Pesaro, morto lo scenografo Egidio Spugnini

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di Ufficio Stampa Comune di Pesaro 

«Conobbi Egidio tantissimi anni fa in un luogo di pace e armonia; al Mulino della Ricavata di Urbania, gestito da Anna e Franco, dove Egidio era diventato “uno di casa”. Una presenza fissa e costante. Ricordo di lui le bellissime serate trascorse davanti al camino e anche alcuni capodanni passati insieme. Un’artista e uno stimato scenografo, ma prima di tutto un amico a cui ero profondamente legato». 

Sono le prime parole del sindaco Andrea Biancani dopo la notizia sulla scomparsa dell’artista e scenografo Egidio Spugnini, nato a Urbania nel 1945, e nel 2017 premiato con l’onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana proprio su richiesta del primo cittadino, che al tempo era Consigliere regionale. Tra gli ultimi riconoscimenti anche il “Premio Raffaello” del Conte Alessandro F. Marcucci Pinoli.

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«Un legame talmente bello che quando mi sposai decisi di fare il pranzo del ricevimento, riservatissimo, proprio al Mulino della Ricavata, solo con i parenti più stretti. Ma Egidio non poteva mancare e fu l’unico invitato fuori dai nostri famigliari – oltre ad Anna e Franco – ad essere presente in quel bellissimo ed indimenticabile giorno». 

Tra i ricordi del sindaco Biancani, quelli più belli sono legati ai racconti romani di Spugnini: «Conosceva figure che per noi erano dei miti, tra cui Gian Maria Volonté, Ugo Tognazzi, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli e Mario Monicelli – con cui ha collaborato per molti film e a cui lo legava una profonda amicizia -, e ogni volta ci raccontava qualche aneddoto su di loro, su quella vita romana fantastica, facendoci rimanere tutti a bocca aperta».

Spugnini, che durante la sua carriera artistica si fece chiamare anche “Egidio da Casteldurante”, iniziò la sua attività come scenografo con il regista Giuliano Montaldo che lo chiamerà a collaborare nel film “L’Agnese va a morire”. Seguiranno le scenografie di “Io ho paura” di Damiano Damiani e “La terrazza” di Ettore Scola. Per la Tv girerà il “Marco Polo” di Montaldo e Ricceri, vivendo un anno in Cina per le riprese. Ha collaborato con Elio Petri in “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”; pellicola che nel 1971 vince l’Oscar come migliore film straniero. In “Panni sporchi” e “Rossini Rossini” ha girato volutamente molte scene nelle Marche, terra a cui è sempre rimasto molto legato e che non ha mai mancato di promuovere nel corso della sua lunga carriera.

Un amore viscerale soprattutto quello per la sua amata Urbania che lo ha visto ritornare dopo la meritata pensione. 

«Collaborava per la Festa della Befana, uno degli appuntamenti più importanti del territorio, realizzando le scenografie per la casa della Befana, una sua invenzione, e facendo sognare migliaia e migliaia di bambini ogni anno. Tanti lavori di lustro realizzati negli anni di carriera, ma la felicità che aveva sul volto quando realizzava qualcosa per la sua comunità era impagabile, andava fiero delle sue origini e del suo territorio a cui è stato legato fino all’ultimo istante». 

Non solo un’artista e un grande professionista ma anche «un simpaticone che per anni fece credere a Ugo Tognazzi di aver inventato lui la carbonara di Pesce, durante una delle tante cene a casa del regista. Anni dopo quando Tognazzi venne a Pesaro andò a mangiare alla Vallugola, in un ristorante dove gli servirono proprio una carbonara di pesce. Egidio raccontava sempre che Tognazzi rimase stupito dal piatto e chiese al cameriere: “Ma questa è la famosa carbonara di Spugnini?” E il cameriere rispose: “Ma che Spugnini, noi son 40 anni che la facciamo!”. Nemmeno a dirlo, la storia ogni volta che la raccontava ci faceva sbellicare dalle risate. E anche questo era lui – racconta Biancani -, una persona con il quale era bello passare del tempo assieme. Un grande artista poliedrico, non solo uno scenografo di talento ma anche un pittore, incisore e “architetto-arredatore” con un gusto sopraffino, che amava la bellezza tanto che spesso veniva chiamato dagli amici per arredare e disegnare le loro abitazioni. Ma anche un amico speciale, sempre pronto a dispensare un consiglio o una battuta che sapeva strappare un sorriso. Una persona che mi mancherà immensamente. Ciao Egidio», ha concluso Biancani.          



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