Anno da record per il Museo dei Colli Euganei: superate le 9mila presenze

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Il 2024 è stato un anno intenso per il MuCE – Museo dei Colli Euganei di Galzignano Terme. Un traguardo significativo è rappresentato dal numero di fruitori del polo museale: oltre 9.000 persone hanno usufruito dei servizi del polo, tra visitatori del museo con le sue sale espositive (circa 2.500), i fruitori degli eventi in auditorium (oltre 5.900) e gli utenti della bellissima biblioteca comunale (oltre 900 sono le tessere della biblioteca civica, co-gestita con il Consorzio delle Biblioteche Padovane).

Questa crescita è il risultato di un intenso lavoro su più fronti e di una serie di iniziative che hanno arricchito l’offerta culturale, tra cui spiccano i 50 eventi ospitati tra l’auditorium e il museo, organizzati da enti del territorio, dalle associazioni locali e da eccellenze come l’Euganea Film Festival. Anche gli eventi sono netto in aumento rispetto ai 29 dell’anno precedente. Il polo del MuCE è nato come luogo della comunità di Galzignano Terme: qui le associazioni del territorio hanno promosso eventi vivaci, come è stato per le iniziative della ProLoco Galzignano Valsanzibio, che ha portato tra le tante attività anche in visione il docu-film “Viaggio tra Terme e Colli Euganei” a cura di Nicola Piran e Gianni Biasetto, ArtEuganea.Net, che ha organizzato corsi di fumetto, un cineforum, laboratori d’arte, le Acque Mosse con la rassegna teatrale, il Complesso Strumentale di Galzignano Terme, con concerti unici e l’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci che ha portato alle scuole e al pubblico le storie inedite di Efrem, calzolaio di Grantorto, prigioniero durante la Seconda Guerra Mondiale o di Graziano, soccorritore durante la tragedia del Vajont, in un evento co-organizzato con la Residenza Al Parco. Spicca anche lo splendido lavoro del “Gruppo Lettori Volontari Insieme per Leggere”, che ha portato tanta allegria nei lettori più piccini e negli anziani e l’Auser che aiuta nelle aperture al pubblico.

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Un’altra significativa novità è stata l’introduzione di un palinsesto di mostre d’arte contemporanea, frutto di una collaborazione con l’Associazione C.R. Destro e gli Artisti in Vetrina e con l’artista Giovanni Romano, oltre a iniziative sul tema sociale in sinergia con le associazioni Toponomastica al Femminile, i Lions Club di Abano, Montegrotto, Arquà Petrarca, Volontà di Vivere ODV, il Cantiere delle Donne, Camera di Commercio, le imprese di Fior D’Arancio Colli Euganei DOCG e Padova Urbs Picta, Esedra Skating.

Il MuCE, del resto, ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale nel panorama culturale dei Colli Euganei, portando sul territorio una collana di studi ed esperienze di grande rilievo per la ricerca. Il 2024 ha visto la presentazione di un secondo libro della collana edita da CLEUP “ E tu che su quel colle giaci: le ville di Galzignano Terme. Villa Giavarina, Corte Sisanda e Villa Boggian” a cura di Giulio Pietrobelli con Osvaldo Orlando e Elisa Brener. Il libro ha permesso di scoprire un patrimonio altrimenti perduto, legato a tre ville dei Colli Euganei. Ha visto anche l’inizio di un ciclo di conferenze storiche, a cura del dott. Nicola Ruggin e della dott.ssa Claudia Crescenzio, per riscoprire le storie della Serenissima sui Colli.

Le collaborazioni con importanti atenei veneti, come l’Università di Padova, lo IUAV e Ca’ Foscari di Venezia, hanno dato vita a importanti appuntamenti accademici. Un esempio significativo è il seminario “Esplorando i Colli Euganei – Luoghi, pratiche e patrimoni in movimento”, tenutosi lo scorso luglio, organizzato in sinergia al Dipartimento Sc. Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGea) dell’Università di Padova in collaborazione con il comune di Galzignano Terme, con il coinvolgimento del Museo di Geografia dell’Università, di Villa Vescovi-Fai; Villa Selvatico; il Museo della Navigazione Fluviale, insieme al Parco Regionale dei Colli Euganei e alla Destinazione Terme e Colli Euganei, per presentare i risultati di alcune ricerche che sono state condotte sul territorio dai ricercatori e dagli studenti dell’Università.

Il MuCE ha svolto un ruolo fondamentale non solo nel ospitare e promuovere sul territorio euganeo esperienze e studi di natura accademica, ma anche nell’organizzare eventi corali, che vogliono promuovere una nuova visione d’insieme sui Colli Euganei. Una data significativa in tal senso è da considerarsi la Prima Giornata della Didattica dei Colli Euganei, co-organizzata con il Museo della Navigazione di Battaglia Terme e patrocinata dal Parco Regionale dei Colli Euganei, svoltasi il 6 settembre scorso. Questo evento innovativo ha segnato la prima collaborazione tra quindici musei e luoghi della cultura pubblici dei Colli Euganei, con l’obiettivo di far conoscere la ricchezza culturale del territorio e proporla in forma didattica alle scuole. Proprio dall’offerta alle scuole sono nate sinergie con Casa Marina e il Parco Avventura con la cooperativa Idee Verdi e con gli operatori CETS del territorio come cooperativa Aperdifiato e le guide ambientali del territorio euganeo.

