Immagini generate da AI: ecco come riconoscerle

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L’intelligenza artificiale spopola: viene utilizzata in ambito lavorativo, ma anche sui social dove sono tantissime le immagini e i video creati con questo nuovo strumento. E, proprio in merito alla diffusione di personaggi generati con l’AI, si contano tantissimi casi su Instagram. Come emerso dopo numerose ricerche, sono in crescita le influencer che esercitano in rete ma che, in realtà, non esistono. La prima influencer italiana creata con l’AI è Francesca Giubelli: conta più di 12 mila follower, originaria di Roma, si descrive come una “musa digitale” e si occupa della promozione del made in Italy spaziando tra moda, cibo, sport e politica.

Realizzata mediante tool di intelligenza artificiale, ha ottenuto da Instagram il badge di verifica nell’aprile 2024. Francesca Giubelli è solo uno dei tanti esempi di donne create con l’AI e conosciutissime sui social, ma com’è possibile distinguere un’immagine reale da una frutto dell’intelligenza artificiale?

pinterest

Andriy Onufriyenko//Getty Images

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Intelligenza artificiale: come viene usata

Oltre a foto e video di donne e uomini sui social, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare qualunque tipo di immagine: piatti da chef, ambienti da sogno o anche animali meravigliosi. Dietro tutta questa perfezione, però, si nascondo dei programmi studiati ad hoc per dar vita a scatti che corrispondono all’ideale di eccellenza che tanto si rincorre nella società moderna. Per creare un’immagine con l’IA basta scegliere il software e un prompt (la descrizione testuale): i generatori, infatti, producono immagini realistiche partendo da una stringa di parole. Midjourney, ad esempio, è un servizio online che permette di realizzare immagini estremamente realistiche, così come DALL·E e Runway.

Le possibilità offerte da queste aziende, che hanno individuato immediatamente le potenzialità dell’intelligenza artificiale, sono tantissime, ma i fruitori del web devono riuscire a riconoscere il vero dal falso.

Rischi e pericoli dell’intelligenza artificiale

Per quanto questa novità rappresenti un ulteriore passo in avanti nel mondo tecnologico e per quanto possa essere considerata come un valido aiuto a livello lavorativo, l’AI potrebbe trasformarsi presto in un’arma a doppio taglio.

Le truffe online e la diffusione di fake news potrebbe aumentare in modo esponenziale, creando così un terreno in cui diventa sempre più difficile riuscire a distinguere il vero dal falso. Basti pensare agli scatti del Papa con il piumino Moncler, a quelli di Vladimir Putin inginocchiato davanti a Xi Jinping o Donald Trump abbracciato a un gruppo di donne di colore. In considerazione di ciò, quindi, diventa estremamente importante avere gli strumenti adeguati per riconoscere quali sono le immagini reali e quali quelle generate dal tool di intelligenza artificiale.

ai symbol with speech bubblespinterest

J Studios//Getty Images

Come riconoscere le immagini dell’AI

Una caratteristica comune delle foto create con l’AI è la particolare “perfezione”: si tratta, infatti, di immagini che sono prive dei difetti che si possono cogliere naturalmente a occhio nudo. Le superfici, ad esempio, tendono a essere troppo uniformi, i dettagli esagerati e troppo simmetrici, spesso si notano strane forme o linee e colori confusi.

L’AI, inoltre, ha dimostrato di faticare nel rendere al meglio gli accessori come occhiali, gioielli o cappelli: in alcuni casi questi non corrispondono e mostrano delle anomalie rispetto alla normalità. Anche la riproduzione di scritte o loghi risulta ancora complicata per l’intelligenza artificiale, mentre i paesaggi AI possono essere poco definiti o lasciare comparire macchie o colori sfumati.

Per riconoscere immagini fake, inoltre, si può ricorrere all’uso di software progettati proprio per questo scopo come Ai or not, Illuminarty, Hugging face, Foto Forensics, Forensically Beta, o si può anche sfruttare la ricerca inversa di immagini di Google, che permette all’utente di caricare una foto e risalire al suo storico online.

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