La sostenibilità ambientale nel settore siderurgico

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Il settore dell’acciaio sta vivendo una rivoluzione per avvicinarsi alla sospirata sostenibilità: vediamo i casi virtuosi di Acciaierie Venete e gruppo Dufarco

La sostenibilità ambientale nel settore siderurgico

L’entrata in vigore della Direttiva CSRD, recepita in Italia con il D.Lgs. 125/2024, non ha colto impreparato il settore siderurgico: gran parte delle imprese produttrici italiane infatti hanno avviato politiche di sostenibilità sociale ambientale e di governance. La politica ambientale più importante è la produzione di acciaio green, che avviene utilizzando tecnologie e processi che riducono le emissioni di CO2, attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili, il riciclo, l’ottimizzazione dei processi e l’innovazione tecnologica.

 

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Il caso Acciaierie Venete

Lo spiega molto bene Acciaierie Venete S.p.A., che per il bilancio di sostenibilità del 2023 ha adottato il motto “L’acciaio rinasce, le persone fanno la differenza”. Nel bilancio di sostenibilità, Acciaierie Venete pone infatti l’enfasi sull’innovazione sostenibile. L’impresa manifesta la volontà di

“essere parte attiva nell’introduzione di tecnologie che garantiscano qualità dei processi, innovazione nei prodotti oltre che migliori performance di sostenibilità in termini di tutela degli aspetti ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro”.

In modo particolare, lo sviluppo sostenibile di Acciaierie Venete S.p.A. è concentrato sulla produzione del cosiddetto clean steel: l’impresa infatti ha partecipato alla stesura della “Clean steel partnership’”(CSP), che mira a creare una strategia comune all’interno del mondo siderurgico per ottenere fondi nell’ambito del progetto di decarbonizzazione all’interno del Green Deal europeo.

La Clean steel partnership

La CSP si pone l’ambizioso obiettivo di concepire dei progetti internazionali mirati allo sviluppo e all’implementazione di nuove tecniche ed impianti che consentano di produrre e lavorare l’acciaio abbattendo le emissioni di gas serra. La decarbonizzazione dei processi produttivi passa però inevitabilmente dalla scelta di nuove fonti di alimentazione energetica.

Per questo Acciaierie Venete S.p.A. ha deciso di aderire, sotto l’egida del Centro Ricerche RINA, al progetto Hydra IT06, che mira a convertire le fonti di alimentazione energetica da combustibile fossile a idrogeno prodotto da fonti rinnovabili per la decarbonizzazione del ciclo produttivo.

Acciaierie Venete S.p.A. si è concentrata molto anche sulla riciclabilità dell’Acciaio, secondo l’approccio delle 4R (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, Recuperare): secondo il BIR (Bureau of International Recycling) infatti, l’acciaio è il materiale più riciclato al mondo, con un una possibilità di riciclo del 100% e di continuo riutilizzo senza perdere le proprietà fondamentali. Tuttavia l’attenzione alla sostenibilità deve essere presente in tutta la catena del valore. Tutti i fornitori di Acciaierie Venete S.p.A. infatti stanno portando avanti progetti legati alla riduzione della carbon footprint e molti di essi sono in possesso delle certificazioni ISO 9001:2015 (Sistema di gestione per la Qualità) e ISO 14001:2015 (Sistema di gestione ambientale).

 

Il caso Duferco

Anche Duferco S.p.A. è un esempio di acciaieria sostenibile: nel bilancio di sostenibilità del Gruppo infatti si legge chiaramente come la mission dell’impresa sia “la transizione energetica all’interno e all’esterno del Gruppo e perseguendo la progressiva decarbonizzazione delle operazioni”. In modo particolare, il bilancio di sostenibilità afferma che

“il ciclo dell’acciaio e un esempio virtuoso di un modello circolare applicato con successo. L’acciaio e un materiale fondamentale per diversi settori di importanza strategica per lo sviluppo sostenibile e la transizione energetica, come le energie rinnovabili, i motori elettrici, il trasporto ferroviario, gli interventi di efficientamento energetico e la gestione delle risorse idriche. Questo aspetto e di primaria importanza, in quanto consente il passaggio da un modello tradizionale di sviluppo basato sulla trasformazione, l’utilizzo e lo smaltimento del materiale, ad un modello circolare basato sulla riduzione dell’utilizzo di materie prime e sul riutilizzo e riciclaggio dello stesso materiale.”

In modo particolare, nell’anno 2023 Duferco si è impegnata nella riduzione di rifiuti, ottenendo una diminuzione del 26%, pari circa a 78.000 tonnellate. Anche la quantità di rifiuti pericolosi è diminuita, con una riduzione del 19%, pari a 11.955 tonnellate.

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Duferco si pone anche il problema dello spreco dell’acqua: infatti, preso atto che i processi di raffreddamento, l’abbattimento delle polveri e le fasi di separazione del materiale richiedono ingenti volumi di acqua, l’impresa effettua un trattamento sull’acqua di rimozione degli oli e di altri contaminanti e reimmette l’acqua nel sistema fognario dopo averla filtrata, onde reintrodurla nel ciclo dell’acqua.

 

In conclusione, il settore siderurgico è molto sensibile alle tematiche della sostenibilità: prestare attenzione agli impatti sociali, economici e ambientali non è un mero obbligo normativo, ma diventa un’opportunità per attrarre nuovi investitori e ottenere una corsia preferenziale nell’accesso al credito.

In tema di applicazione della sostenibilità vedi anche:

 

Andrea Ziletti

Sabato 28 dicembre 2024

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