Chiude ai piedi del podio con 28.86 l’azzurro della Dinamic Gym, migliorando largamente la sua prestazione dei Mondiali 2022. Rizzi e Consolini, infine, si dividono la posta tricolore agli Assoluti di Rimini.

Da un Mondiale all’altro, ai due capi del Mondo. Alla Vitrifrigo Arena di Pesaro si è tenuto, infatti, il principale torneo FIG dell’Aerobica. Altro straordinario impegno organizzativo egregiamente assolto dal nostro Sodalizio, tra gli applausi di tutte le delegazioni straniere presenti.

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Forti di un incoraggiante inizio d’anno in World Cup a Cantanhede – dove Davide Nacci, il Trio, il Gruppo senior salgono sul gradino più alto e Sara Cutini è seconda così come la coppia mista Falera-Rexhepi, mentre l’altra, quella formata da Colnago e Marras finisce al terzo posto – i ragazzi di Luisa Righetti centrano la medaglia d’oro nel Team Ranking del 18° Mondiale della specialità.

A questa gioia e al piacere di cantare l’Inno a squarciagola si unisce il gradimento più contenuto per il bronzo di Nacci e del Gruppo composto dallo stesso Davide e da Sara Cutini, Francesco Sebastio, Matteo Falera e Marcello Patteri. Il talento della Ginnastica Francavilla, numero uno europeo, avrebbe voluto e meritato di più, il suo piazzamento però è l’ennesima dimostrazione del progresso della scuola italiana. Come testimoniato da un mito del recente passato, Giovanna Lecis, chiamata insieme ad Arianna Ciucci al ruolo di ambasciatrice della manifestazione pesarese.

In prospettiva, invece, nelle competizioni di categoria si segnalano, per l’edizione inaugurale del Mondiale Juniores, Ilaria Pagella, bronzo individuale e argento di coppia con Manuel Garavaglia, nonché il trio con Ludovica Cereghino, Matilde Miceli e Guenda Cherubini, che occupano il gradino più basso del podio adriatico; per la precedente 11ª World Age Group Competition l’Italia festeggia la piazza d’onore dell’Aero Dance, formato da Gaia Allegro, Giulia Cappello, Alessandra Ciravolo, Ginevra Evangelista, Sveva Olevano, Margherita Paris, Giulia Passone e Anna Pinzi.

A Gorle, il due giugno, la festa della Repubblica si è trasformata in quella della ginnastica. Ad imporsi, alla 30ª edizione degli Assoluti di Aerobica sono Francesco Sebastio e Arianna Ciurlanti, nei due individuali, maschile e femminile, Andrea Colnago insieme ad Elisa Marras nella coppia mista, Nacci, Sebastio, e Pierpompeo Semerano nel trio, mentre tra i gruppi trionfa l’Aerobica Evolution con Colnago, Marras, Alborghetti, Cavalleri e Pettinari. La società bergamasca del presidente Fausto Oberti si aggiudica anche il suo quinto scudetto, il secondo consecutivo, a Pomigliano d’Arco, davanti alla Ginnastica Agorà di Colleferro e all’Artistica Porto Sant’Elpidio.

Bellissime poi, come sempre, le esperienze della Sezione Ginnastica per Tutti all’European Gym for Life Challenge e all’Eurogym di luglio a Bodo in Norvegia e al Golden Age Gym Festival di settembre a Burgas in Bulgaria.

Nelle altre sezioni l’anno 2024 ci regala la sorpresa della Ginnastica Civitavecchia, che si laurea campione d’Italia al Trofeo San Carlo “Veggy Good” di Firenze, spezzando un decennio di dominio della Brixia di Brescia. La Virtus Pasqualetti conferma lo scudetto dell’anno precedente e porta a cinque i titoli complessivi di Macerata. Record marchigiano anche nella ritmica con la Ginnastica Fabriano che nella Final Six di Torino centra l’ottavo successo di fila.

Gli Assoluti dei piccoli attrezzi incoronano a Folgaria, Sofia Raffaeli, per la terza volta di seguito, quelli dei grandi, invece, premiano a Cuneo Lorenzo Minh Casali, per la prima volta, mentre Alice D’Amato piazza la doppietta, proprio come aveva fatto la gemella Asia nel 1019 e 2020. Nel palazzetto piemontese, al temine delle gare di specialità i direttori tecnici di maschile e femminile comunicheranno i convocati per i Giochi Olimpici di Parigi. E da lì entreremo nella leggenda!

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Sotto la Tour Eiffel le “Fairy Five” salgono sul podio per tre volte, sfiorandolo con l’Alice d’Amato, quarta nel concorso generale, a 132 millesimi dietro Sunisa Lee (è il piazzamento all-around femminile migliore di sempre). La fata di Genova, quinta tra i suoi staggi e sesta al corpo libero, si rifarà con gli interessi vincendo l’oro alla trave, come mai nessuna prima di lei. L’ultimo titolo olimpico era stato quello di Igor Cassina alla sbarra di Atene, vent’anni fa. Terza piazza per Manila Esposito – nona in finale al corpo libero, 14ª nel completo – per una doppietta altrettanto inedita.

