Alluvione, salvarono Ravenna allagando i loro terreni: dalla piattaforma Sfinge i primi aiuti per le tre cooperative «eroiche»

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di
Enea Conti

Nel maggio 2023 migliaia di ettari furono allagati su richiesta della Prefettura. Dopo un anno e mezzo liquidato un primo acconto di 600 mila euro per Agrisfera, Cab Massari e Cab Terra: «Ma mancano ancora altri rimborsi»

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Quando le alluvioni devastarono la Romagna nel maggio del 2023, fece scalpore il sacrificio di migliaia di ettari coltivabili e coltivati, che i presidenti delle cooperative agricole fecero allagare per evitare che l’acqua invadesse i centri urbani circostanti e in particolare la città di Ravenna. Il 20 dicembre, ad un anno e mezzo da quei giorni, tre Cab (Cooperative agricole braccianti) hanno annunciato di aver concluso la doppia istruttoria prevista dal sistema di risarcimento per i danni delle esondazioni. In estrema sintesi, sono arrivati i primi rimborsi, per ora un acconto da 600mila euro (il 50% del totale) stanziati tramite la piattaforma Sfinge. Tra il 16 e il 18 maggio del 2023 migliaia di questi ettari, campi sterminati che caratterizzano il paesaggio della bassa ravennate, che i fiumi in piena avevano risparmiato, furono comunque allagati su richiesta della Prefettura per sgonfiare i corsi d’acqua. «In quei giorni noi pensavamo solo al nostro dovere, salvare città e persone. Le conseguenze passavano in secondo piano, lo sapevamo benissimo, e come è giusto non potevamo pensare ai danni» Così parlava Giovanni Giambi a sei mesi dalle alluvioni. È il presidente di Agrisfera, una delle cooperative “eroiche” assieme al Cab Massari e il Cab Terra.

I primi fondi

Sfinge, la piattaforma tramite la quale sono stati stanziati i fondi, è il portale con cui imprese e persone danneggiate dalle alluvioni hanno potuto compilare e inoltrare le domande di rimborso nel rispetto delle ordinanze del commissario Francesco Figliuolo. Il meccanismo dei rimborsi, va premesso, è piuttosto complesso. L’acconto di 600mila euro stanziato in questi giorni è stato suddiviso tra tre cooperative: Cab Terra, Agrisfera e Cab Massari. Le cooperative però sono molte di più, e la maggior parte ha subito gravi perdite, per un totale di 30 milioni euro totali di danni. «Noi abbiamo ricevuto 770mila euro dalla riserva di crisi stanziata dalla comunità europea – spiega Fabrizio Galavotti, presidente del Cab Terra – ora ci sono questi 320mila euro dalla piattaforma Sfinge, precedentemente ci erano arrivati anche i 137mila euro stanziati da Agricat, il fondo per la tutela dei danni da alluvione, gelo e siccità. Una perizia successiva gli eventi alluvionali aveva stimato un totale di 1.800.000 euro di danni solo nel nostro Cab. Insomma mancano ancora dei rimborsi».




















































Le procedure per i rimborsi

A proposito di perizie, in questi casi la burocrazia non è certo snella. «Le pratiche sono state piuttosto stringenti – spiega ancora Galavotti –. Abbiamo dovuto compilare centinaia di mappali con le stime dei danni, con più tira e molla. In questi casi bisognerebbe semplificare le procedure e intervenire sui tempi: meno burocrazia, più rapidità nel liquidare i rimborsi. E attenzione, perché tante persone e imprese sono ancora a secco, non hanno ricevuto i fondi». In generale quantificare il tutto è stata un’operazione piuttosto complessa. In Agrisfera, ad esempio, furono sommersi circa 1115 ettari per più di due milioni di euro di danni. Lo stesso accadde in altre Cab. Annegarono piante di cereali, grano tenero e grano duro, barbabietole, soia, girasole, mais e poi ancora noceti, pereti, erba medica. Distese di alberi fino oltre l’orizzonte che sembra non finire mai, sia in inverno con la nebbia che in estate con l’afa.

I danni ai trattori 

Nei campi di Agrisfera come in quelli degli altri Cab si guastarono anche i motori dei trattori e altri mezzi. «Noi abbiamo calcolato una stima di 56mila euro derivata dalla perdita di mezzi e macchinari – spiega Galavotti dal Cab Terra – che siamo in attesa di incassare». Quale è ad oggi lo stato di salute dei terreni? «Oramai i danni provocati da quelle alluvioni in senso assoluto li abbiamo risolti. Va però detto che gli eventi del 2023 hanno creato una premessa sfavorevole: i terreni erano ancora fragili all’inizio di quest’anno. Il problema è che nel 2024 abbiamo avuto tante piogge, quindi stiamo continuando a soffrire ancora. Dopo le alluvioni del 2023 sarebbe stato auspicabile un anno senza precipitazioni abbondanti». 

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20 dicembre 2024 ( modifica il 20 dicembre 2024 | 19:01)

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