Una Manovra finanziaria alternativa, 102 interventi concreti su tasse, stipendi, aziende,welfare

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Anche quest’anno puntale come sempre La controfinanziaria di Sbilanciamoci! ha provato a realizzare con una serie di esperti una manovra finanziaria alternativa, basata su soldi realmente disponibili e a saldo zero

Critiche alla manovra del governo Meloni

La manovra del governo Meloni ha sollevato numerose critiche che ritengono le misure economiche proposte insufficienti e squilibrate. Un punto critico è la scelta di aumentare le spese militari, distogliendo fondi preziosi da settori cruciali come sanità, istruzione e welfare.

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Ulteriori critiche si concentrano sulle riduzioni di risorse destinate agli enti locali, che inevitabilmente si traducono in tagli ai servizi pubblici essenziali.  La manovra prevede inoltre fondi inadeguati per il trasporto pubblico locale e la non autosufficienza, due aree chiave per garantire una qualità della vita dignitosa e offrire supporto a chi ne ha maggiore bisogno.

La mancanza di investimenti per il settore della mobilità verde e sostenibile costituisce un altro elemento di sfida, contrastando gli impegni internazionali dell’Italia sul fronte ambientale. La decisione di sostenere opere controverse, come il Ponte sullo Stretto, viene vista come un inutilizzo inefficiente delle risorse. Inoltre, le politiche fiscali proposte sembrano favorire la non progressività del sistema tributario, con poche misure efficaci per contrastare l’evasione fiscale e ridistribuire equamente la ricchezza.

Proposte fiscali alternative per tasse, irpef e riforma successione

Le proposte fiscali alternative presentate da Sbilanciamoci! intendono apportare una significativa trasformazione al sistema tributario italiano, mirando a una maggiore equità e sostenibilità delle entrate statali.

Un elemento centrale è l’innalzamento della tassazione sulle rendite finanziarie, con l’obiettivo di passare dal 26% al 30%. Questa misura potrebbe generare un incremento di gettito di circa 500 milioni di euro, indirizzando risorse significative verso settori sottoposti a carenze di finanziamento.

Un’altra proposta riguarda la riforma della tassa di successione. Si suggerisce di aumentare le aliquote, con una franchigia fino a 1 milione di euro per gli eredi in linea diretta, accompagnata da aliquote raddoppiate per le fasce di patrimonio più elevate. Questo intervento mira a raccogliere un gettito maggiore di circa 2 miliardi di euro, senza gravare sulle piccole e medie successioni.

In aggiunta, l’introduzione di nuovi scaglioni IRPEF per i redditi più elevati viene indicata come una strategia per migliorare la progressività del sistema fiscale. Nuove aliquote potrebbero essere applicate ai redditi superiori a 100.000 euro, aumentando il gettito annuale di ulteriori 3 miliardi di euro, contribuendo così a una distribuzione più equa dei carichi fiscali.

Al fine di combattere efficacemente l’evasione fiscale, si propone di potenziare i meccanismi di controllo e monitoraggio delle transazioni finanziarie, nonché di implementare incentivi per la dichiarazione volontaria dei patrimoni esteri. Tali misure rappresentano non solo un potenziale aumento delle risorse disponibili, ma anche un passaggio verso una maggiore trasparenza economica.

Misure per lavoro e politiche industriali

Le misure per il lavoro e le politiche industriali proposte da Sbilanciamoci! mirano a creare una struttura economica sostenibile e inclusiva, capace di affrontare le sfide della transizione ecologica e tecnologica. Una delle proposte cardine è la creazione di un’agenzia dedicata alle politiche industriali e al lavoro, con uno stanziamento di 6 miliardi di euro. Questo finanziamento sarebbe utilizzato per sostenere la conversione ecologica del sistema industriale, promuovendo l’innovazione e l’adeguamento tecnologico delle aziende.

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Una parte significativa delle risorse sarebbe destinata alla formazione e reskilling dei lavoratori, fondamentale per garantire una transizione morbida dai settori tradizionali a quelli emergenti, incentivando così produzioni socialmente ed ecologicamente sostenibili. Questa strategia punta a creare un fondo di protezione sociale per sostenere i lavoratori coinvolti in crisi industriali, con l’obiettivo di mitigare l’impatto socio-economico derivante dalle trasformazioni del mercato del lavoro.

Accanto a queste misure, è prevista un’attenzione particolare ai settori produttivi di importanza nazionale. L’intenzione è di rafforzare, tramite investimenti mirati, settori strategici che possano fungere da volano per l’economia nazionale, promuovendo allo stesso tempo la creazione di posti di lavoro stabili e di qualità con uno stipendio minimo e in generale con retrribuzioni più alte della media attuale

Investimenti su welfare e diritti sociali

Gli investimenti su welfare e diritti sociali rappresentano un pilastro fondamentale nelle proposte di Sbilanciamoci!, con l’obiettivo di rafforzare la coesione sociale e garantire un accesso equo ai servizi essenziali. Una delle priorità è l’incremento del finanziamento pubblico per il sistema sanitario, proponendo un’aggiunta di 9 miliardi di euro entro il 2025 per garantire un servizio sanitario nazionale più robusto e accessibile.

Nel settore dell’istruzione, vengono suggeriti aumenti significativi delle risorse destinate al diritto allo studio e alle infrastrutture scolastiche, comprese manutenzioni e implementazioni tecnologiche. Si prevede un incremento dei fondi per il sostegno agli studenti, con un miliardo destinato alla ristrutturazione degli edifici scolastici e 750 milioni per migliorare i servizi abitativi universitari.

