Un anno di sport italiano, la mia top 10 (+1) del 2024

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Raramente è successo ma credo che quest’anno non ci siano dubbi che lo sportivo dell’anno fosse italiano. In senso assoluto intendo. Ovviamente parlo di Jannik Sinner che è fuori categoria. In questo post di fine anno voglio fare una top ten degli atleti o team azzurri che ci hanno regalato quell’emozione in più, e farlo in un anno olimpico con gli europei di atletica è stata dura. Restringere a 10 (+1) il campo dei miei preferiti è stato croce, delizia ma anche un minimo calcolo. Ho dato peso alle “prime volte”.

10. Al decimo posto metto la ciclista Elisa Longo Borghini che ha vinto il Giro d’Italia, per la prima volta nella sua ormai lunga carriera, il suo secondo Giro delle Fiandre (a 9 anni dal primo), l’ennesimo titolo italiano e un bronzo mondiale nella prova su strada a Zurigo. Una stagione del genere è attualmente impensabile per un collega uomo, quella della campionessa di Verbania non la celebriamo mai abbasta.

9. Al nono la Pro Recco, la squadra italiana di pallanuoto ligure. Scudetto e finale di Champions in questo 2024, ma il più grande successo è il passaggio di proprietà che ha permesso alla società più titolata al mondo di non interrompere la sua lunga storia di successo.

8. All’ottavo il team di Luna Rossa composto da Giulia Conti e Margherita Porro (timoniere), Maria Giubilei e Giulia Fava (trimmer), Alice Linussi, Maria Vittoria Marchesini e Giovanna Micol che hanno conquistato la prima Women’s America’s Cup della storia (non solo la prima nostra, la prima in assoluto).

7. Al settimo Mattia Furlani. Il suo bronzo nel salto in lungo a Parigi 2024 è uno stacco nel sul futuro. Una prospettiva aurea che ha meritato il prestigioso riconoscimento di miglior giovane ai World Athletics Awards (primo italiano a ricevere questo premio).

6. Sesta posizione, come il numero di medaglie conquistate alle Olimpiadi per Stefano Raimondi vincitore di 5 ori (100 stile libero, 100 rana, 100 farfalla, 200 misti e staffetta mixed 4×100 stile libero) e un argento (100 dorso) è l’atleta paralimpico dell’anno, il faro di un movimento che cresce ed entusiasma sempre.

5. Quinta posizione per Alice D’Amato, la prima ginnasta italiana a vincere una medaglia d’oro individuale femminile alle Olimpiadi. È stata protagonista anche nella gara a squadre salendo con le compagne sul secondo gradino del podio dietro agli Stati Uniti. Anche questo argento, storico, perché una medaglia a squadre non arrivava da Amsterdam 1928.

4. Lascio al quarto posto il calcio perché per noi italiani resta ancora lontano dai fasti di un tempo. A livello individuale però possiamo ammirare l’operato di Carlo Ancelotti di cui non è necessario ricordare il palmares. Aggiungo solo che con l’ultima Coppa Intercontinentale vinta l’ha arricchito ancora. Adesso è anche il tecnico più vincente nella storia del Real Madrid.

3. Il mio podio personale si apre il movimento tennistico femminile che sta tenendo testa all’esplosione del fenomeno Sinner. Prima medaglia d’oro del tennis italiano ai Giochi per il doppio Sara Errani-Jasmine Paolini. Entrambe, assieme a Lucia Bronzetti, Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan hanno trascinato l’Italia di Tatiana Garbin alla conquista della Billie Jean King Cup. Anche questa coppa, in pratica la Davis femminile, trova posto nella bacheca azzurra per la prima volta nella storia.

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2. Secondo posto per Nadia Battocletti: doppietta 5 e 10 mila metri in giugno agli Europei di Atletica a Roma, podio sfiorato nei 5000 ma un grandissimo argento nei 10 mila alle Olimpiadi. Non paga, a dicembre vince la medaglia d’oro nella gara senior e in quella a squadre agli europei di corsa campestre di Antalya. Prima donna di sempre a vincere nelle tre categorie (under 20, under 23 e assoluta) ai campionati continentali di cross.

1. Il mio oro va a Julio Velasco e la nazionale femminile di pallavolo. Sono più storie in una che quest’oro ha fatto luccicare oltre il successo sportivo. Il tecnico italoargentino che conquista quell’oro olimpico mai vinto nemmeno ai tempi della “Generazione dei fenomeni”. Un miracolo fatto da un gruppo che era un mix di esperienza e novità e che ha ritrovato serenità oltre che unito e vincente. A proposito di prime volte, anche questa medaglia è stata la prima della storia, ed è stata d’oro.

Mi perdoneranno i tanti olimpionici per cui ho esultato, e gli altri atleti che non ho citato o, semplicemente, ho dimenticato. La mia top ten è appunto mia, quella di un appassionato. Per fortuna il panorama sportivo è ampio e i campioni di casa nostra ci hanno dato e ci daranno da gioire. In alcuni sport “potremmo fare di più”, è questo il mio auspicio per il 2025, perché accontentarsi quando si gioisce!

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