All’Arcidiocesi di Gorizia oltre 2 milioni di euro per la riqualificazione dei beni ecclesiastici • Il Goriziano

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Una sinergia finalizzata a rispondere alle esigenze del territorio ma anche a lasciare un’eredità importante a Gorizia dopo la Capitale europea della Cultura. Grazie all’assestamento di bilancio per il recupero dei Beni immobili ecclesiastici il territorio dell’Arcidiocesi di Gorizia potrà beneficiare di oltre due milioni di euro per la sistemazione di diversi stabili cui si andranno ad aggiungere 130mila euro per i beni mobili. Il traguardo è stato raggiunto grazie a una sinergia fra Comune, Regione e Curia arcivescovile con l’idea di «destinare delle risorse a soggetti che hanno la disponibilità di spazi ricettivi» ha sintetizzato il sindaco di Gorizia Ziberna.

Si tratta di un bando che, partito in luglio dall’accordo fra il consigliere regionale Antonio Calligaris e l’assessore Barbara Zilli che ha subito recepito l’istanza, si è chiuso in ottobre con l’avvio dell’erogazione dei contributi la scorsa settimana. Parrocchie e ordini religiosi di tutto il Friuli Venezia Giulia potevano inoltrare la domanda direttamente all’Ente che, a seguire, decideva l’entità dei contributi da erogare per la messa a norma o la ristrutturazione di edifici e relative pertinenze di proprietà, destinati al culto o al ministero religioso o ad altre attività pastorali e parrocchiali, comprese le strutture scolastiche e ricettive a carattere sociale.

La quota di contributi variava in base a una classifica in cui il punteggio prendeva in considerazione, oltre al valore artistico, l’urgenza di intervento e l’adeguamento alle normative in materia di sicurezza, ma – vista l’imminenza e l’importanza dell’evento della Capitale europea della Cultura – una buona fetta dei contributi (con qualche malumore più o meno sotterraneo) sono andati al territorio dell’arcidiocesi di Gorizia.

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«Nel bando – ha spiegato il consigliere Calligaris – si è deciso di dare risalto a Go!2025 prevedendo un punteggio ad hoc per gli interventi su struttura ricettiva a carattere sociale nel territorio dell’ex provincia di Gorizia. Questo ha fatto sì che oltre la metà dei fondi, 2.054.428,58€, siano destinati all’arcidiocesi di Gorizia, di cui 1.459.428,58 è destinato alla provincia di Gorizia e ben 709 mila euro arriveranno nel capoluogo isontino».

«In particolare, gli interventi previsti a Gorizia riguardano l’ex lavanderia del Convitto salesiano per 300 mila euro, la foresteria del convento dei Cappuccini per 109 mila euro e l’ex pensionato per sacerdoti di via Seminario, che sarà finanziato con 300 mila euro per ricavare, da primavera, una foresteria con una cinquantina di posti letto. Nell’ex provincia isontina 243.020 euro sono destinati alla chiesa parrocchiale di Sagrado, 287.808,58 euro vanno alla chiesa parrocchiale di Maria Madre a Ronchi dei Legionari e il risanamento del ricreatorio Coassini della Parrocchia SS Salvatore di Gradisca d’Isonzo otterrà un contributo di 219.600 euro. Anche le parrocchie di San Marco Evangelista di Duino e Santi Ermacora e Fortunato di Aquileia, appartenenti all’arcidiocesi di Gorizia, otterranno un contributo, rispettivamente di 295 mila euro e 300 mila euro per la Chiesa San Giovanni Tuba e la sala San Paolino» conclude Calligaris.

«Ampia è la soddisfazione dell’Arcidiocesi sia per la realizzazione di questo lavoro di squadra sia perchè gli immobili individuati hanno un valore che trascende i confini cittadini», ha affermato Mauro Ungaro, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi di Gorizia. Roberto Grion, delegato arcivescovile per l’Ufficio Edilizia e Arte Sacra dell’Arcidiocesi di Gorizia, ha fornito alcune precisazioni sugli interventi che verranno effettuati. La casa sacerdotale sarà interessata da lavori di messa in sicurezza e, nell’immediato, si provvederà alla scala di emergenza: ne uscirà una sorta di residence con 50 camere, ciascuna affiancata da un bagno e indirizzate soprattutto al turismo religioso data anche la disponibilità, all’interno della struttura, di sale ampie per raduni e momenti spirituali. Non verranno accolte, almeno in un primo momento, richieste da parte di singoli e, a completamento della struttura, in futuro si prevede l’apertura di una cucina comune ad ogni piano.

Il San Luigi sarà oggetto di una ristrutturazione da cui nasceranno dieci nuovi posti letto, probabilmente destinati all’accoglienza dei minori non accompagnati, mentre la foresteria dei Cappuccini, che già sta ospitando persone per l’emergenza freddo, vedrà un ulteriore ampliamento della sua disponibilità.130mila euro sono stati erogati per la manutenzione degli organi di Fogliano, dei Cappuccini e della Chiesa di Sant’Ignazio mentre da un diverso finanziamento arriveranno i fondi per la ristrutturazione dell’archivio (che dovrebbe riaprire a maggio 2025) e della biblioteca del seminario teologico, con 50% dei contributi dalla regione e 50% da fondi Cei.

«Ci si chiede spesso cosa rimarrà sul territorio dopo il 2025: questa sarà una delle eredità che resterà – ha concluso l’assessore comunale a Go!2025 Patrizia Artico – Una delle sfide che mi sono prefissa per il prossimo anno è riuscire a riportare in luce i tesori cittadini lavorando insieme all’Arcidiocesi per dei cammini religiosi e dele visite guidate al complesso dei Cappuccini e alla biblioteca del Seminario».

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