La Doc ha ha battuto il record di imbottigliato, con 660 milioni di bottiglie. Si festeggia anche ad Asolo con il primato di 30 milioni
Dopo un anno di purgatorio, per il Prosecco tornano i dati da record. La Doc ha confermato il trend già anticipato e ha battuto il record di imbottigliato, con 660 milioni di bottiglie; si festeggia anche ad Asolo con il primato di 30 milioni di bottiglie. Le colline storiche di Conegliano e Valdobbiadene concludono con uno «zero virgola» in meno sul 2023, risultato eccezionale dopo i primi mesi in calo a doppia cifra. In tutto, stiamo parlando di oltre 780 milioni di bottiglie, con un valore economico per il territorio di circa 4,4 miliardi di euro.
Le bollicine
Partiamo dalle bollicine veneto-friulane. Dall’ultimo aggiornamento di ieri – 27 dicembre – di Valoritalia, l’ente che certifica le «fascette» sul collo delle bottiglie, gli imbottigliamenti della Doc Prosecco hanno registrato un incremento del 7% sul 2023, per un valore stimato al consumo di 3,6 miliardi di euro. Oggi il Prosecco Doc rappresenta quasi il 25% della produzione dei vini italiani a denominazione di origine protetta. Ottimi i risultati del Prosecco Doc Rosé: nei dodici mesi sono state commercializzate circa 60 milioni di bottiglie, in aumento di oltre il 20% sul 2023. La categoria pesa per circa il 10% del totale. «Il consorzio continuerà a lavorare per difendere la stabilità del valore e la qualità delle produzioni, accompagnando le esigenze del mercato con attente politiche di gestione dell’offerta -, assicura il presidente Giancarlo Guidolin -. Guardiamo al 2025 con fiducia, consapevoli che il successo dipende dal lavoro di tutti gli attori della filiera, dai produttori ai vinificatori, dagli imbottigliatori ai partner commerciali».
A Conegliano e Valdobbiadene i numeri sono in leggera perdita: pronte alla vendita 90,7 milioni di bottiglie (690 mila ettolitri certificati al 23 dicembre); l’anno scorso si era raggiunta quota 92 milioni di bottiglie. La stima del presidente, Franco Adami, è che il valore complessivo sia tra i 500 e i 600 milioni. Va detto che la denominazione fatica a tornare sui valori del biennio post-Covid, quando si superavano le cento milioni di bottiglie, limite massimo della «capienza» degli ettari delle colline. «Siamo orgogliosi dei risultati ottenuti -, dice Adami -. Il contesto economico globale non era ottimale e ci siamo allineati sui valori del 2023. Ci attendiamo nel 2025 una migliore risposta del mercato: i prezzi dovrebbero stabilizzarsi».
«Il Conegliano Valdobbiadene più che al numero di bottiglie punta alla qualità e al valore percepito dello spumante -, precisa Stefano Bottega, presidente del gruppo vinicolo di Confindustria Veneto Est -. Il consumatore è sempre più attratto dal Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg per la qualità, frutto della sua storia e del suo territorio. Valori che vanno sempre meglio comunicati soprattutto all’estero».
La Docg di Asolo
Infine, la «nuova» Docg di Asolo che non smette di registrare record: quest’anno ha superato i 30 milioni di bottiglie certificate e il sistema che ora inizia a valere almeno 150 milioni di euro. «Siamo orgogliosi del traguardo raggiunto – spiega il presidente del Consorzio Asolo Montello, Michele Noal – merito dei nostri produttori, che da anni s’impegnano per far crescere la denominazione. L’Asolo Prosecco ha conquistato l’interesse della critica nazionale e internazionale, che ha assegnato ai nostri vini ottimi punteggi».
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