Un anno vissuto pericolosamente (per l’ambiente e non solo)

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Il 2024 è stato un anno nero per l’ambiente. Tuttavia gran parte delle popolazioni continuano ad affidarsi a politici che non si preoccupano affatto della sua tutela.

 

di Sandro Angiolini
27 dicembre 2024

Si chiude un 2024 assai nero per l’Ambiente, per tanti motivi. Ne cito solo alcuni:
la COP 29 di Baku (cioè la convention annuale mondiale per far avanzare la lotta contro il cambiamento climatico) ha partorito risultati miseri, difficilmente in grado di contrastare l’aumento tendenziale delle temperature medie e massime a cui assistiamo da decenni. Questo significa maggiori probabilità di siccità e di eventi meteorici estremi, soprattutto in alcune aree del pianeta.

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– Una di queste è proprio il Mediterraneo. Ne sanno qualcosa gli abitanti di Valencia, che hanno visto circa 300 concittadini morire a fine ottobre per un’alluvione, con danni complessivi stimati in 31 miliardi di euro (fonte The Economist). O quelli di varie regioni italiane che, a turno, sono state colpite da fenomeni simili. Nel nostro caso, e in tanti altri, la gravità degli eventi negativi favoriti dal cambiamento climatico si sposa con la cattiva pianificazione urbanistica ed edilizia: torrenti “tombati” senza ritegno e troppi spazi creati a livello seminterrato e/o in zone, appunto, alluvionabili. Ma l’interesse degli impresari (e quello dei Comuni che incassano gli oneri per costruire) ha prevalso.

– Qualcuno si ricorda che a gennaio c’è stata una vivace (e ben visibile) protesta degli agricoltori in molti Paesi europei? I politici hanno fatto finta di ascoltare e poi si sono limitati a ritardare l’entrata in vigore di alcune norme che in realtà proteggono l’ambiente e la salute dei lavoratori stessi. Ciò che più preoccupa è che solo il 12% circa di territorio del nostro continente sia interessato da agricoltura biologica e che la nuova Commissione Europea non sembra, nel suo complesso, particolarmente sensibile ai temi ambientali.

– Anche perché siamo ancora nel mezzo di due seri conflitti internazionali: in Ucraina (dove è naufragata proprio pochi giorni fa una petroliera russa – una delle circa 100 che ogni anno hanno incidenti disperdendo idrocarburi in mare, questo viene dimenticato da chi ostacola la diffusione delle energie rinnovabili), e in Medio Oriente. Ogni guerra, oltre alla morte di persone innocenti, comporta distruzione di natura, fauna e inquinamento spesso irreversibile.

Uno degli esempi più eclatanti è quello da plastica, che nei Paesi in via di sviluppo ha assunto dimensioni terribili, come ho potuto constatare di persona durante un recente viaggio in due nazioni asiatiche. Per fortuna alcuni di questi (vedi Nigeria) stanno seguendo l’esempio della UE e mettendo al bando le plastiche usa e getta, oltre a organizzare una migliore raccolta differenziata.

Ciò che sorprende è che, nonostante questa serie di segnali e di fatti concreti, gran parte delle popolazioni continui ad affidarsi a politici che non si preoccupano minimamente della tutela delle risorse ambientali. Partiti che incitano soprattutto all’odio verso le minoranze e che promettono risultati in campo economico difficilmente raggiungibili senza una cooperazione internazionale su temi oggettivamente complessi. Lo capiremo meglio dal 20 gennaio, quando inizierà il secondo mandato di Donald Trump.
E Buone Feste.

 

OLTRE LA SIEPE è una rubrica settimanale che parte da eventi/notizie relative all’ambiente e all’economia su scala nazionale o internazionale per riflettere su come queste possono impattare sulla scala locale e regionale toscana.
Sandro Angiolini – Figlio di mezzadri, è agronomo ed economista e ha conseguito un Master in Politiche Ambientali presso l’Università di Londra (Wye-Imperial College). Ha scritto numerosi articoli sui temi dello sviluppo rurale e sostenibile e tre libri sull’agriturismo in Toscana. Per 29 anni funzionario presso amministrazioni pubbliche, svolge attualmente attività di consulente economico-ambientale e per lo sviluppo rurale integrato, in Italia e all’estero, oltre a varie iniziative formative e di comunicazione. È fortemente impegnato nel settore del volontariato ambientale e culturale.

È di recente uscito il suo libro “Comunicare meglio-istruzioni per l’uso”, un manuale divulgativo sulle tecniche di comunicazione rivolto ai non addetti ai lavori.
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