“Aegua equa”, il Comitato per la tutela dei diritti in Val di Vara organizza un presidio sotto la Provincia

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Si è da poco formato il “Comitato per la Tutela dei Diritti in Val di Vara” per rispondere alle difficoltà che da troppo tempo affliggono le comunità, dall’accesso ai servizi essenziali alla questione degli aumenti delle tariffe dell’acqua. “La proposta avanzata prevede un aumento del 9,95% all’anno per sei anni consecutivi, che, nel complesso, porterebbe a un incremento superiore al 60%. Si tratta di una misura sproporzionata e insostenibile per famiglie, imprese e per un territorio come il nostro, dove le criticità economiche e infrastrutturali rendono ogni ulteriore aggravio un peso insopportabile. Questo aumento non può essere giustificato in un contesto in cui il servizio idrico è spesso caratterizzato da problemi di qualità, dispersioni e carenze di manutenzione. Tutto è iniziato nel settembre del 2023, quando la comunità di Varese Ligure si è mobilitata davanti al Consiglio Regionale per denunciare i disservizi nella sanità locale. Per mesi erano stati segnalati problemi e carenze, ma le risposte degli enti erano state evasive, minimizzando le criticità o impacchettando soluzioni temporanee. Oggi, di fronte agli aumenti delle tariffe idriche, la stessa determinazione ci porta a fondare questo comitato. Non è solo una risposta all’emergenza attuale, ma l’inizio di un percorso più ampio”.

Da qui la decisione di costituire “un comitato permanente, che parta dalla battaglia contro l’aumento spropositato delle tariffe dell’acqua ma che, più in generale, diventi uno strumento attivo e costante per promuovere e salvaguardare l’accesso equo ai servizi essenziali sul nostro territorio. Sanità, istruzione, trasporti e infrastrutture sono diritti fondamentali che devono essere garantiti a tutti, senza distinzioni o discriminazioni territoriali. In un territorio come la Val di Vara, dove le difficoltà logistiche e infrastrutturali rendono ogni carenza un problema amplificato, è indispensabile agire insieme per rivendicare servizi di qualità e risposte concrete dalle istituzioni. L’obiettivo del comitato è quello di coinvolgere tutti i comuni della Val di Vara, creando una rete di collaborazione attiva e inclusiva”. Il Comitato ha quindi organizzato un presidio di protesta venerdì 27 dicembre alle ore 15.30 in via Vittorio Veneto 2, La Spezia, in occasione della convocazione dell’assemblea dei sindaci e del consiglio provinciale che dovrebbe ratificare l’aumento delle tariffe dell’acqua. Sarà un momento importante per esprimere il nostro dissenso e per far capire che l’acqua è un bene comune, non una merce su cui speculare. Invitiamo tutti a partecipare numerosi”.

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“Il Comitato per la Tutela dei Diritti in Val di Vara è un comitato apartitico, aperto a tutti coloro che vogliono partecipare attivamente alla difesa dei diritti delle nostre comunità. Crediamo fermamente che l’unione sia la nostra forza e che, attraverso la partecipazione e l’impegno collettivo, possiamo nalmente far sentire la nostra voce e ottenere ciò che ci spetta: un futuro più giusto per la nostra valle. Il comitato ha avviato una fase di ascolto e elaborazione politica, organizzando incontri in tutta la valle per confrontarsi con i cittadini: 26 novembre a Varese Ligure, 6 dicembre a Sesta Godano, 19 dicembre a Ziona, 20 dicembre a Pieve di Zignago”.

Dai primi incontri sono già emerse proposte concrete, che rappresentano la base su cui costruire una soluzione condivisa: Stornare i metri cubi non venduti dal calcolo della tariffa. Utilizzare il Fondo Strategico Regionale e sollecitare il Governo per investimenti statali nel settore idrico. Revisione realistica del Piano degli Investimenti, concentrandosi su interventi prioritari. Fare chiarezza sulla gestione dei fondi per la manutenzione ordinaria. Verifica trimestrale del Piano degli Investimenti da parte di una commissione indipendente. Utilizzo degli utili di esercizio per finanziare gli investimenti, come già proposto dal Comune di Carro. Deroghe tariffarie per territori svantaggiati come l’Alta Val di Vara. Adozione di un prezzario regionale standard per evitare costi gonfiati. Valutare la possibilità della creazione di un sub-ATO per la Val di Vara, per una gestione autonoma e vicina alle esigenze del territorio”.





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