Invitalia, Agenzia nazionale per lo sviluppo, mette a disposizione 320 milioni di euro per il 2025 come contributi a fondo perduto per il fotovoltaico (decreto “Sostegno per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI).
Sono a disposizione di medie e piccole imprese sono sede operativa in Italia che intendono installare sistemi fotovoltaici per la produzione di energia elettrica.
Il bando finanzia progetti per l’autoproduzione energetica tramite installazione di impianti fotovoltaici o mini eolici per autoconsumo immediato e integrazione di sistemi di accumulo dell’energia.
L’obiettivo principale è promuovere investimenti sostenibili che migliorino la competitività delle imprese, riducendo i costi energetici e supportando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio.
Le agevolazioni previste dal bando includono contributi a fondo perduto calcolati sui costi ammissibili: 40% per le piccole imprese e 30% per le medie imprese per gli investimenti in impianti fotovoltaici o mini eolici; 30% delle spese per l’eventuale aggiunta di sistemi di accumulo dell’energia; 50% delle spese per la diagnosi energetica (entro il limite del 3% delle spese complessive).
I progetti finanziabili devono avere un costo totale compreso tra 30.000 e 1.000.000 di euro, con un termine di realizzazione non superiore a 18 mesi dalla concessione del contributo.
Per accedere al bando. le imprese devono essere in regola con i requisiti amministrativi e fiscali, presentare una diagnosi energetica conforme alla normativa vigente, dimostrare che i sistemi di accumulo assorbono almeno il 75% dell’energia dall’impianto collegato. Le domande saranno valutate attraverso una procedura a graduatoria, con punteggi attribuiti in base a criteri di sostenibilità, efficienza e innovazione tecnologica.
Le domande devono essere presentate sul portale di Invitalia.
Gli interventi finalizzati all’installazione di impianti fotovoltaici dovranno essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e completati entro un termine massimo di 18 mesi dall’approvazione delle stesse. Durante questo periodo, i soggetti beneficiari saranno tenuti a garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza, efficienza energetica e sostenibilità ambientale.
La procedura di approvazione delle domande avverrà attraverso una graduatoria, definita sulla base di criteri oggettivi che premiano non solo l’efficienza energetica, ma anche la sostenibilità complessiva del progetto. I criteri principali includono:
- Capacità addizionale di produzione di energia da fonti rinnovabili: Misurata come rapporto tra l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico proposto e il fabbisogno energetico annuo complessivo del soggetto proponente. Progetti con maggiore autosufficienza energetica avranno una priorità più alta.
- Incidenza dei costi relativi all’acquisto di impianti fotovoltaici certificati: Verrà valutata la quota dei costi legati all’acquisto e all’installazione di tecnologie iscritte nel Registro delle tecnologie per il fotovoltaico rispetto al costo totale dell’investimento. Questo assicura l’utilizzo di soluzioni tecnologicamente avanzate e conformi agli standard di qualità.
- Sostenibilità economica dell’investimento: Calcolata come rapporto tra il margine operativo lordo medio registrato nell’ultimo esercizio finanziario e l’importo complessivo del programma di investimento. Una solida sostenibilità finanziaria rappresenta un indicatore chiave per la fattibilità del progetto.
- Certificazioni ambientali: Saranno premiati i progetti presentati da soggetti in possesso di certificazioni ambientali riconosciute, che attestano il rispetto di standard rigorosi nei processi di produzione e gestione energetica.
Inoltre, tra gli obblighi principali a carico dei soggetti proponenti, si evidenziano gli impegni connessi all’utilizzo delle risorse previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Particolare attenzione sarà dedicata al rispetto del principio DNSH (Do No Significant Harm – Non arrecare danni significativi), garantendo che ogni intervento non comprometta gli obiettivi ambientali dell’Unione Europea.
L’adozione di sistemi di accumulo energetico, come le batterie al litio-ferro-fosfato (LiFePO₄), ad esempio quelle che monta TESLA POWERWALL 3, rappresenterà un ulteriore valore aggiunto, permettendo di ottimizzare l’autoconsumo energetico e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica. Tali tecnologie, caratterizzate da elevata stabilità termica, lunga durata operativa e basso impatto ambientale, contribuiranno in modo significativo alla transizione energetica e alla creazione di un sistema energetico più resiliente e sostenibile.
In sintesi, la selezione dei progetti non si limiterà alla capacità produttiva degli impianti, ma terrà conto di un insieme di fattori che includono efficienza, sostenibilità economica e ambientale, nonché l’integrazione di tecnologie innovative per l’accumulo e la gestione intelligente dell’energia prodotta.
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