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Il Consiglio di Lega dovrà decidere sui conflitti di interesse del neo-eletto. Nei prossimi giorni saranno verificati i requisiti di indipendenza
Db Torino 21/08/2023 – campionato di calcio serie A / Torino-Cagliari / foto Daniele Buffa/Image Sport
nella foto: tabellone sere A
Lega Serie A, l’elezione di Simonelli è congelata: non può essere proclamato presidente.
Ezio Maria Simonelli è stato eletto nuovo presidente della Lega Serie A. Ha ottenuto 14 voti. Vittoria quindi del fronte del Nord vicino a Gravina (Inter, Milan, Juventus, Atalanta, anche la Roma). Simonelli però non può essere proclamato presidente della Lega Serie A. Al momento, secondo un parere del legale Natalino Irti, non ha i requisiti necessari per l’eleggibilità. Dovrà decidere il Consiglio di Lega. Ma la sua elezione al momento è congelata.
Ne scrive anche Repubblica:
Dopo il voto l’assemblea si scalda. Claudio Lotito, leader degli sconfitti, contesta l’elezione di Simonelli. Grande agitazione tra i 20 club, discussione animata e prolungata: si attende ancora il verdetto sull’eleggibilità, dopo il parere dell’avvocato Natalino Irti presentato a inizio mese da Casini e che ne metteva in dubbio la possibilità di essere eletto per le cariche ricoperte. “Claudio, ma i voti sono 14”, lo incalza qualcuno, producendo solo grida più alte. Alla fine arriva però il comunicato della Lega: “Raggiunto il quorum per l’elezione di Simonelli. Nei prossimi giorni saranno verificati i requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto”.
Lega Serie A, così Lotito e De Laurentiis hanno fatto saltare Simonelli (è ineleggibile secondo il giurista Irti) – 9 dicembre
Nei piani della vigilia Ezio Simonelli oggi sarebbe stato eletto presidente della Lega di Serie A. Sembrava che potesse contare sui 14 voti necessari per succedere a Casini. Addirittura gliene attribuivano 15, quindi ne aveva due di vantaggio sul quorum richiesto. E invece non è andata così. Il candidato sponsorizzato da Galliani, e subito abbracciato da Inter, Juventus, Atalanta, non ce l’ha fatta per un voto. Ne ha avuti 13. Sei sono state le schede bianche, uno addirittura Mario Draghi (chi lo avrà votato?).
A scompaginare i piani dell’asse del Nord e dei club vicini a Gravina è stato, con abilità, Claudio Lotito. Che oggi ha presentato all’assemblea il parere di Natalino Irti insigne giurista, accademico dei Lincei, è stato anche nel consiglio d’amministrazione dell’Iri. Secondo il parere di Irti, Simonelli – una volta eletto – sarebbe risultato ineleggibile a causa di suoi conflitti d’interesse che sarebbero rimasti anche nel caso in cui avesse lasciato determinati incarichi. Parere che ieri Lotito ha provveduto a inviare a tutti i club.
Lega Serie A, Simonelli ha un pacco di incarichi alto così
Simonelli, definito l’ex commercialista di Silvio Berlusconi, ricopre incarichi quale consigliere o membro del collegio sindacale in società quotate e non, tra cui si segnala: Arnoldo Mondadori Editore, Recordati, F2i SGR, Mediaset e Sisal (azienda italiana che opera nel settore del gioco, è presidente del Collegio sindacale). In realtà ha una sfilza di incarichi che non finisce più: da Federlegno a Klepierre management, Elettronica società di distribuzione commerciale a responsabilità limitata, Branchini associata, Vortice, Engie, Gosen Immobiliare, Intraco, Italian Shopping Centre Investement, Wings of Hermes, Argento Vivo, Amco. È stato anche Consigliere di Amministrazione della Banca Nazionale dell’Agricoltura, di Interbanca e di Depobank – Banca Depositaria Italiana Spa, Consigliere di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano Scarl.
Lotito ha prefigurato lo scenario di ineleggibilità che avrebbe esposto la Lega Serie A all’ennesima figuraccia. I club del Nord, convinti di avere comunque i numeri, hanno voluto ugualmente votare. Erano accreditati di quindici voti, non avrebbero mai immaginato di perderne due per strada. Invece qualcuno non se l’è sentita. E si è tirato indietro. Il collegio dei revisori dei conti ha detto che avrebbe avuto bisogno di una settimana per una risposta definitiva. Per ora, Lotito De Laurentiis e Casini possono dirsi soddisfatti. I club del Nord vicini a Gravina decisamente meno. Il calcio italiano sta come stava prima: non proprio in salute, per usare un eufemismo.
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