Insulti sessisti, omofobi e razzisti. Sono stati accolti così, da alcuni giovani e da un adulto, i ragazzi, gli insegnanti e la preside dell’istituto “Archimede” di Ponticelli invitati a Venezia per un ballo con rivisitazione storica d’abiti, usi e costumi d’epoca. Gli studenti della scuola napoletana sono stati ospiti dalla presidente dell’associazione “Borbone si nasce” per partecipare a un ballo di Natale in abiti d’epoca.
La manifestazione prevedeva rivisitazione storica d’abiti, usi e costumi d’epoca con un percorso tra le calli. Una bella esperienza per gli studenti napolitani e i loro insegnanti se non fosse che sono stati offesi pesantemente da un uomo incontrato vicino al proprio “B&B” e da cori di loro coetanei che si sono accaniti sui napoletani con epiteti a sfondo sessuale rivolti ai ragazzi e alle ragazze. Un atteggiamento che la dirigente scolastica Mariarosaria Stanziano, non ha per nulla gradito denunciandolo con un post sul suo profilo Faceebok e scrivendo una lettera al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e al governatore della Regione Veneto Luca Zaia per informarli del trattamento ricevuto.
Quanto accaduto ce lo racconta proprio la preside che abbiamo contatto telefonicamente: “Non avrei mai immaginato di ricevere queste libere offese. Se la presidente dell’associazione storica non ci avesse invitato, non avrei mai avuto l’opportunità di portare una ventina di ragazzi e ragazze a Venezia. Eravamo davvero felici di questa esperienza ma a rovinarla ci hanno pensato gli insulti razzisti e omofobi ricevuti”. Parole crudeli pronunciate gratuitamente da un adulto che ha visto la delegazione davanti al “B&B” dove alloggiavano: “Siete fastidiosi”; “Questi napoletani si arrampicano dappertutto”; “Perché non ve ne andate”, alcune delle frasi pronunciate.
Il problema è che non si è trattato di un singolo cittadino, ma che l’episodio si è ripetuto durante la giornata quando dalla bocca di un gruppo di coetanei dei napoletani sono uscite le peggiori parole: assurdi cori razzisti, discriminatori e omofobi, di una crudeltà e cattiveria assurda e ingiustificata, solo perché indossavano gli abiti storici o perché si sentiva l’accento napoletano. “Non ho avuto nemmeno io la prontezza – spiega a ilfattoquotidiano.it la dirigente – di rispondere subito ma poi ho pensato che tutto ciò è servito a capire che è inutile reagire a delle provocazioni. Meglio farlo a sangue freddo”. E coì la dirigente in queste ore dopo aver informato l’assessore regionale all’Istruzione Lucia Fortini ha preso carta e penna per raccontare il tutto al sindaco di Venezia e al governatore della Regione Veneto. “Mi ha colpito – dice la preside – l’offesa gratuita, il fatto che vi siano ancora dei pregiudizi nei confronti dei napoletani e la mancanza di galanteria nei confronti di ragazzi e ragazze che erano lì per una danza storica. E’ stato un modo per denigrare anche il lavoro che facciamo ogni giorno con i nostri studenti insegnando loro anche attraverso la danza alcuni valori”.
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