Il Natale di Ceccano a due mesi dal terremoto – AlessioPorcu.it

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A due mesi dal terremoto che ha ridotto in macerie l’amministrazione Caligiore: cosa resta sulla scena. E quali sono le prospettive

La libertà sotto l’Albero. Il Natale porta la scarcerazione per buona parte degli indagati nell’inchiesta The Good Lobby. È quella con cui la Procura Europea ha disposto l’arresto del sindaco di Ceccano Roberto Caligiore ed altre nove persone: ipotizza un giro di tangenti pagate per pilotare gli appalti comunali di Ceccano finanziati dai fondi Pnrr ed Europei. Sono passati sessanta giorni: alcuni di loro da oggi possono uscire di casa e ricevere chi vogliono. Non è più una cella.

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Non possono tornare al loro lavoro in ufficio. E non possono compiere azioni di alcun genere che possano inquinare l’inchiesta: nella quale sono ancora dentro a pieno titolo.

A due mesi dal terremoto

Roberto Caligiore (Foto © Stefano Strani)

Cosa c’è sotto l’albero per Ceccano a due mesi dal terremoto giudiziario? Una città ancora indignata. E delusa da un sindaco finito al centro del sospetto. Ma anche da un centrodestra che al momento non risulta complice ma aveva l’obbligo d’accorgersi di quello che accadeva.

Sotto l’albero ci sono le macerie di un’amministrazione crollata dopo pochi giorni e che paga il prezzo politico dell’inchiesta: per contanti ed in anticipo. Funziona così.

Tra festoni, palline e luci intermittenti c’è già l’azione di un Commissario incaricato di amministrare la città fino alle prossime elezioni Comunali. Le due decisioni più importanti già adottate sono il pignoramento per oltre mille ceccanesi delle somme dovute dal 2014 al 2017 all’ente e l’annullamento della delibera di esternalizzazione dell’Ufficio Tributi.

I numeri dicono che il Comune di Ceccano deve incassare dai cittadini 11 milioni di euro in tasse che non hanno pagato. Segno che qualcosa non va, troppa evasione e sempre maggiori difficoltà a contrastarla con le carenze di organico che affrontano i Comuni allo stato attuale. Il segnale dato dal Commissario è chiaro: se il Comune vuole può farsi pagare le tasse dai cittadini perché è sufficiente bloccargli i soldi sul conto in banca e per farlo non c’è bisogno di affidarsi a ditte esterne.

Politici e tecnici

Daniele Maura (Foto: Erica Del Vecchio © Teleuniverso)

Il che impone la solita riflessione sulla differenza tra Politici e Tecnici. Perché non ci sono i tecnici ed amministrare le città ma ci sono i politici? Perché amministrare significa fare scelte. Il tecnico fa e deve fare esattamente quello che ha fatto il commssario, il politico deve trovare altre soluzioni e traccheggiare fino a quando non trova un’alternativa. Un esempio concreto e di questi giorni.

Lo fornisce l’emendamento al Bilancio regionale proposto dal Consigliere Daniele Maura: in base al quale la Regione sosterrà i Comuni ciociari chiamati dal Commissario liquidatore di Egaf a pagare ciascuno la loro quota. Un Commissario avrebbe preso i soldi dal conto del Comune esattamente come ha fatto il Commissario di Ceccano; la politica ha trovato una soluzione legislativa diversa.

Il pignoramento scattato sui conti dei Ceccanesi è una sconfitta per tutti: politici ed amministratori, tifosi del commissariamento e contrari. E l’ulteriore sconfitta sta nel fatto che si inneschi la tifoseria, in una direzione e nell’altra. La politica è scelta e quando non lo è perdono i cittadini.

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Il film già proiettato ad Anagni

Fausto Bassetta (Foto © Ettore Cesaritti)

La giusta voglia di riscatto e di pulizia che Ceccano reclama in questi giorni, se lasciata in mano solo al sentimento rischia di portare alla replica di un film già visto. Ad Anagni dopo la caduta del centrodestra del sindaco Carlo Noto e del centrodestra Regionale di Renata Polverini.

Stravinse il centrosinistra guidato dal colonnello dei carabinieri Fausto Bassetta: ufficiale dalla moralità specchiata, abituato a guidare gli uomini, profondo conoscitore delle Leggi al punto da essere lo stimatissimo autore dei Commentari studiati in tutte le scuole militari. Ma la sua amministrazione franò dopo pochi anni e da quell’opposizione nacque il centrodestra dell’attuale sindaco Daniele Natalia che governa da due mandati.

