Gennaio e febbraio 2025: MJO favorevole al freddo, vi spieghiamo cos’è e perché

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La Madden-Julian Oscillation (MJO) rappresenta uno dei fenomeni meteorologici più complessi e significativi per la variabilità climatica intrastagionale, soprattutto durante l’inverno. Questa oscillazione atmosferica, scoperta negli anni ’70 dai ricercatori Madden e Julian, influenza profondamente il comportamento climatico globale, a partire dalle regioni tropicali fino alle medie e alte latitudini, incluse l’Europa e l’Italia.

 

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La MJO, che si sviluppa lungo le fasce equatoriali, si manifesta attraverso cicli di intensa convezione seguiti da periodi di subsidenza, con condizioni più secche. Questo schema, che si completa in circa 30-60 giorni, si propaga da ovest verso est e coinvolge aree come l’Oceano Pacifico, l’Oceano Indiano, l’Asia e l’Africa. L’energia generata dalla convezione attiva influenza la circolazione atmosferica globale, interagendo con correnti a getto e sistemi meteorologici a grande scala.

 

Durante l’inverno europeo, la MJO gioca un ruolo fondamentale, interagendo con fattori come l’Oscillazione Nord-Atlantica (NAO), il Vortice Polare e i blocchi anticiclonici. Alcune fasi della MJO, in particolare quelle caratterizzate da una forte convezione tropicale, possono alterare la circolazione dominante sull’Atlantico e sull’Europa, influenzando il clima in modo significativo. Per esempio, nelle fasi 3 e 4, la NAO tende ad assumere valori positivi, favorendo un getto atlantico intenso che porta condizioni più miti e umide. Al contrario, nelle fasi 7 e 8, la NAO si indebolisce, lasciando spazio a blocchi anticiclonici sull’Atlantico settentrionale o sulla Scandinavia, che deviano le correnti fredde verso il Mediterraneo, causando ondate di gelo e nevicate diffuse.

 

Con una MJO attiva nei primi mesi del 2025, si delineano scenari interessanti per l’inverno italiano. Gennaio potrebbe essere caratterizzato da un pattern dinamico, con blocchi anticiclonici sull’Atlantico o sull’Europa settentrionale. Questi sistemi atmosferici devierebbero le masse d’aria fredda verso le latitudini meridionali, portando freddo intenso e nevicate soprattutto su Nord Italia e lungo la dorsale appenninica. Anche le pianure settentrionali potrebbero vedere la neve, in un contesto di temperature rigide e instabilità meteorologica.

 

Febbraio potrebbe proseguire su una linea simile, con l’influenza della MJO che potrebbe continuare a generare schemi atmosferici favorevoli a ondate di gelo e fenomeni nevosi. Tuttavia, eventuali variazioni nel comportamento del vortice polare o nell’intensità della NAO potrebbero modificare la distribuzione degli eventi meteorologici, creando un quadro in continua evoluzione.

 

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L’importanza della MJO per le previsioni climatiche risiede nella sua capacità di influenzare il clima extratropicale con un ritardo di circa 1-3 settimane rispetto all’insorgenza delle sue anomalie convettive. Questo rende la MJO un prezioso indicatore per le previsioni sub-stagionali, offrendo utili indicazioni su eventuali periodi di freddo intenso o di clima più mite.

 

In Italia, gli effetti di questa oscillazione atmosferica si manifestano in modi diversi a seconda delle regioni. Nel Nord Italia, si potrebbe assistere a nevicate significative su Alpi e pianure, mentre al Centro la dorsale appenninica potrebbe essere interessata da neve a quote basse. Il Sud Italia e le Isole Maggiori, invece, potrebbero sperimentare instabilità localizzate, con freddo nelle aree interne e possibili nevicate sui rilievi.

 

La comprensione e il monitoraggio della MJO sono fondamentali per migliorare la previsione del clima invernale e per pianificare le attività legate al turismo, all’agricoltura e alla gestione delle risorse idriche. Questo fenomeno, che nasce nelle regioni tropicali, dimostra quanto la variabilità atmosferica possa estendersi fino alle latitudini intermedie, influenzando direttamente il clima europeo e italiano. L’inverno 2025 potrebbe essere un esempio concreto di come l’interazione tra forze tropicali e teleconnessioni globali modelli le condizioni meteorologiche, portando a eventi significativi e spesso imprevedibili.

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