la Manovra è legge. Dal cuneo fiscale alle pensioni, ecco tutte le misure

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L’Aula del Senato ha approvato, in via definitiva, la legge di Bilancio per il 2025. Sono numerose le misure presenti nel provvedimento, già licenziato dalla Camera, la cui entità complessiva ammonta a circa 30 miliardi di euro, come quelle relative alla riduzione strutturale del cuneo fiscale per i redditi fino a 40 mila euro ed al passaggio a sole tre aliquote dell’Irpef. Da segnalare, inoltre, la diminuzione della tassa sulle plusvalenze delle criptovalute. Nel 2025 l’aliquota torna al 26 per cento, rispetto al 42 per cento previsto originariamente, mentre nel 2026 salirà al 33 per cento. Viene eliminata la No tax area fino a 2 mila euro. Via libera alla Web tax per le grandi aziende che superano, con i ricavi annuali, il tetto di 750 milioni di euro. Ecco, poi, il taglio dell’Ires (Imposta sul reddito delle società) di quattro punti percentuali per le imprese che accantonano almeno l’80 per cento degli utili del 2024, e che reinvestono in azienda almeno il 30 per cento. Il fondo di garanzia per le Piccole e medie imprese viene esteso alle aziende con meno di 250 dipendenti. Passa da 1,6 a 2,2 miliardi di euro il credito d’imposta per investimenti nella Zona economica speciale (Zes) del Meridione, con una riduzione del 25 per cento sui contributi per i lavoratori. Quattrocento milioni di euro, in due anni, 2026 e 2027, saranno destinati al dicastero delle Imprese e del made in Italy per ripristinare le risorse del fondo Automotive. Viene dimezzata la proroga, da 40 a 20 anni, delle concessioni delle reti elettriche che scadono nel 2030. L’allungamento rimane vincolato alla presentazione di piani di investimento di lungo periodo. Le eventuali maggiori entrate andranno in un fondo, costituito al ministero dell’Economia e delle Finanze, destinato alla riduzione del costo delle bollette.

Confermato il bonus, l’anno prossimo, al 50 per cento per le prime abitazioni, ed al 36 per cento per le seconde, per ristrutturare casa e per la riqualificazione energetica, con una stretta però sulle caldaie alimentate a combustibili fossili che non potranno essere più portate in detrazione. Si introduce un bonus per l’acquisto di elettrodomestici ad elevata efficienza energetica per sostituire apparecchi obsoleti. Il contributo può corrispondere al massimo al 30 per cento del costo dell’elettrodomestico e in misura non superiore a 100 euro per apparecchio, elevato a 200 euro se l’Isee (l’Indicatore della situazione economica equivalente) del nucleo familiare dell’acquirente è sotto i 25 mila euro. Il contributo è fruibile per un solo elettrodomestico. In arrivo una stretta per quanto concerne l’accesso alla Naspi: dal primo gennaio 2025 potranno ottenere questo sussidio di disoccupazione anche i lavoratori licenziati che si sono, però, dimessi volontariamente da un precedente posto di lavoro, l’anno prima. La norma riguarda coloro che danno le dimissioni, in modo volontario, da un’impresa e trovano successivamente un nuovo lavoro. In caso di licenziamento dalla seconda occupazione, i lavoratori potranno chiedere la Naspi solo se le precedenti dimissioni si sono registrate “nei dodici mesi precedenti l’evento di cessazione involontaria per cui si richiede la prestazione”. I lavoratori potranno percepire la Naspi solo se hanno maturato almeno 13 settimane di contribuzione presso il secondo datore di lavoro. Sul versante previdenziale, si prevede la possibilità di anticipare la pensione a 64 anni cumulando la previdenza obbligatoria e quella complementare, per raggiungere un assegno pensionistico pari a tre volte il minimo. Coloro che usufruiranno di tale possibilità dovranno, però, avere maturato almeno 25 anni di contributi effettivi. Le pensioni minime saranno adeguate all’inflazione e vedranno un aumento di tre euro, da 614 a 617 euro.

