da dove è partita l’inchiesta di Josimar su 777 Partners

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Il Genoa ha potuto accogliere da qualche giorno un nuovo proprietario. Si tratta dell’imprenditore rumeno Dan Sucu, che grazie al versamento di 40 milioni di euro legato alla delibera dell’aumento di capitale, è diventato il nuovo azionista di maggioranza del Grifone. Una mossa che ha così messo fine alla gestione di 777 Partners, che da tempo era al lavoro per dismettere i propri asset calcistici.

Di 777 Partners e delle sue difficoltà, se ne è occupato a lungo il sito di inchiesta norvegese Josimar. Nel dettaglio, il giornalista investigativo Paul Brown, insieme al collega Philippe Auclair, ha condotto un’approfondita indagine sul fondo con sede a Miami. L’inchiesta, durata oltre 17 mesi, ha portato alla luce aspetti controversi di questa società americana di private equity, nota sia per i suoi investimenti nel calcio, ma anche in altri settori come aviazione e assicurazioni.

Recentemente, Radio Zena ha intervistato Paul Brown durante il programma “Barrio Rossoblu”. Il giornalista ha così potuto spiegare da dove sia partita l’inchiesta, una storia alla quale si è avvicinato in maniera quasi casuale, attratto dall’ingresso di 777 Partners nel basket britannico nel 2019. Col passare del tempo, l’attenzione si è spostata sul calcio, in particolare sul modello di multiproprietà adottato da 777, che includeva squadre come il Genoa, il Vasco da Gama e l’Everton (affare mai concluso). La collaborazione con Josimar si è rivelata cruciale per analizzare a fondo le pratiche e le dinamiche di questa società.

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Il modus operandi di 777 Partners

Brown ha spiegato come l’espansione di 777 Partners sia apparsa sorprendente per molti osservatori. Sebbene dichiari di utilizzare capitale proprio, le fonti di finanziamento e la sostenibilità del modello sollevano – secondo il giornalista – dubbi significativi. Il gruppo ha acquistato club in perdita o pesantemente indebitati, come il Genoa e l’Everton, senza un evidente piano di rilancio economico.

Un elemento centrale riguarda il ruolo di A-Cap, una compagnia assicurativa legata a 777, che ha rappresentato il principale finanziatore del gruppo. Tuttavia, A-Cap stessa si trova al centro di indagini negli Stati Uniti, con accuse di frode e restrizioni che ne limitano le attività. La situazione si è inoltre complicata con la causa portata avanti da Ledenhall, che rivendica oltre 600 milioni di dollari da 777 Partners e rischia di bloccare la vendita di asset del fondo con sede a Miami.

Il punto di svolta: l’interesse di 777 Partners per l’Everton

Un punto di svolta nell’inchiesta è stato l’interesse di 777 Partners per l’Everton, club che recentemente è passato nelle mani della famiglia Friedkin, che controlla anche la Roma in Italia. Secondo Brown, il gruppo aveva bisogno dell’Everton più di quanto il club avesse bisogno di loro, cercando di utilizzare questa acquisizione per rendere il portafoglio più attraente per potenziali investitori.

La strategia, tuttavia, non è andata in porto. Secondo Paul Brown, le operazioni sarebbero guidate più dall’urgenza di attrarre capitali che da una visione a lungo termine, con investimenti in settori e attività apparentemente non redditizi.

I sospetti su fondi inesistenti e presunte società fittizie

Durante l’intervista, Paul Brown ha rivelato dettagli sulle attività dichiarate da 777 Partners. Analizzando il sito ufficiale del gruppo, è emerso che molte delle società dichiarate come parte del portafoglio di investimenti sembrerebbero non avere una reale operatività. Alcuni link sul sito risultavano inattivi, mentre altre aziende apparentemente non avevano dipendenti.

Secondo il giornalista, la gran parte del denaro utilizzato per l’acquisizione di club di calcio, come il Genoa o il Vasco da Gama, è arrivata dalla stessa A-Cap, anch’essa al centro di indagini per frode finanziaria e che recentemente ha rivendicato la proprietà del Grifone in una nota a Bloomberg, definendo “clandestina” la cessione della società a Dan Sucu. Accuse fortemente respinte dal Genoa stesso.

Nonostante le difficoltà, Paul Brown si è augurato che, al termine di questa complessa situazione, tutti i club possano trovare una proprietà più solida e in grado di garantirne lo sviluppo a lungo termine. Tuttavia, il giornalista ha avvertito che il percorso sarà probabilmente costellato di sfide.



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