Natale di riflessione per destra e sinistra in vista delle Regionali

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Natale di riflessione per il centrodestra e il centrosinistra in Campania in vista delle prossime elezioni regionali. I due schieramenti non hanno ancora le idee chiare sul candidato da schierare ed anzi si mostra all’esterno più litigiosi che mai. Nel centrodestra è l’euoparlamentare Fulvio Martusciello, coordinatore regionale in Campania di Forza Italia, ad innervosire gli alleati un giorno sì e l’altro pure. Martusciello si è sempre detto pronto a scendere in campo per trainare la coalizione di centrodestra, rivendicando il successo personale conseguito alle Europee che – dal suo punto di vista – ne fa il candidato naturale e più accreditato.

La fuga in avanti di Martusciello ha però già sollevato il muro di Fratelli d’Italia, che invece reclama la scelta del candidato in virtù del fatto che alle Europee i meloniani sono risultati il primo partito in cima alla lista del gradimento dei campani nel panorama di centrodestra. Tramontata l’ipotesi di Gennaro Sangiuliano per via degli eventi che lo hanno travolto costringendolo ad allontanarsi dai riflettori, resta aperta la possibilità di affidarsi al viceministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Edmondo Cirielli, salernitano come Vincenzo De Luca. Anche di recente Cirielli ha ribadito la sua disponibilità: “Ho dato la disponibilità che mi è stata chiesta dal coordinatore regionale Iannone, ed è giusto che sia così, sono un uomo del territorio, ma sono anche un esponente di governo e sono uno che fa il suo dovere.

Quindi se necessario mi farebbe anche piacere, indubbiamente ho fatto un’esperienza anche di amministratore di territorio, amo la mia regione e ne sarei contento”, ha detto un mese in occasione della presentazione del libro “Perché l’Italia è di destra” di Italo Bocchino. Fratelli d’Italia conta poi di rafforzare la propria presenza sul territorio cercando di fare quadrato con la quarta gamba del centrodestra, che però in Campania fa fatica a farsi notare: Noi moderati di Maurizio Lupi è la carta sulla quale i meloniani potrebbero scommettere per sottrarre qualche voto a Forza Italia, indebolendone così anche le pretese. Lupi, che ha già tentato di aprirsi una porta soprattutto a Napoli assorbendo alcune delle energie e dei consenti di un movimento civico che ha sempre guardato a destra (Rinascimento partenopeo), ha da poco festeggiato l’ingresso di politici di peso con un seguito definito, riconosciuti e riconoscibili a livello campano e nazionale. Hanno aderito a Noi moderati le parlamentari Mara Carfagna, Maria Stella Gelmini e Giusy Versace, che dopo aver lasciato Forza Italia hanno vissuto un periodo in Azione di Carlo Calenda.

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Delle tre, Carfagna è campana. Salernitana, per l’esattezza. Dunque ha un seguito sul territorio che potrebbe consentire a Noi moderati di staccarsi dalla soglia dell’irrilevanza toccata in Campania in occasione delle Politiche. A dimostrazione del fatto che Noi moderati punta sugli ex Forza Italia per costruire una identità territoriale precisa c’è il fatto che nei giorni scorsi è stato nominato il coordinatore regionale del partito: Lupi ha deciso di puntare su Gigi Casciello, ex deputato della Repubblica, salernitano e fedelissimo di Mara Carfagna. In questo risiko politico, non resta a guardare la Lega, che pure ha difficoltà di consensi sui territori. Il partito di Matteo Salvini è riuscito a costituire un proprio gruppo nel Consiglio comunale di Napoli grazie alla recente adesione della consigliera Roaria Borrelli, che va ad affiancare Bianca D’Angelo e Domenico Brescia. Sono posizionamenti necessari per raccogliere voti in vista della Regionali. La Lega ha un suo candidato, che vorrebbe imporre agli alleati: si tratta del parlamentare Gianpiero Zinzi.

Se il centrodestra litiga, nel centrosinistra le cose non vanno meglio. Resta infatti la frattura tra il Pd nazionale – guidato da Elly Schlein – e quello campano. I vertici romani hanno chiarito che Vincenzo De Luca non sarà il candidato il Pd, benché lo “sceriffo”, sostenuto dalla maggioranza regionale abbia anche fatto approvare una norma sul terzo mandato che blinda la possibilità di vederlo scendere nuovamente in campo benché reduce da due consiliature consecutive. Dal Consiglio, gli esponenti dei dem sottolineano invece l’importanza di non spaccare il fronte: De Luca ha infatti minacciato di correre da solo, qualora il Pd non lo sostenesse; questo indebolirebbe inevitabilmente il Pd, provocando una dispersione di voti importante. Resta a guardare il Movimento 5 stelle: se il Pd dovesse cedere alle pretese di De Luca, candidandolo, i grillini resterebbero all’opposizione giocando la propria partita in solitaria; se, invece, il Pd scaricasse De Luca, allora i grillini sarebbero pronti a fare asse coi dem, e in questo scenario un candidato “unitario” potrebbe essere Roberto Fico, mentre sembra tramontare l’ipotesi Gaetano Manfredi, che pare intenzionato di ricandidarsi a sindaco di Napoli allo scadere del mandato.

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