Nel mese di ottobre, inoltre, il Museo è stato inaugurato nella sua nuova forma “diffusa”, presentando una sezione a cielo aperto che consente di esplorare il territorio, la sua storia, la sua arte e la sua biodiversità attraverso tre nuovi percorsi esterni e un percorso digitale che è anche un gioco con cui esplorare il territorio. Questo progetto ha dato il via a una riscoperta di oltre dieci sentieri antichi, che attraversano contrade, valli e monti di Galzignano e Valsanzibio. Il taglio del nastro di questa iniziativa ha coinciso con un’importante manifestazione del territorio euganeo, il (RE)Generation Festival, promosso dalla Destinazione Turistica con eventi della Provincia di Padova lungo l’Anello dei Colli Euganei, che ha offerto una rassegna di eventi gratuiti e iniziative dedicate al benessere, al sport, al cibo e alla cultura.

Un viaggio anche nei sapori del territorio che lo stesso Museo mantiene nella forma ormai diventata consuetudinaria dell’AperiMuCE, nata dallo studio di una giovane studentessa di Ca’ Foscari, ossia un momento di scoperta del territorio con degustazioni di prodotti e vini dei produttori e delle cantine locali, promossa insieme al Consorzio dei Vini dei Colli Euganei. Anche questo, del resto, è un modo per estendere la conoscenza dei Colli Euganei, seppur nella forma disimpegnata dell’aperitivo, senza tuttavia perdere di vista dall’orizzonte culturale quell’opportunità alla scoperta che la società moderna ama vivere sempre più nella forma dell’esperienza. E del resto la forma diffusa del Museo richiama proprio questo tipo d’ingaggio con il visitatore, accompagnandolo in percorsi sempre nuovi e che possono essere anche personalizzabili. Ed è stato proprio questo approccio innovativo nel proporre esperienze che si sovrappongono su diversi livelli della cultura locale a richiamare l’attenzione anche dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto, che in collaborazione con Argav, l’associazione dei giornalisti agroambientali di Veneto e Trentino Alto Adige, ha dedicato una sessione della formazione continua a questo argomento lo scorso novembre.

Ma se l’inaugurazione della versione diffusa del Museo rappresenta l’apice della crescita del MuCE nel corso del 2024, il futuro si preannuncia già ricco di ulteriori sviluppi, con un progetto volto promuovere un altro luogo della cultura del borgo di Galzignano. Grazie al restauro della vicina antica Pieve di Santa Maria Assunta, a cura della Soprintendenza, e all’avvio del percorso di riacquisizione dell’antico bene da parte del Comune di Galzignano Terme attraverso il Federalismo Demaniale, questo luogo diventerà un importante polo di studio, in continuità con il MuCE, e un palcoscenico per eventi culturali e musicali di alto livello. E l’anno non finisce con questo perché recentemente è stata annunciata la donazione di sculture, provenienti da una collezione privata, che arricchiranno la sala delle ville del MuCE con nuove testimonianze provenienti dalla “civiltà della villa” che proprio a Galzignano ha conosciuto esperienze uniche e originali.

«Il MuCE – Museo dei Colli Euganei nasce per la comunità di Galzignano Terme, che l’ha reso un luogo vivo e bello, dove trascorrere il tempo insieme, immaginando il futuro che vorremmo, un futuro che oggi costruiamo nella riserva MAB UNESCO dei Colli Euganei», afferma il sindaco di Galzignano Terme, Riccardo Masin. Aggiunge Valeria Lunardi, assessore alla cultura di Galzignano Terme: «Ho iniziato il mio assessorato seguendo un progetto di teatro, che riuniva il territorio dei Colli a Padova. È stato un segnale importante per me, di come il nostro operato doveva muoversi per unire le persone, toccando temi sociali importanti, facendo del polo museale uno spazio vivo, interattivo, in cui ognuno potesse, se voleva, dare il proprio contributo per riscoprire il valore nascosto dei Colli Euganei». Conclude la direttrice del Museo dei Colli Euganei, Giulia Deotto: «È stato un anno intenso, denso di emozioni: a fine anno, traendo le fila di quello che è stato, non possiamo che ringraziare il Comitato Scientifico che ci guida e tutti coloro che hanno portato un pezzetto del loro tempo, sogni ed energia per costruire questo polo museale. Abbiamo monitorato il nostro pubblico negli ultimi mesi, scoprendo che abbiamo tanti abitanti dei borghi dei Colli tra i visitatori, ma anche visitatori dall’Emilia Romagna, dal Friuli e dalle altre città del Veneto. Stanno crescendo anche i turisti stranieri, anche se il lavoro con il contesto termale è appena all’inizio. E’ certamente alla sinergia con gli alberghi e gli operatori del territorio che guardiamo con particolare interesse come prossimo passo di questo progetto».

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