Per quanto riguarda la lotta alla povertà, si propongono risorse aggiuntive per il reddito di cittadinanza, stimolando anche la creazione di un tavolo di lavoro con sindacati e associazioni per migliorare l’efficacia delle misure esistenti. L’obiettivo è potenziare l’impatto sociale di tale reddito, trasformandolo in uno strumento di reale supporto per le famiglie in difficoltà economica.

Le proposte includono anche un focus sulla non autosufficienza, con provvedimenti per aumentare l’indennità di accompagnamento e l’istituzione di un fondo dedicato. Previsti fondi aggiuntivi per incentivare l’assistenza domiciliare, fornendo supporto personalizzato e dignitoso agli anziani e alle persone con disabilità.

Infine, nel campo del welfare abitativo, “Sbilanciamoci!” suggerisce investimenti per potenziare il fondo affitti e avviare programmi nazionali di edilizia residenziale pubblica. Queste misure sono pensate per affrontare le emergenze abitative e garantire condizioni di vita adeguate a tutti i cittadini, promuovendo una società più equa e inclusiva.

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Politiche ambientali e sviluppo sostenibile

Una delle misure chiave è la riduzione del 50% dei sussidi alle fonti fossili, che rappresentano una delle principali cause di emissioni inquinanti. Parte dei fondi risparmiati, circa 7 miliardi di euro, verrebbero destinati alla creazione di fondi per promuovere il Carbonio Zero, sostenere la formazione di comunità energetiche e ridurre la povertà energetica.

Una proposta di particolare rilevanza è l’istituzione di un fondo per il Carbonio Zero, con una dotazione di 5 miliardi di euro derivanti dai risparmi sui sussidi ai combustibili fossili. Questo fondo avrebbe il compito di finanziare progetti per l’energia rinnovabile, migliorare l’efficienza energetica e promuovere la mobilità elettrica, puntando a una significativa riduzione delle emissioni di CO2.

L’infrastrutturazione nazionale beneficerebbe anche di investimenti mirati, come la creazione di una rete di colonnine elettriche e il miglioramento delle linee ferroviarie per garantire una mobilità più sostenibile. L’obiettivo è trasformare il sistema dei trasporti, riducendo l’uso dei veicoli a combustibili fossili e migliorando l’accesso ai trasporti pubblici ecologici.

Queste politiche si integrano con un piano di riconversione industriale, volto a sostenere imprese e lavoratori nella transizione verso settori verdi. Incentivi economici verrebbero forniti per sviluppare tecnologie sostenibili e favorire una produzione rispettosa dell’ambiente, contribuendo così a un modello economico che rispetti sia le persone sia il pianeta.

Infrastrutture e mobilità: alternative al Ponte sullo Stretto

In risposta al controverso progetto del Ponte sullo Stretto, Sbilanciamoci! propone un uso alternativo e più efficiente dei fondi destinati a tale infrastruttura, stimati in miliardi. Piuttosto che investire in un’opera di dubbia utilità ed elevato impatto ambientale, l’associazione suggerisce il finanziamento di opere pubbliche di piccola e media scala che possono offrire benefici tangibili e immediati alla comunità.

Uno degli obiettivi chiave è il potenziamento delle infrastrutture esistenti, con particolare attenzione alla riqualificazione dei trasporti pubblici e delle ferrovie regionali. Questo approccio mira a migliorare la rete di mobilità sostenibile e a promuovere il trasporto a basso impatto ambientale, puntando al potenziamento delle linee ferroviarie locali e della rete stradale, specialmente nelle aree meno servite del Sud Italia.

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Oltre alle ferrovie, ci si concentra sulla rete nazionale di trasporto pubblico urbano, con investimenti per tramvie, metropolitane, piste ciclabili e infrastrutture per la mobilità dolce. Il miglioramento delle connessioni tra città e aree rurali rientra tra le priorità, promuovendo una maggiore accessibilità e riducendo la dipendenza dai veicoli privati. Queste soluzioni non solo offrono beneficio economico e sociale, ma rappresentano anche un passo concreto verso il rilancio economico e lo sviluppo duraturo.

Riduzione spese militari e cooperazione internazionale

Sbilanciamoci! propone la riduzione delle spese militari come chiave per liberare fondi da destinare a scopi prioritari come l’istruzione, la sanità e le infrastrutture. Attualmente, l’Italia investe considerevoli risorse nel settore militare, e una riduzione di tale spesa potrebbe generare un risparmio stimato in diversi miliardi di euro. Questi fondi potrebbero essere reindirizzati per rafforzare il welfare e supportare iniziative di sviluppo sostenibile.

Nell’ambito della cooperazione internazionale, l’associazione sottolinea l’importanza di una politica più orientata alla pace e ai diritti umani. Si chiede un aumento significativo del budget destinato alla cooperazione allo sviluppo, con l’obiettivo di promuovere progetti che sostengano il miglioramento delle condizioni economiche e sociali nei paesi partner. L’intento è di investire in programmi che possano prevenire conflitti attraverso lo sviluppo economico e sociale, invece di un approccio militare.

Queste strategie includono anche la riconversione delle industrie militari, promuovendo l’uso delle competenze e delle risorse in settori civili, favorendo così occupazione e crescita economica sostenibili. Tale iniziativa rappresenta un’opportunità per transizione produttiva e innovativa, rafforzando al contempo il ruolo dell’Italia come promotore di pace e cooperazione globale.

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