Un anno in Cupra Born: bene e male


Un anno in Cupra Born, nel bene e nel male: anche Alessio condivide il bilancio del suo 2024 elettrico (a fine articolo i link ai tre resoconti già pubblicati).

                                               di Alessio Nicora

“Ci eravamo lasciati con le prime impressioni sulla Born e la situazione della ricarica pubblica, punto su cui sorvolerei sono a tutti ben note le evoluzioni degli ultimi mesi. A un anno dall’acquisto ritrovo prezzi di ricarica raddoppiati ed educazione civica invariata.

Un anno in Cupra Born: molto bene la guida, ancora male il software

Per quanto riguarda l’auto, rimane ottimo il giudizio sulla parte puramente automobilistica. Come pregi l’ottima, comoda e divertente guida in tutte le situazioni e come peli nell’uovo un consumo forse eccessivo dei pneumatici ed una velocità massima limitata troppo presto. 160 km/h, per quanto sufficienti in Italia, sono decisamente pochi. Il parere sulla parte software, invece, non solo rimane negativo, ma anzi peggiorato: nessun aggiornamento e nessuna novità né per l’auto né per l’applicazione mobile. A puro titolo di esempio, rimane impossibile monitorare o analizzare la potenza di ricaricaIl tutto in un mercato dove MG (non Tesla…) aggiunge tramite un aggiornamento la possibilità di installare e condividere la chiave digitale per aprire la vettura con lo smartphone. E dove Volkswagen abbandona senza troppi problemi i vecchi utenti (auto di 3 anni…), aggiornando con il nuovo software rivisto da zero soltanto i modelli restyling.

Primo viaggio in Austria: ottimi prezzi di ricarica in Autobrennero

Ho utilizzato l’auto tutto l’anno, ricaricando solo presso colonnine pubbliche. In particolare mi soffermerei sui due viaggi più lunghi: uno estivo ed uno invernale. Per comprendere e considerare al meglio i dati che leggerete, puntualizzo che la mia velocità di crociera è sempre compresa tra i 110 ed i 120 km/h con cruise control adattivo. Il primo, in settembre, da Genova al sud Tirolo: percorrenza di circa 1.100 km con pneumatici estivi e temperature miti. I consumi si sono assestati tra i 13.5 ed i 15.5 kWh/100km, garantendo alla mia batteria da 58 kWh un’autonomia reale di circa 400 km ipotizzando di utilizzare una carica totale. La potenza di ricarica media in DC è stata tra gli 80 ed i 120 kW, permettendo soste rapide e soddisfacenti. Degno di nota il sistema indipendente di ricarica rapida dell’autostrada A22 del Brennero, dove con 0,35 euro/kWh si ricarica direttamente a consumo tramite POS. Semplice come dovrebbe essere. L’hotel offriva inoltre due colonnine di facile gestione a 0,40 €/kWh“.

Secondo viaggio da Genova alla Slovenia, con colonnine molto convenienti 

Qui la percorrenza totale è stata di circa 1.700 km, con pneumatici invernali e temperature rigide, spesso sotto lo 0. I consumi sono passati tra i 17 ed i 19 kWh/100km, riducendo l’autonomia totale a circa 300 km. Ripartendo dalla prima tappa di Brescia con il 100%, sono arrivato a Palmanova con il 4% di batteria dopo 280 km. Con queste temperature sono peggiorati anche i tempi di ricarica, con potenza media scesa fino ad un range di 40-60 kW: un’ora per una ricarica ai Supercharger è imbarazzante, c’è poco da dire. Serve la pompa di calore per tenere calda la batteria. A mettere il dito nella piaga su noi italiani ci pensano le colonnine slovene, sempre funzionanti e ben diffuse. Con prezzo a consumo di 0,49 euro/kWh tramite card Electroverse: ho visto più elettriche (e Cupra Born) in 5 giorni in Slovenia che in un anno in Italia. Sempre per confronto, in una tappa abbiamo trovato un B&B con colonnina a 0,25 €/kWh

Un anno in Cupra Born: quello che mi ha convinto…

Le mie considerazioni sull’elettrico non cambiano nemmeno oggi che, con i prezzi in vigore ci avviciniamo a quota 8€/100km. Comfort di viaggio, prestazioni e tecnologia non si battono: poter sempre trovare l’auto calda anche quando fuori nevica con un bimbo di 3 anni cambia totalmente l’esperienza di utilizzo in famiglia. Soprattutto in viaggi con molti sali/scendi. Le ricariche in viaggio si sono sempre confermate un falso problema: dopo 250 km bisogna fermarsi ed abituarsi a farlo fa bene anche agli adulti. Non solo ai piccoli che lo rendono quasi obbligatorio! In città, poi, consentono di non sprecare denaro in parcheggi, rendendo sempre produttivi i famosi ‘tempi morti’. L’efficienza di Born è buona: nel viaggio invernale in compagnia di una MG4 (con batteria da 64 kWh con pompa di calore e pari potenza), ha sempre mantenuto un consumo inferiore di circa il 5/10%, bilanciando quindi la differenza di capacità a suo sfavore e pareggiandone sostanzialmente l’autonomia finale. 

…e quello che invece non mi è proprio piaciuto

Lo stesso viaggio ha dimostrato che per le ricariche rapide non si può prescindere dalla pompa di calore (optional che non ho e che permetteva alla MG4 di terminare le ricariche in anticipo). E da un software maturo che possa preriscaldare le batterie e programmare le soste senza dover ricorrere allo smartphone. Con il restyling la situazione deve essere migliorata molto. Software rifatto da zero e batterie preriscaldabili accompagnano una maggiore efficienza che arriva ad aumentare i kWh utilizzabili della batteria. Volkswagen non doveva e non poteva lasciare indietro in maniera cosi marcata veicoli di soli 3 anni, un’enorme caduta di stile dopo la già pessima gestione del Dieselgate.

  • I primi tre articoli di questa serie: “Tre anni in Skoda Enyaq (e 120 km): batteria e consumi” (clicca qui). “120 mila km in 500e, spendendo…” (qui). E “50 mila km in Leaf: la batteria…” (qui). 
  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link