OPPO mancava da 2 anni nel segmento ammiraglie. Ora ecco Find X8 Pro: ottime foto ed eccellente autonomia. Basterà a riconquistare il pubblico? Lo abbiamo testato per qualche settimana, con risultati interessanti
Una lunghissima premessa necessaria per contestualizzare il ritorno di OPPO con il Find X8 Pro: uno smartphone che non fa mistero della propria vocazione fotografica, che fa sfoggio di molte specifiche altisonanti in questo senso (con qualche valutazione da fare in merito), che punta forte proprio su questo aspetto per differenziarsi dalla concorrenza Android. OPPO tenta dunque di ritagliarsi uno spazio sul mercato andando a sfidare direttamente l’altro smartphone fotografico per eccellenza: iPhone. È proprio nel confronto con il prodotto di Cupertino, tanto diverso e per molti aspetti imparagonabile a un Android, che emergono i tratti distintivi di questa nuova ammiraglia cinese.
Chi scrive avverte, però, una certa nostalgia per un passato non troppo remoto della fotografia mobile: un periodo in cui alcuni dispositivi brillavano per la capacità di catturare immagini suggestive senza l’ausilio di complicati algoritmi o massicci interventi software. All’epoca, l’obiettivo era ricreare fedelmente ciò che l’occhio umano percepisce, con un approccio semplice e diretto. Due marchi che hanno segnato quella fase storica sono Nokia e Huawei. Nokia, con i suoi Lumia, ha ridefinito gli standard di qualità, mentre Huawei ne ha raccolto il testimone introducendo innovazioni hardware e software che hanno portato la fotografia mobile a nuovi livelli — fino a quando non è stata esclusa dal mercato per questioni geopolitiche.
Velocità di scatto, prestazioni eccellenti in condizioni di scarsa luce e ottiche avanzate integrate in dispositivi dal design compatto: questi erano gli elementi distintivi di Nokia e Huawei. Tuttavia, il panorama odierno è radicalmente cambiato. L’avvento di sensori sempre più grandi, risoluzioni sempre maggiori e algoritmi sempre più complessi ha modificato il modo in cui le immagini vengono catturate e processate. L’esperienza fotografica è ormai mediata dalla potenza computazionale e dalla connessione cloud, portando a risultati che spesso trascendono la realtà.
La scheda tecnica del Find X8 Pro
OPPO mancava sul mercato italiano ed europeo da un paio di generazioni del suo flagship: avevamo provato il Find X5, con un design spettacolare quasi quanto quello dell’X3, ci ritroviamo oggi con le mani con la settima generazione di questo prodotto (ricordiamo che in Cina si salta sempre il numero 4, per scaramanzia). Molte cose sono cambiate dall’esordio della linea Find X: OPPO ha consolidato la propria posizione nel mercato a livello planetario, salendo al quarto posto tra i produttori (il gruppo BBK nel complesso fa molto di più), integrando sempre più profondamente il brand OnePlus all’interno del suo ecosistema.
Questi cambiamenti hanno portato a scelte estetiche e tecniche evidenti. Il nuovo Find X8 Pro adotta il SoC MediaTek Dimensity 9400, realizzato con processo produttivo a 3nm, che offre prestazioni eccellenti senza consumi eccessivi o surriscaldamenti (anche grazie a una nuova Vapor Chamber). Abbinato a 16GB di RAM LPDDR5x e 512GB di storage UFS 4.0, il dispositivo risulta estremamente fluido e reattivo.
Il design, tuttavia, potrebbe dividere. Il telefono abbandona le curve morbide dei modelli precedenti per adottare un blocco fotocamera circolare prominente, una scelta pratica ma meno elegante (lo chiamano Cosmic Ring: non ho capito cosa abbia di cosmico). Risultato esteticamente meno appagante, sicuramente funzionale, tutto sommato abbastanza ergonomico: quando si impugna il telefono ci si può appoggiare sotto uno o due dita per sostenere il device. Positiva la presenza del cursore laterale ereditato da OnePlus: permette di gestire rapidamente la suoneria (passando con un gesto alla sola vibrazione o a mutismo completo).
Il display è uno dei punti forti del Find X8 Pro. Parliamo di un pannello AMOLED LTPO con una luminosità di picco di 4.500 nit e una risoluzione di 2.780×1.264 pixel. La frequenza di aggiornamento variabile da 1 a 120Hz garantisce fluidità in ogni situazione, mentre il supporto a Dolby Vision e HDR10+ migliora l’esperienza multimediale. Peccato solo che le cornici, e solo quelle, siano curve: una scelta in controtendenza rispetto alla concorrenza, e che esteticamente può non convincere tutti.
