La manovra è in queste ore in approvazione al Senato. Sabato 28 ci sarà il via libera, nonostante la sinistra non manchi fino all’ultimo di alzare polemiche sterili. Oggi le opposizioni hanno gridato strumentalmente allo “scandalo” e al “pericolo democratico” per il solo fatto che mancasse il tempo di esaminare gli 800 emendamenti presentati. L’invito a ritirarli e discuterne solo alcuni è infatti caduto nel vuoto.
“In Commissione Bilancio si è preso atto dell’impossibilità di esaminare utilmente il provvedimento, di fronte agli oltre 800 emendamenti presentati dalle opposizioni, e pertanto, come accaduto negli scorsi anni, non si è potuto dare mandato ad alcun relatore: non era questione di dimissioni. – ha spiegato il senatore di Fratelli d’Italia, Guido Liris, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio – Il Governo aveva trasmesso la manovra in tempo utile per un esame approfondito, ma purtroppo dal 2018 ad oggi la legge di Bilancio viene esaminata senza la doppia lettura nelle due Camere. Mi auguro, quindi, che dalla prossima legge di Bilancio sia la Camera sia il Senato possano dare il loro contributo. Come peraltro da sempre Fratelli d’Italia ha auspicato”.
Insomma sono anni che la legge di bilancio non viene esaminata in doppia lettura: a mancare è stata la collaborazione da parte delle opposizioni, chiamate a ridurre gli emendamenti. Ma la sinistra evidentemente si è scordata di quando era al governo (ma non gridava al pericolo democratico contro se stessa). L’ennesimo polverone inutile (speriamo almeno sia l’ultimo del 2024) di cui onestamente non si sentiva il bisogno.
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