Quella tra il Politecnico e il Comune di Pantelleria è una storia di buona collaborazione tra ricerca e istituzione locale. Una storia che deve essere conosciuta e che, soprattutto, può essere replicata in altre aree italiane. Una storia di successo di una ormai lunga collaborazione basata sulla volontà delle persone e sull’utilità per il territorio di una serie di ricerche dell’Ateneo. Tema principale: l’energia.
Salvatore Gambino – responsabile dell’Ufficio “Lavori Pubblici, energia e Ambiente” dell’Amministrazione comunale Pantesca – spiega come la collaborazione sia nata nel 2009 da una serie di sperimentazioni sul moto ondoso e sul vento in virtù della particolare collocazione dell’isola. “Dalle prime ricerche la collaborazione è andata avanti con un reciproco scambio di vantaggi – commenta Gambino – Pantelleria ha sempre ricevuto dal Politecnico una puntuale assistenza scientifica e tecnica che difficilmente avrebbe potuto avere in altro modo”. Un lavoro che è andato anche al di là degli aspetti scientifici e tecnici legati all’energia. Gambino infatti aggiunge: “Una nostra particolare manifestazione musicale è diventata interamente green proprio perché ha fruito di un impianto fotovoltaico di produzione di energia installato su un edificio comunale”.
Enrico Giglio, assegnista di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale-DIMEAS e membro del MOREnergy Lab che ha seguito le attività, precisa che per quanto riguarda le ricerche attorno al tema dell’energia, il punto di svolta più importante è consistito nel lavoro, iniziato nel 2019, per arrivare ad una Agenda per la transizione energetica dell’isola. “L’Ue ha costituito da tempo un Segretariato che supporta la transizione energetica delle isole europee, lavorando su territori suscettibili più di altri nei confronti dei processi di transizione energetica – spiega Giglio – Pantelleria è sempre risultata tra i territori selezionati nell’ambito del programma Clean Energy for EU Islands, con il supporto dell’Ateneo”. Oggi l’Agenda per la transizione energetica di Pantelleria è una realtà che sta dando i suoi frutti.
La collaborazione tra il Politecnico e l’Amministrazione comunale Pantesca ha inoltre avuto, e ha tutt’ora, notevoli risvolti sociali. La redazione dell’Agenda, ad esempio, è stata resa possibile anche da una consultazione pubblica e un processo partecipativo importante. Più in generale, la popolazione dell’isola è stata coinvolta nelle rilevazioni e nelle indagini sul campo.
Tra i progetti realizzati con la partecipazione della popolazione, anche un’iniziativa nell’ambito del progetto europeo “Wimby – Wind in my backyard” che ha coinvolto numerosi cittadini in una serie di incontri dedicati alla conoscenza di strumenti per la valutazione degli impatti per la produzione da eolico Di notevole interesse per l’isola anche il progetto RETRIEVE, che ha studiato soluzioni per la generazione di energia rinnovabile attraverso il riutilizzo di siti abbandonati.
Gambino conclude: “Attraverso il Politecnico di Torino abbiamo avuto anche l’opportunità di valorizzare le nostre eredità storiche, ad esempio la particolare architettura dei dammusi, che testimoniano la sensibilità all’ambiente e al recupero dell’energia che a Pantelleria è sempre esistita”.
Il Sindaco di Pantelleria Fabrizio D’Ancona sintetizza così il valore della collaborazione “Il nostro obiettivo è stato fin dall’inizio quello di rendere Pantelleria un esempio virtuoso di sostenibilità energetica. Grazie alla collaborazione con il Politecnico di Torino, non solo abbiamo intrapreso un percorso di innovazione tecnologica, ma abbiamo anche costruito un modello che coniuga tutela ambientale e sviluppo economico e sociale. Questo progetto rappresenta una speranza concreta per tutte le piccole comunità insulari che vogliono intraprendere la strada della transizione energetica”.
Il lavoro che svolgiamo sul campo in collaborazione con le Pubbliche Amministrazioni arricchisce la ricerca del nostro Ateneo, permettendoci di sviluppare soluzioni più pronte per rispondere alle necessità della società – afferma la professoressa Giuliana Mattiazzo, Vicerettrice per l’innovazione scientifico-tecnologica – Il prezioso supporto degli Enti locali che ci affiancano nell’approccio ai problemi e nella maturazione delle idee, fornendoci una prospettiva arricchita dalle difficoltà che affrontano quotidianamente nella gestione del territorio, influenzano positivamente il nostro punto di vista, a volte più distante da queste sfide pratiche. Queste iniziative, inoltre, contribuiscono alla formazione di una nuova generazione di professionisti, consapevoli che sviluppare soluzioni ottimali rappresenta solo una parte del nostro lavoro. Tale processo, infatti, deve essere completato da una fase cruciale di studio delle strategie per implementare le soluzioni nei contesti territoriali”.
Entrambe le istituzioni concordano però che il lavoro è tutt’altro che concluso: nelle intenzioni delle due parti, oltre all’applicazione dell’Agenda per la transizione energetica, vi sono altre ricerche ma anche la volontà di replicare quanto fatto in territori differenti. È il caso di un progetto per la valorizzazione del patrimonio edile attraverso l’uso dell’energia minieolica che è in corso e potrebbe essere esportato su altre isole, a partire da Lampedusa.
Foto realizzate dai partner del consorzio WIMBY
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