Falsa operatrice sanitaria arrestata per l’omicidio di un’anziana nel Vicentino. Zaia: “Sconvolgente”

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Vicenza, 20 dicembre 2024 – È stata arrestata per la morte di un’anziana e del tentato omicidio di altre quattro persone una badante 46enne vicentina. La donna si fingeva operatrice sanitaria e rispondeva agli annunci su Facebook per procacciarsi lavori come badante. Ma, invece di assisterli, somministrava sovradosaggi di Xanax e Tavor (e altri antidepressivi) che mettevano a grave rischio la salute degli anziani, tant’è che una donna è perfino deceduta. Farmaci che non solo assumeva lei stessa senza ricetta, ma li rivendeva ad altre persone: perquisite le farmacie del Vicentino.

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La 46enne è accusata di omicidio aggravato, tentato omicidio, rapina, spaccio di benzodiazepine e autoriciclaggio. L’arrestata è anche accusata di una rapina aggravata ai danni di un’anziana che stava assistendo, essendosi impossessata di molti oggetti preziosi dopo averla stordita con una massiccia dose di benzodiazepine.

“È un fatto sconvolgente, che scuote profondamente la nostra comunità. Si tratta di accuse gravissime che richiedono massima chiarezza: la mia condanna per quanto emerso è ferma e totale”, ha commentato il governatore veneto Luca Zaia. “La gravità di quanto accaduto – ha aggiunto –  non può lasciarci indifferenti. Parliamo di persone che si sono affidate con fiducia e che invece sono state tradite e sfruttate in modo terribile“.

Dalle indagini emerge che la donna avrebbe sfruttato una falsa identità di operatrice socio-sanitaria per avvicinare le vittime, approfittando della loro vulnerabilità. Tra le accuse più gravi, si ipotizza il suo coinvolgimento diretto nelle morti di alcune persone, avvenute in circostanze sospette. “Voglio ribadire la mia vicinanza alle famiglie colpite da questa tragedia. Non ci sono parole per lenire il loro dolore, ma è nostro dovere garantire che episodi come questo non accadano più”, ha terminato il presidente.

I carabinieri del Nucleo investigativo Vicenza hanno arrestato la 46enne vicentina con un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip al termine di una lunga indagine durata nove mesi, per fatti che si sono verificati a partire dal gennaio 2022.

La vicenda trae origine da una denuncia presentata alla stazione carabinieri di Breganze (Vicenza) nel marzo 2024 che segnalavano alcune anomale circostanze nei periodi immediatamente precedenti la morte di un’anziana del posto e il rapido peggioramento dello stato di salute di altri due anziani coniugi, tutti assistiti a domicilio per un certo periodo dalla vicentina, a partire dal gennaio 2022.

L’indagata, che ha sempre millantato di avere qualifiche professionali in campo sanitario, è accusata di aver causato la morte di un’anziana, nonché del tentato omicidio di altre quattro persone, tutte con dimora nel Vicentino, alle quali aveva prestato assistenza a domicilio per dei periodi negli ultimi anni e somministrato consapevolmente dei sovradosaggi di medicinali ad azione neurodepressoria che in alcuni casi non erano inseriti nella terapia prescritta dai medici.

La grande capacità affabulatoria della donna, che millantava di avere qualifiche professionali in campo sanitario, non aveva fatto sorgere alcun dubbio nei parenti delle vittime che cercavamo le badanti sui gruppi locali di Facebook da dove sono scaturiti tutti gli incarichi affidati alla 46enne.

La donna è accusata di aver somministrato consapevolmente dei sovradosaggi di medicinali ad azione neurodepressoria (Xanax, Tavor, Lorazepam e Trittico) che in alcuni casi non erano inseriti nella terapia prescritta dai medici.

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Le indagini hanno dimostrato che tutti gli anziani assistiti dalla donna – sebbene affetti da alcune patologie, ma in alcuni casi addirittura assenti – hanno dovuto fare ricorso al pronto soccorso presentando tutti i medesimi sintomi: torpore, stordimento, disartria, difficoltà a reggersi in piedi. Sintomi che nella totalità dei casi non erano conseguenza delle malattie sofferte e che comunque in precedenza non avevano mai manifestato.

Infatti i sopravvissuti che hanno fatto in tempo a interrompere l’assistenza della 46enne, non hanno più avuto tali sintomi, così come non li avevano mai avuti prima di incontrarla.

Gli esami tossicologici disposti dalla procura berica hanno confermato il certo sovradosaggio di benzodiazepine quale causa della morte dell’anziana e dei malori delle altre, sostanza di cui la stessa badante è un’assidua consumatrice: le acquistava in quantità, anche senza ricetta, anche per rivenderle a terzi, e per questo oggi sono state perquisite tre farmacie della zona.

La donna è anche accusata di rapina aggravata ai danni di un’anziana che stava assistendo, essendosi impossessata di molti preziosi dopo averla stordita con una massiccia dose di benzodiazepine: preziosi che ha rivenduto a vari ‘compro oro’ per un valore complessivo di 3.000 euro.



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