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“Non bastavano i danni, politici amministrativi e mediatici, provocati dalla caduta dell’amministrazione Caligiore: a quelli si aggiunge ora la beffa di 11 milioni d’euro non incassati dal Comune da una decina d’anni a questa parte. Ora che il commissario prefettizio ha scoperto il guaio, l’ufficio preposto è stato chiamato alla riscossione forzata delle tasse non pagate da quei contribuenti che, negli anni passati, hanno evitato di pagare i tributi sulla seconda casa (8 milioni non versati nelle casse comunali) e/o per il servizio tributi (3 milioni)”. Cosi in una nota inviata alla stampa gli esponenti di Ceccano 2030, nota che poi prosegue:
“Siccome cerchiamo di essere cittadini curiosi e attenti a quanto ci succede intorno, una sfilza di domande ci sorge spontanea: com’è stato possibile che, in tutto questo periodo, un Comune come Ceccano non abbia incassato tributi che gli erano dovuti e che, in un momento storico così difficile per gli enti locali, avrebbero fatto più che comodo per poter amministrare la nostra città, quando tutti i consiglieri comunali della maggioranza fino a due mesi fa piangevano miseria dicendo che non c’erano soldi per fare niente (tranne le feste)?”.
Com’è stato possibile che, davanti a una disastrosa situazione del bilancio, così bisognoso di liquidità per poter mantenere in piedi tutta la macchina amministrativa, perché l’amministrazione comunale non ha intascato quel che erano tenuti come gestori del Comune? È mica per questo che, solo per fare l’esempio della Tari, l’importo medio per i contribuenti ceccanesi è via via aumentato in questi anni, a fronte fra l’altro di una raccolta differenziata diminuita sia nell’efficienza che nei dati relativi al conferimento e recupero dei rifiuti?
Non è che a Palazzo Antonelli, visto che la coperta delle tasse era corta per colpa di chi non pagava, si cercava di tirarla lo stesso lasciando in difficoltà quei cittadini che le tasse le hanno sempre pagate coi tempi e gli importi previsti? Visto che tra i debitori del Comune non ci sono solo singoli cittadini che, magari per problemi economici, non hanno pagato poche centinaia di euro, ma tanti “grandi evasori” mica deve venire il dubbio ai ceccanesi che la dimenticanza fosse voluta chissà per quale favore?
Si tratta “solamente” di incompetenza tecnica, oppure c’è qualcosa di ancor più inquietante nel meccanismo di mancato introito e nel più generale rapporto fra controllori e controllati, che fa riferimento a qualche strano principio elettorale del tipo “non prendo, affinché tu mi dia”? E invece, a tutti quelli – noi compresi – che chiedevano servizi, efficienza ed equità sociale, ex sindaco, assessori e consiglieri di maggioranza ora decaduti rispondevano puntualmente che i soldi non c’erano… grazie e ora sappiamo tutti il perché: perché con una mano non venivano riscosse bene le tasse e con l’altra si aumentavano a chi già le pagava! Inoltre, ribadiamo tutti i nostri dubbi sulla privatizzazione del servizio di riscossione tributi: ci auguriamo che a breve il Commissario prenda in considerazione la nostra formale richiesta di revoca della delibera di giunta n. 112 del 17.05.24 sulla privatizzazione del servizio tributi sostenuta pure dalla Cgil.
A gran voce qualche settimana fa avanzammo questa richiesta, dopo aver constatato il modus operandi di un’amministrazione del tutto sorda alle istanze dei cittadini e incapace perfino di ascoltare i consigli dispensati dalla Corte dei Conti che ha invitato e invita le amministrazioni italiane a non privatizzare i servizi ai cittadini – mentre a Ceccano venivano privatizzati il servizio di illuminazione pubblica e i servizi cimiteriali, veniva assegnata a privati la gestione delle strisce blu ed il trasporto scolastico, si decideva di affidare a privati il nido comunale e la farmacia comunale, concedeva a privati la gestione del campo sportivo Popolla per 20 anni, senza dimenticare la poca trasparenza nell’aggiudicare il servizio di gestione dei rifiuti e l’inquietante tentativo di speculazione edilizia col mercato coperto di Via Falcone.
Tirando dunque le conclusioni: il Comune voleva esternalizzare il servizio perché c’era, dietro questa manovra, qualche altro movimento poco chiaro a livello legale e politico? Di certo, e questo è evidente pure a un bambino, 11 milioni d’euro avrebbero fatto decisamente comodo a una comunità come la nostra già vessata da problematiche d’ogni tipo, costretta a pagare profumatamente per avere servizi scadenti o addirittura inesistenti.
Da parte nostra è perfino superfluo richiamare tutte le cose che, attraverso cifre simili o inferiori, potrebbero essere fatte per rilanciare la nostra città a livello di vivibilità (dai parchi pubblici abbandonati ai campi sportivi nel degrado, dalle strade colabrodo agli alberi secchi, dalle aree da bonificare all’assenza di spazi pubblici agibili per cultura o iniziative pubbliche fino ai servizi bibliotecari ridotti al lumicino, etc.). Ne citiamo solo una: il servizio Scuolabus!!
Ma al momento ci sentiamo decisamente preoccupati nel sapere che, entro il 2035, il Comune dovrà recuperare un deficit di bilancio di almeno 6 milioni di euro. Al di là come andrà a finire la vicenda – e ci auguriamo che si concluda positivamente per le casse comunali, vista la notizia dei pignoramenti dei conti correnti – ci amareggia sapere che questo potrebbe tradursi in un ulteriore abbassamento della quantità e della qualità dei servizi offerti alla nostra cittadinanza.
Se questo avverrà, sarà l’ennesima conferma delle numerose, e vergognose, responsabilità delle due giunte di centrodestra che hanno mal amministrato Ceccano nel corso di questo decennio! Nel frattempo, ribadiamo la nostra richiesta fatta al commissario: la revoca o la sospensione di tutti gli ultimi atti della precedente amministrazione che così tanto hanno infangato la nostra comunità!
Restiamo di fatto fedeli alla linea costruita negli ultimi mesi: liberare Ceccano dall’incompetenza e dall’assenza di trasparenza che per tanto tempo sono state al potere e che al potere non dovranno mai più tornarci! Finalmente, la nostra città potrà andare, quanto prima, a libere elezioni e rimettere nelle mani dei cittadini la scelta di una nuova amministrazione che possa essere trasparente, partecipativa, competente, e noi di Ceccano2030 ci saremo: se vuoi che Ceccano cambi, cambia Ceccano insieme a noi! Il tempo per dare vita a un’idea alternativa di città è oggi, il futuro di Ceccano comincia adesso!”.
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