Il re del tennis è tornato in Alto Adige, un amico: «Da noi può ancora permettersi di essere semplicemente il figlio di Hanspeter e Siglind»
Lo sci prima del tennis, la neve prima della terra rossa. Jannik Sinner è tornato alle origini sulla pista Belvedere di Plan de Corones, dove da bambino muoveva i primi passi a spazzaneve prima di diventare il numero uno del tennis mondiale. Dopo due intense settimane di preparazione a Dubai, un ritorno a casa nella sua Sesto Pusteria – come raccontato da Gaia Piccardi – dove ha celebrato il Natale che, per il campione, resta il giorno più importante dell’anno da trascorrere in famiglia.
E così qualcuno tra i turisti dell’Alta Badia ha potuto incontrarlo, tra una sciata e l’altra, e scoprire uno Jannik che, tanto in pista come davanti ai microfoni e così anche a riflettori spenti, è sempre disponibile per foto e autografi. Ieri lo hanno avvistato alla stazione del Piz La Ila, dove ha pranzato con i familiari nel locale più esclusivo godendosi il clima perfetto e le piste innevate e assolate, in condizioni ideali per qualche discesa.
Il suo amico Stefano Del Vecchio ha immortalato sui social quello che ormai, per Jannik, è diventato un appuntamento fisso: «Esattamente un anno dopo, nel giorno di Natale, ma in un luogo diverso. Auguri a tutti con quella che ormai possiamo dire essere diventata una foto di rito».
A tavola, per il tennista numero uno del ranking mondiale, nessuna concessione alle tentazioni natalizie: Sinner si è fatto bastare il profumo inebriante dei celebri biscotti di papà Hanspeter, ma sulla sua tavola non è mancata la tradizionale rosticciata di canederli, piatto che incarna la filosofia anti-spreco imparata fin da piccolo.
A casa Sinner si parla pusterese, il dialetto che Jannik usa anche con l’amico – manager Alex Vittur quando non vuole essere capito da chi non conosce il dialetto. Qui a casa, però, lontano dai paparazzi che lo seguono ovunque, può ancora permettersi di essere semplicemente il figlio di Hanspeter e Siglinde e il fratello minore di Mark, adottato dalla Russia quando i genitori pensavano di non poter avere figli.
«Questa è la giornata che più di tutte amo passare in famiglia, con i genitori. Del compleanno, di Pasqua o di altri giorni non mi interessa, ma al Natale tengo molto» aveva confidato qualche tempo fa parlando dell’importanza di questi momenti privati prima dell’inizio della stagione. Il ritorno a casa è sempre un’occasione preziosa per ricaricare le energie e ritrovare le sue radici, prima di riprendere gli impegni della sua fitta agenda.
Il ritorno alla normalità, come sempre, è infatti durato poco: già oggi Jannik si trasferirà a Montecarlo per trascorrere il Capodanno, prima della partenza per l’Australia il 2 gennaio.
Ad attenderlo ci sono due esibizioni di beneficenza, il 7 contro Popyrin e il 10 contro un avversario da definire, durante la Opening Week che precede il Grande Slam; poi, dal 12 gennaio, la difesa del titolo agli Australian Open.
Al suo fianco ci sarà il coach Darren Cahill, dopo che a Dubai ha completato la preparazione con Simone Vagnozzi, il preparatore atletico Marco Panichi e il fisioterapista Ulises Badio. Sul fronte personale, dopo le voci di crisi con Anna Kalinskaya alimentate dalla sua assenza alle Atp Finals di Torino, sembra tornato il sereno e la voglia di privacy. A Dubai Sinner ha conosciuto il «cognato» Nikolay, posando con i nipotini per foto pubblicate sui social.
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