Stipendi, di quanto aumentano e per chi con il taglio del cuneo fiscale nella Manovra 2025

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La manovra 2025 è stata ufficialmente approvata e ora è legge. La novità principale è la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale: dall’anno prossimo l’aumento in busta paga non sarà più provvisorio, ma fisso. Ecco quali saranno le differenze, chi ci guadagnerà e quanto.

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Con la manovra 2025 ufficialmente approvata dal Senato e quindi diventata legge, è definitiva anche la norma che rende strutturale il taglio del cuneo fiscale. È stato l’intervento su cui il governo Meloni ha puntato di più negli scorsi mesi, mirando a mantenere gli aumenti di stipendio per i dipendenti che erano già stati varati quest’anno, ma in via temporanea.

Alla fine la riforma è arrivata: il meccanismo funzionerà in modo diverso, ma il risultato sarà molto simile per la maggior parte dei lavoratori e delle lavoratrici. A guadagnarci, rispetto al 2024, saranno soprattutto coloro che guadagnano tra i 35mila e i 40mila euro. Per chi ha un reddito complessivo al di sotto dei 20mila euro lordi, l’aumento di stipendio sarà inserito direttamente nella busta paga. A perderci, invece, quei lavoratori che hanno altre entrate oltre allo stipendio da dipendenti.

Come funziona il taglio del cuneo fiscale nella Manovra 2025

Come detto, cambierà il meccanismo per il cosiddetto taglio del cuneo. Tanto che, di fatto, non sarà più un ‘taglio del cuneo contributivo’. Fino a quest’anno, infatti, gli aumenti di stipendio sono arrivati perché i dipendenti con un reddito al di sotto dei 35mila euro annuali erano esentati dal versare una parte dei contributi per la pensione. Quella somma gli restava in busta paga, e lo Stato compensava la differenza per fare in modo che questo non avesse un effetto negativo sui futuri assegni pensionistici.

Dal 2025 invece ci saranno due gruppi con meccanismi diversi. Chi prende fino a 20mila euro, e chi invece va dai 20mila ai 40mila euro di reddito. Nel primo caso ci sarà un’indennità automatica inserita direttamente in busta paga, nel secondo una detrazione Irpef dal valore decrescente. Una differenza sostanziale è che non si terrà conto solo delle entrate legate allo stipendio, ma del reddito complessivo: inclusi, quindi, introiti come quello per l’affitto di un’abitazione o altri lavori autonomi.

Come cambia lo stipendio di chi prende fino a 20mila euro

Per chi ha un reddito complessivo al di sotto dei 20mila euro lordi, l’aumento di stipendio sarà inserito direttamente nella busta paga. Sarà un’indennità calcolata come percentuale del suo reddito, con questo sistema:

  • chi ha un reddito sotto gli 8.500 euro avrà il 7,1%
  • chi ha un reddito tra gli 8.500 e i 15mila euro avrà il 5,3%
  • chi ha un reddito tra i 15mila e i 20mila euro avrà il 4,8%

Concretamente, il guadagno sarà sempre maggiore man mano che cresce il reddito. Si parla di alcune decine di euro in più al mese: dai 47 euro circa di chi ha un reddito di 8mila euro, agli 80 circa di chi ne guadagna 20mila.

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Attenzione: bisogna ricordare che non si parla di soldi in più rispetto allo stipendio di quest’anno, ma rispetto alla paga ‘base’ che si riceverebbe se non ci fosse affatto il taglio del cuneo. Il risultato effettivo è che per i dipendenti in questa fascia non si dovrebbero notare grandi differenze nello stipendio rispetto al 2024.

Gli aumenti in busta paga per chi ha un reddito fino a 40mila euro

Per chi ha un reddito complessivo tra 20mila e 40mila euro scatterà un meccanismo differente. Gli sarà riconosciuta una detrazione Irpef, uno ‘sconto’ sulle tasse da versare che porterà quindi a un aumento di stipendio. L’importo di questa detrazione sarà:

  • di mille euro per chi ha un reddito tra i 20mila e i 32mila euro
  • discendente per chi guadagna di più, fino ad azzerarsi per chi ha un reddito di oltre 40mila euro

Il calcolo in questo caso è semplice: fino a 32mila euro di reddito, mille euro di detrazione in un anno equivalgono a 83,30 euro al mese di aumento. Si tratta di un incremento in linea con quello garantito quest’anno con il taglio del cuneo fiscale.

Chi invece prende tra i 32mila e i 40mila euro avrà una detrazione di importo sempre più basso man mano che aumenta il suo reddito. Ad esempio, per chi prende 35mila euro all’anno la detrazione sarà di 625 euro (poco più di 50 euro al mese), per chi ne guadagna 39mila di appena 125 euro (circa 10 euro al mese).

Chi ci guadagna e chi ci perde con il nuovo taglio del cuneo

A guadagnarci, con il nuovo taglio del cuneo, sono certamente le persone che guadagnano tra i 35mila e i 40mila euro annui lordi. Con il sistema precedente, infatti, con un reddito anche di poco superiore ai 35mila euro si perdeva del tutto accesso alla misura: tanto che, con questo ‘salto’, si rischiava di perdere oltre mille euro all’anno.

Il nuovo sistema graduato, invece, consentirà a tutti di accedere al taglio, anche se in misura ridotta. Insomma, chi va oltre i 35mila euro avrà un aumento in busta paga da poco meno di 50 euro, invece di perdere del tutto l’incremento.

A penalizzare, però, sarà il nuovo sistema per misurare il reddito. L’anno scorso erano tagliati fuori coloro che prendevano più di 35mila euro, sì, ma si parlava solamente delle entrate legate allo stipendio da dipendente. Erano escluse tutte le altre fonti di reddito.

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Dal 2025 invece i requisiti per il taglio del cuneo si calcoleranno sulla base del reddito complessivo. Chi, ad esempio, ha uno stipendio da 30mila euro all’anno e per di più incassa 5mila euro annui per la rendita di un affitto, o per un secondo lavoro autonomo, accederà alla detrazione Irpef ridotta (perché supererà la soglia di 32mila euro per avere quella da mille euro). Con lo stesso meccanismo, alcuni dipendenti che nel 2024 avevano il taglio del cuneo l’anno prossimo ne potrebbero essere del tutto esclusi.





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