A Milano l’1 gennaio scatta il divieto di fumo in tutte le aree pubbliche all’aperto: ecco cosa è ammesso e quali sono le sanzioni

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Ormai è questione di giorni. Dal primo gennaio 2025 a Milano sarà vietato fumare sigarette in tutte le aree pubbliche all’aperto. Lo prevede l’articolo 9 del Regolamento per la Qualità dell’Aria approvato dal Consiglio Comunale nel 2020. Quattro anni fa era entrato in vigore il divieto di fumo in alcune zone specifiche come le fermate dei mezzi pubblici, i parchi e le aree verdi, tra cui le aree cani e le aree giochi, i cimiteri e le strutture sportive: dal 2025, invece, il divieto in città sarà esteso a tutte le aree pubbliche o ad uso pubblico all’aperto, incluse vie e strade. Sarà possibile fumare solamente nelle aree isolate rispettando la distanza di 10 metri da altre persone. Un provvedimento simile a quello approvato negli scorsi mesi anche dal Comune di Torino.

Non vale per le e-cig – Un divieto che, come specifica il Comune di Milano, riguarda solo le sigarette e prodotti del tabacco, mentre è ammesso l’utilizzo di sigarette elettroniche (e-cig). L’obiettivo del provvedimento, spiega palazzo Marino, è quello di contribuire a ridurre il PM10, ossia le particelle inquinanti nocive per i polmoni, e quindi di migliorare la qualità dell’aria della città, a tutela della salute dei cittadini e delle cittadine, compresa la protezione dal fumo passivo nei luoghi pubblici, frequentati anche dai bambini.

Controlli e sanzioni – Come previsto dal regolamento, la vigilanza sull’osservanza delle norme è affidata al corpo della Polizia Locale. Ma cosa rischia chi non rispetta il divieto? Le sanzioni amministrative pecuniarie vanno da un minimo di 40 euro a un massimo di 240 euro.

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“Un’azione di sensibilizzazione” – “Questo secondo step è in primis un’azione di sensibilizzazione che punta a scoraggiare stili di vita che sappiamo essere dannosi per la salute di tutte le persone, non solo dei fumatori”, sottolinea l’assessora all’Ambiente e Verde, Elena Grandi . “Il fumo di sigaretta, secondo i dati di Arpa Lombardia, è infatti responsabile del 7% delle emissioni di polveri sottili. Stiamo parlando, quindi – spiega l’assessora – di un provvedimento che vuole essere un’azione concreta di cui potranno beneficiare tutti, sia in termini di salute personale che di benessere generale”. “I comportamenti dei singoli possono fare la differenza e contribuire al miglioramento della qualità dell’aria della nostra città, quindi, da fumatrice, sarò la prima a cambiare le mie abitudini“, aggiunge Elena Grandi. “Sono consapevole che fare rispettare questo provvedimento non sarà semplice né immediato, ma sono anche convinta che sarà uno strumento per avviare un vero cambio culturale. Ecco perchè contiamo sulla collaborazione di tutte e tutti”, conclude.

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