Come noto, a Città di Castello sabato pomeriggio, è avvenuta ancora una brutale violenza in Piazza della Repubblica nei pressi della stazione Ferroviaria. “Protagonisti” due uomini, uno di origine tunisina e l’altro sudamericano (peruviano), che hanno aggredito due agenti di Polizia che erano intervenuti per riportate la calma dopo una segnalazione.
Dalle parole si è passati ai fatti in breve tempo, con i due che hanno iniziato ad insultare gli agenti, fino ad arrivare alla violenza fisica. Uno dei poliziotti è stato infatti fatto cadere violentemente a terra durante il tentativo di placare gli animi, riportando fratture al polso, alla schiena e al ginocchio. Il tutto sotto gli occhi di numerosi passanti increduli che hanno assistito alla scena, filmando pure con i telefonini.
Entrambi gli uomini si sono poi dati alla fuga, ma in serata sono stati rintracciati e posti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. I reati contestati ad entrambi sono resistenza, violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, lesioni personali e oltraggio a Pubblico Ufficiale.
Agenti aggrediti a Città di Castello: la solidarietà della Lega Umbria
Non è mancata la solidarietà del segretario della Lega Umbria Riccardo Marchetti. Ecco la nota: “Massima solidarietà agli agenti della polizia di Città di Castello che, mentre tentavano di sedare una rissa, hanno subito un’aggressione verbale e fisica per mano di alcuni cittadini di origini straniere già noti alle forze dell’ordine.
La sicurezza è una priorità per la Lega e lo stiamo dimostrando con concretezza: il ministro Piantedosi ha infatti deciso di intensificare la presenza degli agenti sul nostro territorio, tanto che nel DL Sicurezza è previsto l’arrivo di 31 operatori assegnati alla questura di Perugia già nel gennaio prossimo.
L’aggressione subita dai poliziotti tifernati -ha sottolineato Marchetti- deve indurre una riflessione seria anche sulla necessità di riformare la giustizia secondo buonsenso affinché chi ci difende venga difeso.
Coloro che rischiano le loro vite per garantire la sicurezza nelle nostre città devono avere maggiori tutele e non possono rischiare di subire processi solo perché tentano di difendersi dai malviventi. Tolleranza zero per chi non rispetta le nostre donne e uomini in divisa”.
Le parole del sindaco di Città di Castello
Ovviamente non è mancato l’intervento del sindaco della città tifernate, Luca Secondi, che ha affermato: “Totale solidarietà alla Polizia di Stato ed in particolare agli agenti che sono stati aggrediti nel corso dello svolgimento di un servizio di pubblica sicurezza. Questo ulteriore episodio deprecabile che va purtroppo ad aggiungersi ad altre situazioni a livello nazionale, richiede una maggiore presenza delle forze dell’ordine alle quali esprimo a nome di tutta la comunità locale i sentimenti di gratitudine e vicinanza per il lavoro che ogni giorno svolgono, a rischio della propria incolumità, a tutela dei cittadini e la sicurezza nel territorio. Gratitudine anche ai Carabinieri e alla Polizia Locale che in questo caso come in altri, sono intervenuti a supporto dei colleghi della Polizia di Stato e delle forze dell’ordine”.
La solidarietà del sottosegretario Prisco
“Solidarietà e vicinanza -ha scritto in una nota il sottosegretario al Ministero dell’Interno Emanuele Prisco- ai due poliziotti aggrediti ieri sera nei pressi della stazione di Città di Castello. I due agenti erano tempestivamente intervenuti per sedare una rissa tra tre soggetti già noti alle forze dell’ordine ma pur gestendo al meglio la situazione, sono diventati bersaglio dei tre criminali.
La sicurezza delle forze dell’ordine per noi non è meno importante di quella di tutti i cittadini: il Governo ha fatto una scelta di campo ben precisa: difendere e tutelare le Forze dell’Ordine e chiunque vesta una divisa. è un impegno confermato con l’introduzione di importanti norme di tutela inserite nel DDL Sicurezza e con il ripristino del turnover al 100% dei pensionamenti. Entro gennaio nella Questura di Perugia arriveranno inoltre un rinforzo di 31 nuovi operatori. Per noi, chi tocca una divisa tocca lo Stato e non può essere una cosa tollerata”.
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