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Un libro in 160 pagine in formato A4 per raccontare cosa è stato fatto dalla Regione Campania nel 2024. «E non siamo riusciti a inserire tutto», dice Vincenzo De Luca. È il tradizionale resoconto di fine anno di Palazzo Santa Lucia. L’ultimo del secondo mandato del governatore, a meno di un rinvio in primavera di tutte le elezioni Regionali attese nell’autunno del 2025 di cui pure si discute a Roma. Ma il governatore non vuol sentir parlare di elezioni e di quella che ama definire «politica politicante». E quando gli si chiede della possibilità che il Governo impugni la legge sul terzo mandato, lui tira dritto e non risponde. Eppure il clima è già da campagna elettorale. Sia con il racconto di quanto fatto nell’anno appena trascorso che con gli impegni e il progetti per il futuro. Perché “nonostante il Pd”, che non vuole ricandidarlo, De Luca non molla la sua ambizione a restare alla guida della Regione.

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Nella conferenza stampa di presentazione di “un anno per la Campania”, De Luca parla per oltre quaranta minuti. Molti dei progetti e degli obiettivi erano già stati annunciati. Ma alcune novità ci sono. A partire da Porta Est, quella che il governatore definisce «rivoluzione urbanistica di piazza Garibaldi». Un progetto a lunga gittata temporale, a conferma delle ambizioni dell’ex sindaco di Salerno. La novità è questa: entro fine gennaio sarà scelto, tra i cinque gruppi di progettazione che sono arrivati alla seconda fase della gara bandita dalla Regione, il progetto vincitore. «Vogliamo lasciare un segno di architettura contemporanea», dice il governatore. Il piano prevede la costruzione di una nuova sede della Regione dove riunire gran parte degli uffici dell’Ente, l’interramento del fascio binari dell’Eav con l’allargamento della piazza, la realizzazione di un parco pubblico in via Ferraris e un collegamento tra la nuova cittadella e il Centro direzionale attraverso un sottopasso.

De Luca, gli annunci per il 2025: «Manifestazione per la pace e nuova sede della Regione»

Con la definizione del piano a fine gennaio, nel 2025 dovrebbe essere l’anno del via ai lavori che dovrebbero durare tre anni dall’apertura del cantiere. Ma non è certo l’unico progetto in campo per Napoli. De Luca ha citato almeno altri due interventi significativi. Il primo è la riqualificazione di San Pietro a Majella. «Un conservatorio di valore mondiale che cade a pezzi. Finalmente sarà pronto il progetto esecutivo», dice De Luca. L’altro intervento è quello per lo stadio Collana al Vomero: «A gennaio inauguriamo la piscina, poi partiranno i lavori di ristrutturazione e di realizzazione del parcheggio».

Marcia per la pace

Ma dalla conferenza stampa di ieri emerge anche un altro annuncio: «Faremo il 1° febbraio una manifestazione per la pace nel Duomo di Napoli, e per questo saluto e ringrazio il cardinale Battaglia». De Luca spiega che sui temi internazionali segue la linea di Papa Francesco: «Ci sono state proteste per i missili che dalla Russia arrivavano a Natale in Ucraina. Una cosa sicuramente ignobile. Non ho sentito nessuna parola per i bimbi morti a Gaza, di freddo, a Natale. Tranne il Papa, che ha il coraggio di parlare un linguaggio di verità», dice il governatore.

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Tra progetti futuri e bilancio del 2024, De Luca parla anche dei temi politici: «Abbiamo vinto due grandi battaglie, quella contro la legge Calderoli sull’autonomia differenziata e quella per l’accordo di coesione con il Governo». E proprio i fondi Fsc saranno la base per effettuare il piano di costruzione di presidi sanitari su cui De Luca punta forte: «Stiamo realizzando dieci nuovi ospedali». L’obiettivo è migliorare le performance della sanità campana. «Vogliamo essere entro aprile la Regione che ha i tempi più brevi per le liste d’attesa», dice chiaro il governatore. Anche sui trasporti, che dopo la sanità rappresentano l’asset fondamentale della Regione, De Luca rivendica miglioramenti: «Abbiamo 1600 autobus nuovi e quest’anno avremo i primi treni nuovi sulla Napoli-Sorrento», dice il governatore. Che non si nasconde: la Circumvesuviana rappresenta «la criticità che ci è rimasta da affrontare. La risolveremo nell’arco di un anno e mezzo».





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