Musk: «Solo la destra dell’AfD può salvare la Germania». Scholz: «Non dà buoni consigli politici»

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di
Mara Gergolet, corrispondente da Berlino

Il patron di Tesla ha ritwittato un post diSeibt, regina YouTube della destra tedesca.Già nel settembre 2023 aveva chiesto la fine del «governo semaforo» dopo aver scoperto che la Germania finanziava operazioni di soccorso nel Mediterraneo «contro il volere del popolo»

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DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
BERLINO-E alla fine Elon Musk completa la sua traversata e, anche in Germania, appoggia l’AfD. Ritwitta un post di Naomi Seibt, stellina YouTube della destra tedesca, detta anche l’anti-Greta (perché negazionista sul clima) e scrive testualmente: «Solo l’AfD può salvare la Germania». Non che fosse difficile intravedere le simpatie di Musk per quella galassia, visto il potenziale distorsivo e dirompente che l’estrema destra ha (o avrebbe) sull’organizzazione politica tedesca, ma l’appoggio così esplicito — a metà tra l’endorsement e lo sfottò del bad boy ricchissimo e anti-establishment che si può permettere di dire tutto — è arrivato per la prima volta.

La candidata di AfD: «Musk ha ragione» 

Due ore dopo il post, le reazioni sono numerose. Intanto Alice Weidel, la candidata cancelliera dell’AfD, ha subito condiviso il post di Musk, aggiungendo: «Sì! Ha assolutamente ragione!». Ha poi linkato una propria intervista a Bloomberg, in cui dice: «Per favore guarda la mia intervista sul presidente Trump, su come la socialista Merkel ha rovinato il nostro paese, come l’Unione Europea Sovietica ha distrutto la spina dorsale economica della Germania e come il nostro paese non funziona più!».
Quanto al post originale che Musk ha condiviso, Naomi Seibt, 23 anni, è un’influencer politica dell’estrema destra, con 310mila follower. Fa parte di quella schiera di giovani che stanno contribuendo al successo dell’AfD tra adolescenti e ragazzi, dove il partito è il più seguito nella fascia d’età 16-24 anni. Nel post, Seibt critica il probabile prossimo cancelliere, il conservatore Friedrich Merz (CDU), accusandolo di essere «inorridito all’idea che la Germania segua l’esempio di Elon Musk e Javier Milei». Inoltre, sostiene che Merz «rifiuta decisamente un approccio libertario e si sottrae a qualsiasi discussione con l’AfD».




















































Musk e la «politica globalizzata»

Seibt ha cominciato a interessarsi di politica con l’arrivo dei siriani in Germania, per poi diventare una negazionista del clima, anzi un’attivista partecipando a congressi di negazionisti e propagandando queste tesi. Ha formulato una propria base ideologica anti-woke, anti-cambiamento climatico, anti-migranti, anti-establishment che l’ha resa famosa in un ristretto ma influente (e perfino dominante in alcune fasce d’età) circuito di influencer politici. Quanto a Musk, mentre in questi giorni dirige la sua potente macchina social per spingere allo shutdown del governo USA (bloccando i bilanci federali), è ormai evidente anche agli europei come non starà a guardare oltre Atlantico. Come già per l’economia digitale, ha capito la forza e la facilità della politica globalizzata e l’esportabilità della sua piattaforma in vari Paesi. Ha costruito una poderosa macchina social, mentre i partiti nazionali sono locali, lenti, analogici e poco digitali.
Il resto lo fanno la sua megalomania, i suoi interessi e il senso assoluto della scommessa. In Italia è dalla parte del governo, in Inghilterra si allea con Nigel Farage, con il sogno di propiziare un cambio epocale nella dinamica Tory/Laburisti. In Germania trova il modello quasi paradigmatico di ciò che odia: lo Stato e la cosa pubblica, ben oltre la burocrazia che imbriglia i suoi business, e che in Germania è esasperante perfino per i tedeschi.
Ma c’è di più, in queste puntate tedesche. Nel settembre 2023, Musk aveva già chiesto la fine del governo «semaforo», dopo aver scoperto che la Germania finanziava operazioni di soccorso nel Mediterraneo, una scelta che — secondo un sondaggio da lui citato — andava contro la volontà dei cittadini. «Quando un governo democratico agisce contro il volere del popolo, dovrebbe essere rimosso».

«Olaf Sholz? Un folle»

«C’è la libertà di opinione, che vale anche per i multimiliardari. Ma libertà di opinione significa anche poter dire cose che non sono giuste e che non contengono buoni consigli politici», ha commentato il cancelliere tedesco Olaf Scholz durante una conferenza stampa a Berlino.

Dopo la caduta della coalizione a novembre, Musk aveva definito proprio Olaf Scholz un «folle» e aveva attaccato Angela Merkel, arrivando a chiedersi chi fosse. Ma l’AfD in Germania è un’altra storia. Difficile dire quanto Musk la conosca, avendo mostrato voragini nelle proprie conoscenze storiche, o sensibilità umanistiche, come emerso quando parlava di Ucraina. L’AfD mantiene un ambiguo rapporto con il passato nazista, che la Germania moderna ha invece rigettato. La democrazia tedesca e il miracolo economico del dopoguerra sono stati costruiti proprio sul rifiuto del totalitarismo. Per questo, nella percezione della maggioranza dei tedeschi, l’AfD è un partito pericoloso. Inoltre, l’AfD di Weidel mostra simpatie per Putin e una neanche troppo mascherata fascinazione per l’autoritarismo. Musk ha fatto capire che non starà a guardare. La Germania è un simbolo di quel mondo «liberale» e di concertazione pubblica che lui ritiene superato. Tra due mesi si vota. La macchina è pronta e lo spettacolo è solo all’inizio. Si aggiungano le armate di troll di Putin, che potrebbero adottare contro Berlino tecniche già sperimentate in Romania. Per la Germania sarà una campagna elettorale diversa da quelle del passato, condotta anche da attori che in Germania neppure hanno la cittadinanza.

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