A Ceccano ci sono segnali simili a quelli che c’erano ad Anagni. Applaudire il sequestro dei conti è legittimo, apprezzare la ditta che raccoglie i rifiuti è doveroso, stimare il riconoscimento dei patrocini è corretto. Ad Anagni poi scoprirono che dietro i servizi c’è chi ha partorito quel capitolato: cioè l’amministrazione appena caduta.

A fari spenti

Andrea Querqui

Sul fronte politico invece i poli si stanno muovendo a fari spenti. Dopo l’iniziale ondata di dichiarazioni gli esponenti di Pd e Psi hanno capito che meno si parla, meno tensioni si creano e più si costruisce. L’ex sindaco Angelino Loffredi definisce questa fase “La calma piatta sopra una grande rabbia”. Impossibile dargli torto, imprudente sarebbe però sostenere che sotto la superficie non ci sia invece tanto movimento.

Le dinamiche per la candidatura unitaria del centrosinistra a Ceccano sono intimamente legate al Congresso provinciale del Partito Democratico. Il Segretario cittadino Giulio Conti è attivissimo sulla sponda di Area Dem (che candida come Segretario Provinciale Achille Migliorelli). Non è un attivismo disinteressato: sostiene con convinzione la candidatura a sindaco di Andrea Querqui, figlio dell’ex sindaco democristiano Gianni, testato alle Regionali. E funziona.

Emanuela Piroli

Al tempo stesso è in pista la possibilità di candidare Emanuela Piroli come espressione dell’Area Schlein. La ‘camera di compensazione‘ tra queste due aspirazioni sta proprio dentro Area Dem che è alleata con l’area della Segretaria nazionale. Giulio Conti lo sa e se vuole realizzare il suo sogno sa che deve passare per la prossima Segreteria Provinciale: meglio lavorare per averne una con cui è più facile dialogare.

Rifondazione a destra

Nel centrodestra il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Massimo Ruspandini ha avviato la fase di ricostruzione. Il Partito non risulta coinvolto nelle indagini e fino a questo momento, in oltre cinquemila pagine di atti, non risulta un solo passaggio che colleghi il sindaco al suo Partito. Ma Roberto Caligiore è stato indicato da FdI, lo ha sostenuto anche alle elezioni Provinciali, era uno dei quadri: l’imbarazzo c’è, l’amarezza più ancora.

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Massimo Ruspandini

Ruspandini è intenzionato a disporre il totale azzeramento. Con Caligiore escono di scena tutti. A meno che la Procura della Repubblica non dichiari concluse prima le indagini ed emerga per tabulas la totale correttezza degli altri. Eventuali eccezioni verranno vagliate con molta attenzione.

Per questo Ruspandini continua lo scouting con il quale pescare un esterno. Da più parti si percepisce che nonostante tutto ci sia voglia di giocare la partita, allargando alla società civile. Confidando nella confusione iniziale nel Centrosinistra e la possibilità che si spacchi tra più candidati. La conclusione delle indagini in tempi accettabili permetterebbe, a seconda dei risultati, di sostenere che Fratelli d’Italia è un patrimonio politico di tutti e non soltanto di Roberto Caligiore.

Porte chiuse

Stefano Gizzi

In attesa che si definiscano gli uomini e le squadre, su un punto il centrosinistra è stato categorico: no alla candidatura per ex amministratori delle giunte Caligiore. Nessuno. Compresi Stefano Gizzi (messo alla porta da Caligiore per avere sostenuto l’invasione russa dell’Ucraina) ma anche Mario Sodani (pure lui avvicendato in corso di consiliatura).

Questo pare sia il motivo principale per il quale sia Alessandro Savoni e sia Fabio Giovannone pare vogliano giocare in proprio. I rumors dicono che abbiano sondato il terreno dall’altra parte, forti dei buoni uffici con Andrea Querqui (per amicizia personale il primo, per rapporti lavorativi il secondo). Ma avrebbero registrato una reazione sostanzialmente fredda.

Manuela Maliziola

Il progetto al momento potrebbe essere quello della lista con cui puntare ad eleggere in Consiglio il candidato sindaco. Non c’è certezza per ora sulla strategia che deciderà di adottare l’ex sindaca Manuela Maliziola: non esclude di andare in proprio ma prima aspetta che ci sia una schiarita nel Pd e finalmente i Dem decidano cosa fare e chi candidare. Poi giocherà le sue carte: o proponendo un tavolo per arrivare ad una sintesi o il filtro delle Primarie.

E Marco Corsi? L’ex presidente d’Aula con il centrodestra e candidato sindaco con il centrosinistra la volta successiva pare che sia in fitto contatto con Ruspandini. E le cose vadano bene. Non tornerà nel centrosinistra e se il nome proposto da Ruspandini sarà all’altezza, pare sia disponibile a fare parte della squadra.

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Con questo schema non si esclude il ballottaggio e li sarà tutta un’altra partita



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