Viene disposto un aumento di cinque punti, dal 25 al 30 per cento, del limite di detassazione delle mance che il personale che lavora nei bar o nei ristoranti riceve dai clienti. Sale anche, da 50 mila a 75 mila euro, il tetto di reddito sotto la quale la misura viene applicata. Previsto il 5 per cento di tassazione fissa sugli straordinari degli infermieri. Licenziato un emendamento che velocizza il potenziamento degli organici, da 250 a 500 unità, dell’Ispettorato nazionale del lavoro. Viene istituito un fondo Dote famiglia, finalizzato alle attività extra scolastiche dei figli a carico, di età tra i sei ed i 14 anni, per i nuclei familiari con un reddito con Isee pari o inferiore a 15.000 euro. Per sostenere la natalità, per ogni figlio nato o adottato dal promo gennaio dell’anno prossimo viene riconosciuto un importo, una tantum, di mille euro, versato nel mese successivo a quello di nascita o di adozione, con un Isee del nucleo familiare del genitore richiedente non superiore ai 40 mila euro all’anno. Il congedo parentale, sino al sesto anno di vita del bambino, passa dal 60 all’80 per cento della retribuzione, da due a tre mesi. Incrementato di un milione di euro, dal 2025, il fondo del reddito di libertà per garantire l’effettiva indipendenza economica e l’emancipazione delle donne vittime di violenza. Niente aumento dei pedaggi autostradali, pari all’1,8 per cento, che sarebbe scattato il prossimo primo gennaio. Si prevede che il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sia “autorizzato a sottoscrivere con Anas Spa una nuova convenzione unica”, da approvarsi con decreto del Mit, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze. In caso di sottoscrizione della convenzione, la durata della concessione relativa è “adeguata al termine massimo” di 50 anni. Viene stabilito un aumento di circa 1,4 miliardi di euro l’anno, fino al 2032, dei fondi per il ponte sullo Stretto di Messina. Stanziati un miliardo di euro in più per la Tav Torino-Lione ed un altro miliardo di euro per le Ferrovie dello Stato per le opere legate al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Ripristinati i fondi, pari a 425 milioni di euro, per il completamento della metro C di Roma. Nella legge di Bilancio non c’è più la misura sui revisori del ministero dell’Economia e delle Finanze nelle aziende e negli Enti che percepiscono contributi pubblici rilevanti. In compenso aumentano i controlli sui bilanci. Sì alla norma che abolisce il tetto del 75 per cento del turnover per gli Enti locali e per le Camere di commercio.

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E’ saltato, in maniera definitiva, l’intervento sull’aumento degli stipendi dei ministri che aveva sollevato tante polemiche da parte delle opposizioni. Viene stabilito che i ministri ed i sottosegretari non parlamentari, e non residenti a Roma, abbiano diritto ad un rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni. Per finanziare tali voci di spesa si istituisce un apposito fondo con una dotazione di 500 mila euro annui, a decorrere dal 2025. C’è la norma cosiddetta anti Renzi, data l’attività di conferenziere all’estero dell’ex presidente del Consiglio, sul divieto di incarichi retribuiti da Stati extra Ue per membri del governo e parlamentari, a meno di autorizzazioni specifiche. I titolari di cariche di governo ed i parlamentari, ad esclusione di quelli eletti all’estero, non potranno accettare nel corso del loro mandato “contributi, prestazioni, controprestazioni e utilità” da soggetti privati o pubblici con sede o passaporto extra europeo. Fatta eccezione per i titolari di cariche di governo, il divieto non si applica in presenza di una autorizzazione preventiva, ma comunque per importi non superiori a 100 mila euro all’anno. Nel caso il divieto non venisse osservato, il compenso dovrà essere versato entro 30 giorni al bilancio dello Stato. Ed il mancato versamento potrà generare una sanzione pari all’importo incassato per la consulenza.

La legge di Bilancio prevede incrementi del livello di finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard, che sono stabiliti in un finanziamento aggiuntivo di 1,3 miliardi di euro per il 2025, di 5 miliardi di euro per il 2026, di 5,7 miliardi di euro per il 2027, di 6,7 miliardi di euro per il 2028, di 7,7 miliardi di euro per il 2029 e di 8,8 miliardi di euro dal 2030 in poi. Al fine di erogare ausili e protesi per l’attività sportiva delle persone con disabilità, la dotazione del Fondo sanitario nazionale è aumentata di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027. Viene garantito l’accesso libero ai cani d’assistenza sui mezzi di trasporto pubblico e nei luoghi aperti al pubblico, così come già previsto per i cani guida. Via libera all’aumento di 100 euro, da 1.000 a 1.100 euro, della spesa detraibile per i non vedenti per il mantenimento dei cani guida. Si assegnano 1,5 milioni di euro, in tre anni, al fondo per il sostegno e la valorizzazione della funzione degli oratori. L’obiettivo è quello di “incentivare la funzione sociale, civile ed educativa svolta nelle comunità locali dagli oratori promossi dalle parrocchie, dalle associazioni del Terzo settore che operano presso gli oratori parrocchiali”. Incrementato anche il Fondo per le assunzioni di giovani esperti in tema informatica e di cybersicurezza. La dotazione aggiuntiva è di 200 milioni di euro nel 2025, a cui si aggiunge un milione di euro, per ciascun anno, per il 2026 ed il 2027.

