l’acqua e la sua gestione restano pubbliche

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L’Autorità Idrica Pugliese ha deliberato a favore dell’affidamento diretto a una realtà interamente pubblica e partecipata dagli enti locali, la gestione del servizio idrico integrato dal 2026. L’in house è migliore di altre soluzioni in considerazione degli indicatori di convenienza, efficacia, efficienza e sostenibilità economico-finanziaria, perchè sarebbe in grado di garantire soluzioni soddisfacenti in termini di qualità ed universalità del servizio, rispetto ad altre forme di gestione miste o aperte al mercato. “Abbiamo ascoltato le comunità e, guardando al loro benessere e dopo un’attenta analisi, abbiamo deciso che l’affidamento in house offrisse maggiori benefici non solo dal punto di vista economico, ma anche rispetto alla qualità del servizio, all’efficienza e all’impiego ottimale delle risorse pubbliche, nella gestione di uno dei più complessi ed estesi ambiti territoriali ottimali in Italia, con oltre 4 milioni di cittadini serviti. Con questa scelta, garantiremo anche la piena partecipazione dei cittadini pugliesi – attraverso l’elezione dei propri rappresentanti – ai processi decisionali e di controllo del soggetto che gestirà il bene più prezioso in dono all’umanità. Ora possiamo individuare il gestore e, previa verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa, disporre entro giugno del prossimo anno l’affidamento del servizio idrico integrato” ha spiegato il presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, Toni Matarrelli. 

L’iter, per completarsi, richiede la cessione ai comuni di una parte (il 20%) delle azioni di Acquedotto Pugliese, attualmente detenute al 100% dalla Regione Puglia, per rispettare i presupposti della gestione in house e preservare la totale natura pubblica dell’azienda, che è stata intanto dichiarata, con legge dello Stato, società di rilevanza strategica per l’interesse nazionale, l’unico acquedotto in Italia, prevedendo che uno dei componenti dell’organo di amministrazione ed uno dell’organo di controllo siano designati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. “Sono qui per rivendicare il risultato politico forse più importante di questi ultimi anni: cioè aver messo definitivamente in sicurezza l’acqua pubblica, non più solo come principio, ma anche come organizzazione strategica. Ci siamo riusciti anche grazie all’accordo raggiunto con il Governo: sia la presidente del Consiglio Meloni che il ministro Fitto si sono convinti che la nostra opinione era corretta e hanno sostenuto la nostra scelta. Non ci sarei riuscito se non avessi potuto contare sul più grande ed efficiente acquedotto d’Europa e non avessi avuto l’organizzazione dei comuni per la gestione strategica dell’acqua. Oggi Aqp è un’azienda strategica italiana che continua a garantire una gestione pubblica del servizio idrico. Questi sono gli auguri di Natale più importanti che posso rivolgere a tutti i pugliesi: avere dimostrato, in un’epoca non facile, che tutto ciò che tanti anni fa fu condensato nel referendum sull’acqua pubblica, la Regione Puglia lo ha realizzato sul serio. É una cosa della quale sono molto orgoglioso”.

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Così il presidente di Acquedotto Pugliese, Domenico Laforgia: “La soluzione in house si è rivelata la scelta migliore per il territorio e le comunità. Il riconoscimento del Governo, che ringrazio, sull’importanza strategica nazionale di Aqp come azienda e non solo come infrastruttura, valorizza inoltre la buona gestione dell’acqua in Puglia da parte del pubblico, sfatando il mito secondo cui un privato è a prescindere più efficiente. Lo schema Regione-Aip-Aqp funziona”.

Il percorso che ha portato l’Autorità Idrica Pugliese (AIP) a deliberare in favore del modello in-house providing per la gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) in Puglia a partire dal 2026 è articolato e tiene conto della specificità del modello pugliese nel rispetto della normativa europea e nazionale. Di seguito le tappe principali e i passaggi attesi.