Ultimo dettaglio, non trascurabile, è la batteria: realizzata con una nuova tecnologia al silicio-carbonio, è leggera e sottile ma al contempo capiente abbastanza per garantire un’autonomia che supera agevolmente le 24 ore lontani dalla presa. Il record che riuscirete a ottenere dipende dal vostro utilizzo tipico, ma anche torchiandolo non sono riuscito a esaurire la carica prima di notte inoltrata. La ricarica rapida è un altro punto di forza: SuperVOOC 80W via cavo e 50W wireless, anche se i relativi accessori non sono inclusi nella confezione.
La fotocamera (le fotocamere) del Find X8 Pro
Come dicevo, la fotografia è il cuore di quello che questo smartphone OPPO si propone di essere. Per questo troviamo ben 4 fotocamere sul posteriore, ognuna pensata per soddisfare esigenze specifiche. Scelte che poi determinano, nel bene e nel male, il risultato complessivo: la dimensione dei sensori inferiore a quella di parecchi concorrenti garantisce minore latenza e maggiore velocità di scatto, ma richiede anche un lavoro aggiuntivo per garantire coerenza cromatica e qualità uniforme tra i diversi sensori.
Vediamoli, questi sensori:
– Ultra-wide: 15mm f/2 su sensore Samsung ISOCELL JN5
– Principale: Sony LYT808 (diagonale di 1/1,4 pollici) con lente 23mm f/1.6
– Zoom intermedio: periscopio 73mm con ottica f/2.6 su LYT600
– Super-teleobiettivo: periscopio 135mm f/4.3 su Sony IMX858
Quanto alle focali pare chiaro che sia Hasselblad, marchio abbinato a OPPO da qualche anno, ad aver dettato le regole del gioco: 24, 35, 50, 85, 135 e 300mm sono le lunghezze standard per le ottiche nel corredo di un fotografo. Permettono di frequentare un po’ tutti i generi dalla street al ritratto, e l’interfaccia software ricalca scelte analoghe fatte altrove in termini di funzionalità (ovvero su iOS). Altro aspetto comune con iPhone 16 è la presenza di un tasto capacitivo con funzioni di scatto+ghiera zoom, esattamente nella stessa posizione del telefono Apple: funziona esattamente come su iPhone, quindi male. Speriamo abbia vita breve, qui e altrove.
Senza dilungarsi troppo sugli aspetti tecnici, diciamo subito che OPPO Find X8 Pro è un ottimo camera-phone: rapido nella ripresa, restituisce belle foto in quasi ogni condizione di luce con tutti i sensori. L’unico limite, invalicabile per ovvie ragioni fisiche, è il teleobiettivo: soprattutto di sera il risultato sarà uno scatto un po’ “pastoso” sui dettagli. OPPO comunque si è data da fare: ha ottimizzato il modo in cui vengono scaricati i dati dai sensori per migliorare la qualità in raffica, ha accorciato il tempo di latenza tra la pressione del pulsante e la registrazione dell’immagine, ha aggiunto la ripresa 4K su tutti i sensori e lo stesso vale per le (pleonastiche) live photo.
Come dicevo nella lunga premessa, però, la tendenza della foto a mezzo smartphone è chiara: dove non arriva l’hardware, può arrivare il software. Quanto questo software – algoritmi che lavorano in locale e che negli ultimi anni si sono appoggiati anche al cloud – vada a influire sul risultato finale, è frutto delle scelte del marchio: OPPO pensa che l’impatto di questa tecnologia, chiamata HyperTone Image Engine, debba essere significativo. Il risultato sono immagini che il più delle volte sono persino migliori della realtà.
Purtroppo l’effetto collaterale è che, a volte, questa scelta determina una serie di conseguenze impreviste: colori troppo carichi (siamo in piena uncanny valley), foto in condizione di luce particolare “smarmellate” per tenere sotto controllo il rumore. Anche nella produzione di ritratti ho visto risultati misti: a volte sono da incorniciare, altre ho preferito scattare una seconda o terza volta.
Dobbiamo stabilire se questo sia un problema. Dipende da che tipo di fotografo siete: personalmente preferisco decidere in prima persona, magari post-scatto modificare (migliorare?) il risultato. Questo è il mio approccio, figlio della mia esperienza e delle mie abitudini: altri potrebbero gradire che sia il telefono a prendersi cura di certi dettagli. Anche perché, questa “aggressività” dell’algoritmo ha dei vantaggi: per esempio la gomma magica funziona meglio che altrove nel rimuovere soggetti indesiderati nello scatto – anche grazie alla scelta di lasciare per intero che sia il cloud Google a farsene carico, senza quasi intervento del software locale (si intuisce anche dai tempi di elaborazione). Quindi, tutto si riduce ancora a: che tipo di fotografo siete?
