di Riccardo Colao (Direttore del Quotidiano l’Italiano)
PRIMO TEMPO –Se anziché una partita di calcio fosse stato un match di boxe lo Spezia si sarebbe aggiudicato l’esito. Non è una formazione che si lasci intimidire la squadra allenata da Luca D’Angelo. Le Aquile cadono nella trappola spezzina favorita anche da certe disattenzioni (o meglio sarebbe dire talune prevaricazioni avversarie sul regista) di Petriccione. Così gli “azzurri” liguri macinano gioco e azioni e costruiscono una serie di attacchi che vengono rintuzzati dalla retroguardia giallorossa piuttosto attenta e dinamica. I Giallorossi come ragni producono fitte ragnatele nelle quali però non restano impigliati gli spezzini. Poi come sovente accade un tale di cognome Esposito (che a Napoli è tra i più diffusi) trova il tiro del…sabato e porta in vantaggio lo Spezia.
Il cronografo segna il 18′. Dopo una specie di parapiglia il pallone capita sui piedi di Francesco Esposito, che quasi d’istinto – un po’ più avanti dal limite della linea bianca – con furia calcia di destro assieme a rara potenza; Pigliacelli vola a caccia del pallone ma la sfera di cuoio (che oggi è tinteggiata come un’anguria) non si arresta e s’infila sotto la traversa gonfiando la rete per il vantaggio dei liguri.
Il “Catanza” reagisce ma i suoi “banzai” sono argomentati e arzigogolati e magari prevedibili dal bunker spezzino che, non solo si difende con ordine ma quando può (e lo ripete con schemi ben precisi) appoggia i suoi pezzi da “novanta” e allora Falcinelli, Wisniewski e Degli Innocenti minacciano tuoni e lampi. Una serie infinita di corner sottolinea il momento cruciale per gli uomini di Caserta. Poi sul finire del primo tempo (nel corso del quale i ventidue in campo, arbitro e guardalinee spendono tante energie) si rivede l’offensiva catanzarese che non produce mai grossi pericoli alla porta difesa da Stefano Gori. Scognamillo litiga con Wisniewski e il signor Marchetti dona ad entrambi un “pandoro giallo”. Un altro “panettone” foderato di giallo se lo becca pure Caserta che protesta per alcune decisioni parse errate sull’attribuzione di palle che hanno (o meno) varcato la linea di bordo campo. Si va negli spogliatoi in svantaggio – dopo che Pompetti riesce anche a calciare il primo corner, dopo il 40′. Contro avversari, attenti e determinati non sarà facile recuperare il terreno nella consapevolezza che ogni sbilanciamento potrebbe favorire gli ospitati e pregiudicare il risultato.
SECONDO TEMPO – Il Catanzaro che scende in campo per la ripresa è tutt’altra cosa rispetto all’esibizione dei primi 45′ di gioco. Ma procediamo con ordine. Trascorsi nove minuti Caserta finalmente sceglie di effettuare tre cambi: 54′ ritira Biasci, Pontisso e Scognamillo, e getta dentro la mischia: Buso, Pittarello e Antonini. Le “azioni” del “Catanza” salgono vertiginosamente nemmeno fossero trattate a Wall Street. Su una di queste ben imbeccato Pittarello s’invola in area e viene affossato platealmente da un difensore spezzino che gli si getta addosso come peso morto. L’arbitro decreta il rigore e Iemmello si dispone per tirare il calcio piazzato. Marchetti però prende tempo e dialoga con il Var che trova il pretesto per ridisegnare tutto adducendo al presunto fuorigioco dell’attaccante il cui piede è un millimetro avanti mentre il braccio dell’ultimo difensore si trova al di là di qualsiasi linea immaginaria disegnata da codesti maghi alle prese con l’evoluzione dell’antica moviola.
Iemmello e compagni reagiscono con orgoglio e danno fiato alle trombe. Dieci minuti dopo Buso tira in porta ma la sua cannonata è deviata da un difensore e il pallone finisce in angolo facendo la barba alla traversa. D’Angelo decide che è giunto il momento di mandare in campo qualche riserva e allora: fuori Reca e Falcinelli, dentro Soleri e Aurelio
Ma è il Catanzaro a sputare fuoco e fiamme. Al 71′ Iemmello potrebbe pareggiare e tira al volo da pochi passi ben servito da Pittarello. Un difensore gli si piazza davanti e respinge col corpo due volte gli altrettanti tiri del bomber. Le fasi del match si fanno concitate e anche la tensione sale. Al 74′ Petriccione protesta giustamente per le continue scorrettezze degli spezzini che…spezzano il gioco con trucchetti e provocazioni e il mediocre Marchetti che non perde occasioni per spezzettare (pure lui) le fasi attive (ma chi gli ha dato il patentino di arbitro internazionale?) regala il giallo anche a lui!.
Caserta decide di schierare le ultime carte e manda in campo prima Seck e poi La Mantia. Il Catanzaro pare poter travolgere la linea difensiva ligure ma non riesce a trovare la strada del gol neppure con Buso che va sul sicuro e spara una bordata che Gori devia in angolo con la mano.
Nella fase di recupero (non si sa bene da parte di chi) conteggia sette minuti di agonia durante i quali i giallorossi le provano tutte per trovare il pareggio ma alla fine il risultato resta a favore dello Spezia. Arriva la terza sconfitta stagionale e non c’é alcun motivo per attribuirla a Caserta che ha un solo torto: quello di essere molto sfortunato.
Considerazioni finali. Triste il Natale in “casa Notiello” dopo i festeggiamenti e i brindisi incorporati in quel di Villa Chorisia. Festeggiano alla grande i tifosi liguri sulle gradinate della Curva Mammì: hanno incrementato la corsa verso il top. C’é rammarico ma i tifosi giallorossi salutano orgogliosi la squadra che ha offerto il cuore e ha lottato per non soccombere. In altri tempi (quando non erano entrate in vigore le bestialità del Var che incidono sul risultato determinando esiti con sentenze ridicole per fuorigiochi allucinanti), si sarebbe registrato quanto meno un pareggio. Ecco perché non possiamo concludere che il 21 dicembre 2024 al Ceravolo abbiamo assistito allo scippo ed al regalo di tre punti ad una squadra cinica e scorretta che avrebbe addirittura meritato di perdere!
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