La concessione in scadenza nel 2025

Acquedotto Pugliese Spa, società pubblica a totale partecipazione della Regione Puglia, gestisce il Servizio Idrico Integrato nell’Ambito Territoriale Ottimale in Puglia, oltre che in 12 comuni della Campania, sulla scorta di una concessione ex lege in scadenza il 31 dicembre 2025. Il quadro normativo attuale e le tre opzioni. Il diritto europeo, recepito dal Testo unico dell’Ambiente del 2006 e dal Testo Unico sui servizi pubblici locali del 2022, ha delineato tre paradigmi organizzativi e gestionali per il SII. Gli enti di governo dell’acqua (per la Puglia è l’AIP), soggetti rappresentativi di tutti i comuni dell’Ambito, devono scegliere fra: affidamento mediante gara, partenariato pubblico-privato con gara per la scelta del socio privato e in house providing. L’attuale assetto di Aqp con un capitale partecipato dalla sola Regione Puglia e non anche dai comuni titolari del servizio, rende complessa la possibilità di scelta dell’in house da parte dell’Aip

La delibera 162 del 22 dicembre 2023

Aip approva un’analisi di contesto inerente agli affidamenti del SII in Italia con atto di indirizzo teso a proseguire con le analisi necessarie ai fini dell’affidamento del Servizio idrico integrato pugliese, nonché di dare riscontro alle richieste inoltrate da Anci Puglia. La legge regionale 14/2024 apre la possibilità dell’in house providing in Puglia. Con la legge regionale n. 14 del 28 marzo 2024 intitolata ‘Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio idrico integrato’, che cede il 20% delle quote sociali di Aqp  ai comuni pugliesi, il Consiglio regionale della Puglia crea le condizioni per cui l’Aip possa valutare  anche l’opzione dell’in house providing attraverso un soggetto pubblico partecipato sia da tutti i comuni dell’Ambito che dalla Regione.

L’ok dell’Anci Puglia alla soluzione in house

Il 22 maggio 2024 l’assemblea regionale pugliese dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani delibera all’unanimità parere favorevole affinché possa essere garantita la partecipazione dei comuni rappresentati a società a capitale completamente pubblico (società “in house”), affrontando la sfida della gestione diretta del SII nell’Ato Puglia qualora l’Aip deliberi in tal senso. Il Governo impugna la legge regionale pugliese. Il 29 maggio 2024 il Governo impugna la legge regionale n. 14/2024 davanti alla Corte Costituzionale. Il 20 giugno 2024 il Consiglio direttivo dell’Aip adotta una delibera con cui avvia il procedimento di individuazione del nuovo gestore, che dovrà avvenire entro giugno 2025. Nel documento, l’Autorità richiama la delibera dell’Anci Puglia. L’emendamento del Governo “sblocca” la legge regionale e riconosce la rilevanza strategica nazionale di Aqp. Il 25 novembre 2024 il Ministero per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr annuncia un emendamento del Governo al decreto-legge n. 153 del 17 ottobre 2024, il cosiddetto Decreto Ambiente, che stabilisce la rilevanza strategica per l’interesse nazionale dell’Acquedotto Pugliese, conferma la possibilità del trasferimento di parte delle azioni di Aqp dalla Regione Puglia ai comuni e prevede che almeno uno dei componenti dell’organo di amministrazione e almeno uno dei componenti dell’organo di controllo della società siano di nomina governativa. Il 13 dicembre 2024 il decreto viene convertito in legge. Le modifiche alla legge regionale 14/2024 recepiscono l’emendamento del Governo. Il 18 dicembre 2024 il Consiglio regionale della Puglia approva la legge di bilancio. Al suo interno vengono inseriti emendamenti (a prima firma del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano) per rendere pienamente conforme la legge regionale n. 14/2024 alla normativa statale sopra citata e consentire così alla presidenza del Consiglio dei Ministri di rinunciare al ricorso presentato in Corte Costituzionale per sopravvenuta carenza d’interesse all’impugnativa. Gli emendamenti, approvati all’unanimità dall’Assemblea legislativa pugliese, confermano il trasferimento a titolo gratuito dalla regione Puglia ai comuni pugliesi di una quota non superiore al 20% del capitale sociale di Aqp e prevedono il successivo trasferimento delle azioni acquisite da parte di ciascun comune alla costituenda Società veicolo dei comuni, in modo da consentire la gestione unitaria ed efficiente delle azioni di Aqp.