Si istituisce il fondo per il contrasto del reclutamento illegale della manodopera straniera, con una dotazione di 500 mila euro sia per il 2026 che per il 2027. Vengono applicate anche al 2025 le disposizioni per aumentare il personale presso l’ufficio per il referendum della Corte di cassazione. Ed ancora, più risorse per il cosiddetto bonus psicologo, con un incremento pari a 1,5 milioni di euro nel 2025, a 0,5 milioni di euro nel 2026 e ad un milione di euro nel 2027. Spazio ad un fondo per il servizio di sostegno psicologico in favore degli studenti nelle scuole, con una dotazione di 10 milioni di euro per il 2025 e di 18,5 milioni di euro a decorrere dal 2026. Incrementato il contributo per le scuole paritarie che accolgono alunni con disabilità: si tratta di 50 milioni di euro per l’anno 2025 e di 10 milioni di euro annui a decorrere dal 2026. Dall’anno scolastico 2026/27 previsti duemila insegnanti di sostegno in più per garantire “la continuità didattica degli alunni con disabilità”. Stanziati 1,5 milioni in tre anni, a cominciare dal 2025, per campagne di prevenzione dei disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, mentre viene istituito un fondo per la cura e la prevenzione dell’obesità, con uno stanziamento complessivo di 3 milioni di euro nel periodo 2025-2027. Semaforo verde anche per i fondi per gli specializzandi di area sanitaria – biologi, chimici, fisici, farmacisti, psicologi, odontoiatri, veterinari -. Il testo introduce interventi pure per la stabilizzazione dei precari del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), a cui nel 2025 andrà un contributo di 9 milioni di euro per l’assunzione di ricercatori, tecnologi, tecnici e amministrativi.

Si interviene sulla legge sulla caccia permettendola “per ciascuna intera annata venatoria”. In questo lasso di tempo, in periodi specificati, è scritto nella legge sulla caccia, “è consentito abbattere” una serie di esemplari di “fauna selvatica” elencati. Si prevede un termine di impugnazione dei calendari venatori di 30 giorni dalla data di pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione. Approvato un emendamento che stanzia 700 mila euro per la celebrazione dell’anniversario della Resistenza, della Repubblica e del primo voto delle donne, e 300 mila euro per la Casa museo di Giacomo Matteotti, in provincia di Rovigo. Si rafforza il Fondo unico a supporto del potenziamento del movimento sportivo italiano, grazie ad un aumento di 2,4 milioni di euro per l’anno 2025, di 4,4 milioni di euro per l’anno 2026 e di 3,2 milioni per l’anno 2027, da destinare “all’erogazione di contributi a fondo perduto” per fronteggiare l’incremento dei costi energetici “per le associazioni e società sportive dilettantistiche, per le discipline sportive, per gli Enti di promozione sportiva e per le federazioni sportive, anche nel settore paraolimpico, che gestiscono impianti sportivi e piscine, nonché per il Coni, per il Comitato italiano paralimpico e per la società Sport e Salute”. “In considerazione degli effetti economici derivanti dall’eccezionale incremento dei costi di produzione e al fine di sostenere la domanda di informazione”, il fondo unico per il pluralismo e l’innovazione digitale dell’informazione e dell’editoria è incrementato di 50 milioni di euro, nel 2025, per la quota destinata agli interventi di competenza della presidenza del Consiglio.

Sì alla riduzione delle accise sulle birre artigianali prodotte da piccoli birrifici con volumi di produzione fino a 60 mila ettolitri annui. Grazie ad un emendamento dei relatori, voluto dalla Lega, è stato istituito un organismo di composizione di situazioni debitorie per il settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari, con le funzioni di gestire le posizioni debitorie legate al prelievo supplementare delle quote latte, risolvendo le controversie relative alle campagne dal 1995-1996 al 2008-2009. Saranno anche sospese, in via temporanea, la riscossione e le procedure di recupero dei debiti per compensazione con gli aiuti comunitari, a cominciare dalla data di presentazione dell’istanza da parte degli allevatori. Via libera, infine, ad un emendamento di Più Europa, approvato nel passaggio del testo a Montecitorio, per incrementare di 500 mila euro il Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, “per promuovere, nell’ambito dei piani triennali dell’offerta formativa, interventi educativi e corsi di informazione e prevenzione rivolti a studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, relativamente alle tematiche della salute sessuale e dell’educazione sessuale e affettiva”.

 

 

 

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Il Parlamento “ha approvato la legge di Bilancio 2025, la terza dall’insediamento del governo”. Lo dichiara la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che aggiunge: “È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere. Abbiamo utilizzato le limitate risorse a disposizione per rafforzare le principali misure introdotte in questi anni, rendendone alcune strutturali e con una platea più estesa, a partire dal taglio del cuneo fiscale. Abbiamo proseguito sulla strada del sostegno alla natalità e del lavoro femminile, e siamo intervenuti a sostegno delle imprese che investono e rafforzano la propria solidità e competitività”.

Meloni prosegue: “Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un’Italia più giusta, forte e competitiva”.

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