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Nei primi tre mesi del 2025, gli italiani si preparano ad affrontare un periodo d’acquisto caratterizzato da cautela e incertezze economiche. Secondo l’Osservatorio mensile Findomestic, gruppo Bnp Paribas, si prevede una diminuzione delle intenzioni di acquisto pari a -1,5%, con il settore della mobilità che segna un rallentamento significativo. I dati rivelano un calo notevole sia per le auto nuove sia per quelle usate . Queste tendenze segnano un momento delicato per il mercato automobilistico, mettendo in luce la necessità di un’analisi approfondita dei motivi alla base di questo freno.

Cautela e segnali di miglioramento nella spesa delle famiglie

Claudio Bardazzi, responsabile dell’Osservatorio Findomestic, sottolinea che, nonostante il contesto preoccupante che riguarda da oltre due anni la maggior parte degli italiani, si iniziano a intravedere alcuni segnali positivi. La percentuale di famiglie che si dichiarano in una situazione “molto” o “abbastanza problematica” è scesa dal 42% al 39%. Inoltre, durante il periodo natalizio, la percentuale di chi ritiene che sia un buon momento per effettuare acquisti è aumentata dal 26% al 33%.

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Questi dati suggeriscono che, nonostante la cautela, molti italiani continuano a progettare investimenti per migliorare le loro abitazioni. Infatti, ci sono cresciute le intenzioni d’acquisto per infissi , grandi elettrodomestici , ristrutturazioni e mobili . Bardazzi evidenzia che i bonus governativi sui mobili e sugli elettrodomestici influiscono positivamente su questo segmento di mercato. Tuttavia, il settore dell’efficienza energetica, come ad esempio gli impianti fotovoltaici e le pompe di calore, mostra segni di difficoltà, con diminuzioni nelle vendite.

Le abitudini di acquisto degli italiani durante le festività

Si avvicina il periodo natalizio e l’Osservatorio Findomestic ha analizzato i regali più gettonati. Tra le preferenze degli italiani, l’abbigliamento è in testa con il 46%, seguito da libri e musica e da cibo e gift card . Mentre i trattamenti estetici e la profumeria attirano l’attenzione del 19% delle persone, i giochi e i videogiochi ottengono il 15% delle preferenze. La preferenza per articoli tecnologici è scesa drasticamente al 20% rispetto al 34% dell’anno precedente. La prudenza economica e la crescente attenzione al budget hanno reso gli italiani più accorti nei loro acquisti, con una spesa media dichiarata per i regali di 308 euro, che segna un calo rispetto agli anni precedenti.

Beni durevoli: settori in crescita e le loro performance

Nel 2024, i beni durevoli hanno registrato un aumento superiore rispetto ad altri mercati. Prodotti come friggitrici , robot da cucina e macchine per il caffè hanno dimostrato particolari capacità di attrazione per i consumatori. L’Osservatorio annuale dei consumi prevede che il mercato chiuderà a +4,2%, raggiungendo un valore record di 78,33 miliardi di euro. Questo risultato è influenzato positivamente dal settore mobilità, che presenta una crescita del 7,6%, contribuendo a un fatturato di 45,2 miliardi.

Il settore dei beni per la casa presenta invece una stabilità con una leggera flessione . I piccoli elettrodomestici registrano un incremento del 6,5%, mentre il mercato dell’elettronica di consumo risulta più debole, con perdite previste. I dati confermano un panorama di consumo misto, dove si contrappongono settori in forte espansione a segmenti che faticano a mantenere il passo.

Analisi regionale dei consumi di beni durevoli in Italia

L’indagine rivela significative disparità nella spesa regionale per beni durevoli. L’Umbria si distingue con un incremento del 6,6% per un totale di 1,3 miliardi, seguita dalla Valle d’Aosta e dall’Abruzzo . Le regioni con le quotazioni di crescita più contenute includono Liguria e Piemonte . A livello nazionale, la Lombardia emerge come principale attore nel settore, con una quota di mercato del 20% e un fatturato di 15,7 miliardi .

La spesa media per famiglia in Italia si attesta a 2.955 euro, in crescita rispetto all’anno precedente. Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia si collocano ai vertici della spesa media. Al contrario, la Sardegna, la Sicilia e la Calabria segnalano le cifre più basse. Questo scenario complesso riflette il variegato e dinamico panorama economico nazionale, dove i consumi si distribuiscono in modo disuguale tra le diverse regioni.

Ultimo aggiornamento il 28 Dicembre 2024 da Sara Gatti

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