La delibera dell’Aip per la scelta dell’in house

Il 19 dicembre 2024 il consiglio direttivo dell’Autorità Idrica Pugliese individua il modello gestionale in house come forma ottimale di gestione del servizio idrico integrato nell’Ato Puglia. La Deliberazione è corredata da un’approfondita relazione tecnica e da un Piano economico finanziario ventennale (2026/2045), pari

alla durata del Piano d’ambito. Tra gli altri aspetti, il documento contiene un’analisi Swot (Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats) del sistema idrico pugliese, che confronta le tre diverse forme di affidamento e fornisce una panoramica completa della situazione attuale e delle prospettive future del sistema idrico pugliese, e un’analisi di benchmarking tra la gestione pregressa, assicurata fino ad ora da Aqp, e gli altri operatori italiani dell’idrico. L’analisi dimostra che il modello di gestione in house offre per il territorio pugliese i maggiori vantaggi, specialmente in termini di allineamento con gli interessi pubblici e di capacità di

affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalle condizioni economiche a lungo termine, oltre che in relazione alla capacità di intercettare finanziamenti pubblici e di assicurare la partecipazione delle comunità locali nelle decisioni. Con riferimento all’analisi di benchmark della gestione pregressa, la gestione pubblica di Aqp evidenzia ottimi risultati e la capacità di competere in modo efficace con gli altri gestori italiani, mostrando livelli di performance in linea o superiori rispetto agli altri operatori del settore, nonostante non possa beneficiare delle economie assicurate nei contesti ad elevata densità abitativa e nonostante la gestione di un sistema di adduzione interregionale particolarmente complesso.

Modifiche allo statuto di Aqp

Entro 60 giorni dall’entrata in vigore Decreto Ambiente (pubblicato sulla GURI n.294 del 16/12/2024), l’Assemblea dei soci di Aqp dovrà adottare le modifiche statutarie prescritte dall’art. 3, comma 2-bis (organo amministrativo composto da un numero di componenti non superiore a sette; almeno uno dei componenti del Consiglio d’Amministrazione ed almeno uno dei componenti dell'organo di controllo della società di designazione della presidenza del Consiglio dei Ministri). Ulteriori modifiche delle clausole statutarie di Aqp si renderanno necessarie per adeguare la struttura societaria alle caratteristiche proprie di un soggetto in house (controllo analogo congiunto degli enti pubblici soci; fatturato superiore all’80% per attività espletate in favore degli enti affidanti; esclusione della partecipazione di soggetti privati dal capitale).

Il trasferimento delle quote di Aqp ai comuni

La Giunta della Regione Puglia dovrà procedere al frazionamento dei titoli azionari di Aqp detenuti e a deliberarne il trasferimento, a titolo gratuito e nella misura massima del 20%, in favore dei Comuni pugliesi in base al piano di riparto riportato nell’allegato A alla Legge regionale 14/2024, così come emendata.

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La delibera di accettazione dei comuni

I Consigli comunali di ciascun Comune pugliese potranno adottare quindi una formale delibera di accettazione delle partecipazioni societarie in Aqp trasferite loro dalla Regione, ottemperando alle due disposizioni legislative (art. 3, comma 3-bis, del decreto-legge 17 ottobre 2024, n. 153, convertito con modificazioni dalla Legge 13 dicembre 2024, n. 191; art. 3, comma 1, della Legge Regione Puglia n. 14/2024, così come emendata), alle condizioni ivi previste, inclusa la costituzione di società veicolo utile all’efficace esercizio del controllo analogo di Aqp da parte degli enti locali pugliesi.

La delibera dell’Aip per affidare il SII in house ad Aqp

Completati tutti i passaggi, ai sensi dell’art.149 bis, comma 2, del D.lgs. 152/2006 (il cosiddetto Codice dell’Ambiente), entro il 30 giugno 2025 Aip potrà disporre quindi l’affidamento del servizio idrico integrato per 20 anni ad Aqp, se quest’ultima potrà essere configurata come una società in house dei  omuni (secondo il modello del cosiddetto “in house a cascata”) e della Regione Puglia. In particolare, Aqp dovrà rispondere ai requisiti richiesti dalla normativa europea e nazionale per la configurazione del modello in house, tra i quali: proprietà interamente pubblica, controllo analogo congiunto e limite di fatturato dell’80% in favore degli enti affidanti.



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