Firenze, tre idee «green» per la tramvia da piazza della Libertà a Bagno a Ripoli

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di Luca Gasperoni

Le criticità del progetto per l’«Alleanza fiorentina per la giustizia ecologica, sociale e climatica»:«Il progetto per piazza Beccaria peggiora la dorsale ciclabile dei viali e rischia di creare un’isola di calore»

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Più pensiline con i pannelli fotovoltaici sopra, meno pavimentazione di pietra per lasciare spazio al verde, nell’ottica più generale di una revisione del progetto di riqualificazione di piazza Beccaria e dei relativi controviali, lungo viale Matteotti-viale Gramsci-viale Giovine Italia, meno impattante a livello ambientale e di mobilità ciclabile. Insomma, nel progetto della tramvia per Bagno a Ripoli, secondo le associazioni «restano delle criticità e urgono correttivi irrinunciabili».

A pochi giorni dall’entrata in funzione della linea Vacs che avvicinerà il tram al centro storico di Firenze, e del seguente avvio dei lavori per la linea T3 piazza della Libertà-Bagno a Ripoli, arriva il monito di quella che si definisce «Alleanza fiorentina per la giustizia ecologica, sociale e climatica», coordinamento di diciassette associazioni ecologiste costituitosi un mese fa che annovera tra le sue file Fridays For Future, Legambiente e Wwf. 




















































Punto centrale del discorso è la riqualificazione dei controviali e di piazza Beccaria, in pietra e senza differenze tra marciapiedi, piste ciclabili, strada e parcheggi, che potrebbe provocare conflitto tra i vari utenti: «Così si va a peggiorare significativamente l’attrattività ciclabile della dorsale dei viali, uno dei percorsi più utilizzati in bici». 

Un nodo, sottolinea il presidente di Fiab Firenze ciclabile, Tiziano Carducci, «che era stato portato all’attenzione della precedente amministrazione comunale che non aveva dimostrato preclusioni ma poi aveva lasciato cadere nel vuoto la cosa. Cordoli e gradini sono indispensabili». 

L’utilizzo della pietra, nonostante i 39 platani previsti, potrebbe inoltre creare in piazza Beccaria l’ennesima isola di calore

Piuttosto, segnala Gaia Pedrolli di Ecolobby, «si potrebbe ampliare notevolmente la parte verde depavimentata della piazza, senza mutare il disegno d’insieme e il numero di parcheggi». 

Infine il tema delle pensiline, su cui Palazzo Vecchio ha ottenuto il via libera dalla soprintendenza. «Chiediamo che si tratti di pensiline fotovoltaiche: nel 2025 è inconcepibile che nuove coperture di parcheggi, mercati e simili non lo siano», sottolinea Pietro Cambi di Aspo Italia. «Siamo consapevoli di quanto sia complesso prevedere varianti in corso d’opera ma riteniamo che le nostre proposte non stravolgano il progetto e rappresentino delle significative migliorie» conclude Marco Duranti di Legambiente. 

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Sollecitazioni che arrivano proprio nei giorni in cui Palazzo Vecchio, con una delibera, fissa per il 2025 la necessità di aggiornare il protocollo d’intesa con la Regione (l’ultima modifica risale al 2014) chiedendo un contributo di 6 milioni di euro in più a fronte dell’incremento dei ricavi tramviari e delle nuove linee in funzione. «Per il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario complessivo dell’esercizio del sistema tramviario e della concessione del servizio del trasporto pubblico locale su gomma in termini di rete integrata si rende necessaria una quota aggiuntiva massima di cofinanziamento da parte della Regione per il 2024, e nel caso di disponibilità di bilancio anche per il 2025, di 3 milioni di euro annui». 

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