La squadra, campione d’Europa in carica, legno a Tokyo, ottiene la piazza d’onore, seconda soltanto agli Stati Uniti di Simone Biles, davanti alla Cina e al Brasile (già battuto al Trofeo Città di Jesolo). Era da 96 anni e dall’argento ad Amsterdam delle Piccole Pavesi (l’ultima rappresentante in vita, Carla Marangoni, ci ha lasciati nel 2018) che l’Italdonne non arrivava così in alto. Quella fu la prima medaglia delle donne italiane alle Olimpiadi, un simbolo di emancipazione del CONI e di tutto lo Sport del Bel Paese. A Bercy Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio, Giorgia Villa e Angela Andreoli si rendono protagoniste di un nuovo miracolo femminile. Avvalorato dal fatto che tutte le medaglie azzurre francesi sono in realtà rosa.

Dall’Arena Porte de la Chapelle, infatti, usciamo con altri due bronzi: quello di Sofia Raffaeli – dietro la tedesca Darja Varfolomeev e la bulgara Borjana Kalejn – più unico che raro – e che di fatto cancella il precedente primato della Baldassarri, sesta a Tokyo e ottava a Parigi (ma sempre in finale tra olimpiadi e mondiali dal 2017); l’altro delle Farfalle, capaci di bissare il terzo posto giapponese alle spalle di Cina e Israele.

L’albo d’oro dell’artistica femminile FGI sale così a quota 5 medaglie dopo l’argento del gruppo nel 1928, quasi un secolo fa, e l’argento di Vanessa Ferrari al corpo libero a Tokyo 2021. Alice D’Amato, personalmente, con un oro e un argento olimpico fa meglio di Jury Chechi, oro e bronzo, e di Igor Cassina, oro ad Atene. Solo Franco Menichelli nel dopoguerra ha vinto più medaglie olimpiche della bionda genovese (bronzo a squadre e al corpo libero a Roma ’60, oro al corpo libero, argento agli anelli e bronzo alle parallele a Tokyo ’64).

Anche la ”hall of fame” della ritmica conta cinque piazzamenti, con le Farfalle d’argento ad Atene 2004 e di bronzo a Londra 2012 e Tokyo 2021. Undici gemme al femminile, insomma, che si sommano al totale del palmares FGI di tutti i tempi, che sale a quota 37: 15 ori, 8 argenti e 14 bronzi.

Da non trascurare, però, l’exploit del quintetto maschile che con Yumin Abbadini – prima riserva alla sbarra e 11° nel generale (solo Menichelli 5° a Tokyo nel ’64 fece di più) – Lorenzo Minh Casali, Mario Macchiati (19° all-around), Nicola Bartolini e Carlo Macchini, chiude al sesto posto in finale, ottenendo il miglior piazzamento da Barcellona 1992.

In conclusione, il 2024 è anche l’ultimo anno del quadriennio, caratterizzato dalla presenza di due competizioni olimpiche. Nel ciclo, dunque, che volge al desio, grazie anche e soprattutto ai risultati di questa stagione, possiamo vantare, complessivamente, 290 medaglie senior (O. 110 – A. 109 – B. 71), conseguite tra Olimpiadi, World Games, Mondiali, Europei, European Cup, World Cup, Challenge e Giochi del Mediterraneo; innumerevoli i piazzamenti nei tornei internazionali e, soprattutto, nelle gare di categoria tra rassegne iridate juniores di Artistica e Ritmica, concorsi continentali giovanili, Comegym e European Youth Olympic Festival, per un totale di 139 medaglie baby (O. 53 – A. 44 – B. 42). In totale, tra grandi e piccini, la FGI è salita 429 volte sui podi internazionali (lo scorso quadriennio furono 196) cantando per 163 volte “Fratelli d’Italia” (era accaduto 70 volte tra il 2017 e il 2020), ad ogni latitudine e longitudine.

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Le vittorie della Ginnastica sono state celebrate, il 23 novembre 2024, al Grand Prix di Genova, nella cittadina ligure che ha dato i natali alle gemelle D’Amato, e dove la FGI aveva già deciso di organizzare il suo iconico appuntamento di fine stagione, prima ancora di partire per la Francia. Un segno del destino o forse di una lungimiranza tecnica che con una magia delle fate ha chiuso il cerchio – anzi i cinque – di un quadriennio che non dimenticheremo mai. La Festa delle medaglie, invece, è andata in scena sul palco storico del Teatro Regio di Parma, con il Christmas Gym. Quale modo migliore per passare le feste insieme e brindare ad una stagione indimenticabile?

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