A Trezzano scoppia la polemica in vista degli imminenti aumenti delle tariffe per la mensa scolastica dove, con il nuovo adeguamento, il costo del pasto singolo passerà da 5,02 euro a 6,11. “Saranno sette le fasce di reddito con valore Isee – spiega il Comune – : la prima di queste, da 0 a 3mila euro, non pagherà il costo del pasto”.
Dal primo gennaio 2025 aumentano le rette
TREZZANO SUL NAVIGLIO – L’aumento relativo alle tariffe della mensa scolastica ha sollevato polemiche, a cui l’Amministrazione ha risposto spiegando le motivazioni che hanno determinato questo cambiamento.
La lista civica AVS/Il Ponte
“La delibera di Giunta è stata approvata e dal primo di gennaio sono previsti aumenti delle rette. Finalmente la fascia di reddito più bassa potrà usufruire della gratuità: un buon segnale, ma non basta – commentano dalla lista civica AVS/Il Ponte –. La ristorazione scolastica dovrebbe diventare un servizio pubblico essenziale per rendere il pasto scolastico gradualmente gratuito. Per questo motivo nei prossimi giorni e nelle prossime settimane faremo sentire la nostra voce, anche con proposte integrative e alternative sull’argomento”.
Il pasto singolo sale a 6,11 euro, aumentando di 1,09 euro: sette fasce Isee
Il costo del singolo pasto, con il nuovo appalto, passa da 5,02 euro a 6,11, con un aumento del 21% circa. Sono sette le fasce di reddito con valore Isee: la prima, da 0 a 3mila euro, che conta 52 alunni a Trezzano, non pagherà il costo del pasto.
Sono 60 i bambini in famiglie con Isee tra 3mila a 5mila euro; 107 quelli da 5mila a 7.500, mentre 96 e 124 sono riferiti rispettivamente alla quarta e quinta fascia (da 7mila a 10mila e da 10mila a 12mila euro).
Ultime due fasce: da 12mila a 15mila euro, con 128 alunni, e oltre 15mila euro di reddito, che corrispondono a 957 bambini.
Il Pd trezzanese: “nei nidi prima tariffa fissa a 3,17. Ora fasce Isee”
“A parte gli aumenti comunicati, che vanno incontro agli aumenti occorsi per la crisi energetica, da una parte, e per la virata sul biologico, porremmo l’attenzione sulle scelte politiche – scrivono dal Pd di Trezzano –, la più interessante, a nostro avviso, è stata tralasciata dal post scritto dal Comune per comunicare le variazioni: l’aumento agli asili nido. Infatti, prima si pagava una tariffa fissa di 3,17 euro per tutti. Ora si passa alle fasce Isee, con un aumento, per la fascia più alta, di quasi il 60%”.
Sulla gratuità per la prima fascia
Per quanto riguarda la scelta della gratuità del pasto per la prima fascia: “Abbiamo una visione differente da Avs/Il Ponte – sottolinea il Pd –. L’educazione alimentare è un valore. Proprio per questo, valorizzare il pasto, anche in maniera minima, può essere educativo. Ciò che è gratis si spreca con maggiore facilità. Si butta. Per questo la gratuità ci piace poco. Forse, potrebbe essere un servizio gratuito per tutti, all’interno del percorso di crescita e educazione alimentare dei ragazzi. Tuttavia, se fosse percorso didattico, dovrebbe essere finanziato dal Ministero dell’Istruzione, il Comune faticherebbe a sostenere un esborso di quasi un milione e mezzo di euro”.
La replica della lista civica Avs/Il Ponte
La lista civica risponde: “Per quanto attiene all’eventuale spreco di cibo legato alla gratuità, non pensiamo che questa abitudine possa essere riferita a bambini provenienti da famiglie che versano in difficoltà economiche, e che per questo godono della gratuità del servizio. Anzi, sarebbe giusto rendere gratuito il pasto anche per la seconda fascia di reddito”.
Le ragioni del Comune
Il Comune e l’assessore all’Istruzione Mattia Di Bisceglie hanno risposto alle polemiche:
“Vogliamo chiarire e condividere le ragioni che ci hanno costretti ad adeguare le tariffe relative al servizio mensa scolastica, ferme dal 2016. Con la nuova gara d’appalto è aumentato il costo del singolo pasto; le nuove tariffe sono scattate già nel mese di luglio ma come amministrazione comunale abbiamo deciso di utilizzare il ribasso d’asta in sede di gara per coprire la maggiore spesa: questa operazione ha permesso di rinviare di qualche mese l’aumento delle tariffe a carico delle famiglie.
Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un significativo aumento dei costi delle materie prime alimentari, così come dei costi energetici e logistici, fattori che incidono direttamente sul servizio mensa. Inoltre il capitolato di gara, che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione, prevedeva già un costo maggiore del pasto, inserendo nel menù diversi prodotti biologici. Per garantire la sostenibilità del servizio, siamo stati costretti ad adeguare le tariffe in modo proporzionale all’incremento dei costi.
Desideriamo sottolineare che questa decisione è stata presa con grande senso di responsabilità e dopo un’attenta valutazione delle opzioni disponibili. Abbiamo lavorato per mantenere l’aumento delle tariffe il più contenuto possibile, tutelando le fasce più deboli attraverso un sistema di tariffe diversificate in base all’Isee, che permetterà di sostenere le famiglie con maggiori difficoltà economiche. Siamo consapevoli che ogni aumento rappresenta un sacrificio, ma riteniamo fondamentale non compromettere la qualità del servizio per i nostri bambini, che meritano il meglio anche a scuola”.
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