Il giudizio sul Find X8 Pro
Il ritorno di OPPO nel segmento delle ammiraglie è senza dubbio convincente: un dispositivo sottile con un’autonomia eccellente, hardware veloce e un’interfaccia fluida. La ColorOS 15, sebbene non rivoluzionaria, svolge bene il suo compito, accompagnando un prodotto che si distingue per scattare belle foto e registrare video di qualità in quasi ogni condizione. Tra le mie caratteristiche preferite, spiccano il design (se trascurate la discutibile versione bianca, in vero-finto marmo) e la durata della batteria: con una diagonale da 6,78 pollici e una capienza di quasi 6.000mAh per la batteria, il Find X8 Pro risulta bilanciato e sorprendentemente comodo da tenere in mano o da portare in tasca, nonostante le sue dimensioni.
Il fulcro dell’esperienza OPPO con il Find X8 Pro è la fotografia. Anche qui, il telefono si comporta molto bene, come emerso dalle considerazioni precedenti. Il paragone più diretto è, sorprendentemente, con iPhone: OPPO, proprio come Apple, punta a rendere evidente il proprio approccio tecnico e le scelte fatte in termini di elaborazione delle immagini. Tuttavia, una differenza significativa emerge nella coerenza dei risultati. Mentre il software di iPhone opera con una trasparenza quasi impercettibile, su OPPO talvolta si percepiscono le “impalcature” dell’algoritmo: lasciando intravedere il lavoro dietro le quinte che sostiene ogni scatto.
A OPPO va comunque riconosciuto il coraggio di aver battuto una strada diversa. In un mercato in cui i principali brand, da Google a Samsung, si concentrano nel posizionare le loro ammiraglie come dispositivi “tuttofare” con un forte focus sull’intelligenza artificiale, il Find X8 Pro ribadisce una vocazione fotografica più esplicita. Curiosamente, questo approccio richiama anche alcune scelte di Apple con iPhone 16: Cupertino ha spostato nuovamente l’attenzione su fotografia e video, pur integrando l’intelligenza artificiale in maniera meno evidente. Ed è proprio qui che emerge un paradosso: il Find X8 Pro offre molte più funzioni AI “chiavi in mano” rispetto a un iPhone, ma preferisce non farne troppa pubblicità.
Se state considerando l’acquisto del Find X8 Pro, il mio consiglio è di non fermarvi al marketing con cui viene raccontato. Non è solo un camera-phone: è un prodotto più completo, caratterizzato da un design elegante e materiali di alta qualità. La certificazione IP69, insieme all’eccellente autonomia e alla qualità del comparto multimediale, ne fanno un dispositivo ottimo sotto quasi ogni punto di vista. Si comporta bene anche nelle chiamate telefoniche – e voi direte: ci credo, con quello che costa! Durante i miei test, nel complesso il Find X8 Pro si è dimostrato un degno sostituto di qualsiasi altra ammiraglia, offrendo prestazioni di alto livello in ogni ambito, dalla navigazione alla fotografia, senza necessità di compromessi.
Le critiche mosse al comparto fotografico non compromettono le qualità complessive del dispositivo. Certo, ci sono dei “difetti” – se così vogliamo definirli – legati soprattutto al ruolo dominante dell’elaborazione software, che richiede un po’ di pratica per ottenere risultati coerenti con le aspettative. Tuttavia, questi aspetti potrebbero essere migliorati con aggiornamenti futuri del firmware, che OPPO ha promesso di garantire per cinque anni. È già successo con i primi update, arrivati in queste settimane.
Alla fine di questa analisi, resta una considerazione fondamentale: OPPO ha dimostrato di saper progettare e realizzare smartphone di alto livello, senza nulla da invidiare ai concorrenti. Inoltre, ha consolidato una propria identità come brand, con un messaggio chiaro: facciamo le cose a modo nostro e lasciamo che sia il pubblico a giudicare. Detto questo, non si può ignorare il fatto che ogni generazione della linea Find X sembra cambiare radicalmente rispetto alla precedente. Questo approccio, per quanto coraggioso, lascia a volte un senso di incertezza sulla direzione complessiva del marchio, che sembra non voler creare una continuità tra i suoi modelli di punta.
Il nuovo OPPO Find X8 Pro è disponibile a un prezzo di 1.199 euro nella versione 16+512GB, con alcune interessanti offerte in bundle sullo store ufficiale (attualmente, per esempio, è possibile ottenere un tablet in omaggio insieme al telefono). Sebbene sia ancora presto per trovare sconti significativi, nei prossimi mesi il prezzo potrebbe scendere intorno ai 1.000 euro: rendendolo un acquisto decisamente più interessante e competitivo rispetto ai principali concorrenti di fascia alta.
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