Per tutti gli appassionati di arte, design e moda, che amano le stanze di musei e gallerie, è un periodo dell’anno molto speciale; infatti in Italia sono attive numerose mostre dedicate a personaggi che hanno rivoluzionato il mondo della moda. L’occasione è perfetta per chi vuole approfondire la storia della moda e dei suoi protagonisti, magari approfittando del maggiore tempo libero durante le festività, organizzando una giornata per i musei della propria città o una gita fuori porta.
Storie della moda, in mostra
Gli obiettivi e i contenuti di queste mostre non sono sempre gli stessi, numerose le modalità con cui è progettata e realizzata una mostra dedicata ad un marchio o ad un particolare stilista di moda. Alcuni esempi sono retrospettive, che raccontano l’evoluzione di un determinato personaggio o brand; le esposizioni fotografiche, che creano un percorso narrativo attraverso immagini; o ancora le mostre interattive, dove il visitatore ha l’opportunità di interagire con le opere grazie ad installazioni digitali, intelligenza artificiale e realtà aumentata.
Geni irriverenti e visionari: Elio Fiorucci e Franco Moschino
Negli ultimi mesi, le mostre dedicate a due personalità indimenticabili, hanno avuto in comune una visione ironica, provocatoria, capace di rivoluzionare le regole del fashion system: stiamo parlando di Elio Fiorucci e Franco Moschino. Due retrospettive a Milano – quella su Fiorucci sarà aperta al pubblico fino a marzo 2025, mentre quella su Moschino è terminata – la città che ha celebrato il successo di entrambi gli stilisti.
Il percorso di Elio Fiorucci nasce e si sviluppa a San Babila, nel cuore vibrante della città, dove l’iconico store divenne negli anni hub creativo per stilisti, artisti e celebrity e la musica di pop star come Madonna risuonava ad alto volume. Franco Moschino invece, fu fra i primi a presentare le proprie collezioni alla Fashion Week di Milano, – fra i pionieri del Made in Italy -, scuotendo con un po’ di caos la routine della noiosa borghesia milanese.
Cosa hanno in comune i due stilisti?
Oltre al legame con Milano, Fiorucci e Moschino sono passati alla storia per la loro capacità di superare i confini della moda, intrecciando nei loro percorsi design, arti visive, pubblicità e comunicazione, e unendo tutti questi elementi attraverso un fil rouge fatto di anticonformismo, libertà ed ironia. Hanno ridefinito la moda come sartorialità ma anche come critica sociale, attraverso un linguaggio ed un’estetica pop, che ispira ancora oggi le nuove generazioni di direttori creativi e designer.
Cosa è successo alle Maison dopo la morte dei due stilisti?
L’eredità di Franco Moschino è stata accolta e valorizzata dall’altrettanto eccentrico Jeremy Scott, direttore creativo di Moschino per un decennio, dal 2013 al 2023, ed oggi da Adrian Appiolaza. Dal 1994 ad oggi, il brand ha saputo mantenere lo spirito irriverente e pop di Franco Moschino. Per quanto riguarda Fiorucci invece, dopo anni lontano dalle luci dei riflettori, il brand sta vivendo una rinascita dal 2023 quando è stato acquisito dall’imprenditrice Dona Bertarelli, grazie ad un team completamente rinnovato, fra cui la nuova direttrice creativa Francesca Murri.
Made in Italy, architettura e fotografia: chi era Gianfranco Ferré?
Restando in Italia, presso il suggestivo scenario del Forte di Bard in Valle d’Aosta, è possibile visitare la mostra fotografica dedicata al celebre architetto-stilista Gianfranco Ferré, curata dal Centro di Ricerca Gianfranco Ferré del Politecnico di Milano e CZ Fotografia. L’esposizione nasce dallo studio dell’heritage del marchio e crea un percorso narrativo fatto di immagini e bozzetti che arrivano dalla sezione fotografica dell’Archivio Storico Gianfranco Ferré. La scelta di porre la fotografia al centro della narrazione nasce dal legame di Ferré stesso con i grandi maestri della fotografia di moda, fra i quali Peter Lindbergh, Gian Paolo Barbieri, Guy Bourdin e Steven Meisel. Oltre alla fotografia, l’Architetto della Moda ha rivoluzionato la moda italiana grazie ad uno studio delle proporzioni, delle geometrie e dei tagli, partendo proprio dal disegno, e riproponendo in chiave couture capi di utilizzo quotidiano come la camicia bianca.
Yves Saint Laurent: l’eredità di un’icona della moda
Dal genio italiano a quello francese: la Fondazione Nicola Del Roscio a Roma ospiterà fino a marzo 2025 la mostra En Scène: Yves Saint Laurent Costumi e Scene per Balletto, Teatro e Cabaret. L’esposizione presenta una selezione di disegni, bozzetti e scenografie realizzati dallo stilista Yves Saint Laurent per il mondo dello spettacolo, evidenziando la profonda passione del celebre stilista per il palcoscenico. Saint Laurent, di origini algerine, si trasferì a Parigi per lavorare nella moda e a soli 21 anni divenne direttore creativo di Maison Dior.
Nel 1962 fondò la propria casa di moda, – oggi Saint Laurent –, introducendo innovazioni come il tuxedo femminile e contribuendo a ridefinire l’abbigliamento con creazioni che univano eleganza e praticità che ancora oggi influenzano il settore fashion. La mostra nella capitale è un’occasione unica per scoprire di più sul processo creativo dell’iconico stilista, il cui heritage è custodito in due musei a lui dedicati, il Museo Yves Saint Laurent di Marrakech e il Museo Yves Saint Laurent di Parigi.
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