Le cause giudiziarie cercano di stimolare un’azione per il clima

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Nonostante le cause sul clima siano in aumento in tutto il mondo, restano dei dubbi sulle implicazioni pratiche delle sentenze dei tribunali e sul fatto che possano davvero ridurre le emissioni di gas serra

Le cause giudiziarie che riguardano il cambiamento climatico stanno assumendo sempre più importanza, con gli sforzi globali che procedono molto più lentamente del riscaldamento del clima e la politica nazionale che stenta. Le cause in discussione all’Aja, recentemente decisi nel Montana e in corso altrove dimostrano che i tribunali sono sempre più ricettivi al dovere dei governi e delle aziende di limitare le emissioni.

AUMENTANO LE CAUSE SUL CLIMA

“L’aumento dei cause è un sintomo del fallimento di queste entità nell’agire sul clima. I tribunali non ci salveranno ma, quando il processo politico fallisce, è lì che ci si rivolge”, ha detto Patrick Parenteau della Vermont Law School in un’intervista ad Axios.

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Restano dei dubbi sulle implicazioni pratiche delle sentenze dei tribunali e sul fatto che possano davvero ridurre le emissioni di gas serra che riscaldano il pianeta, se siano misure più simboliche o se si trovino da qualche parte nel mezzo.

LE CAUSE SUL CLIMA NEGLI STATI UNITI

Negli Stati Uniti, città, Stati e cittadini hanno intrapreso delle azioni legali per costringere il governo e l’industria dei combustibili fossili ad assumersi la responsabilità di aver causato il riscaldamento globale e ad emanare nuove limitazioni alle emissioni o a fornire un risarcimento per i danni correlati al cambiamento climatico. Molte di queste cause sono state annullate per motivi giurisdizionali o per altri motivi.

LA CAUSA INTENTATA DALLO STATO DI VANUATU

Tuttavia, questo mese si sono registrati due importanti sviluppi che potrebbero segnare una svolta nelle battaglie legali legate al cambiamento climatico: alla Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia, la piccola nazione insulare di Vanuatu ha intentato una causa chiedendo un parere consultivo sugli obblighi che i Paesi hanno per combattere il riscaldamento globale. Si sono concluse due settimane di testimonianza pubblica, ma non prima che le fratture tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo fossero messe a nudo.

Gli Stati Uniti e la Russia, tra gli altri Paesi, hanno sostenuto che la legge sui diritti umani non dovrebbe essere applicata. Vogliono che qualsiasi parere consultivo rispetti gli obblighi previsti dai patti sul clima come l’accordo di Parigi, mentre i Paesi in via di sviluppo sostengono che i grandi inquinatori stanno violando i diritti umani fondamentali dei Paesi più vulnerabili.

LA CAUSA NEL MONTANA

Mercoledì scorso una maggioranza di 6 a 1 nella Corte suprema del Montana ha sostenuto la decisione di una Corte inferiore, secondo cui le politiche sui combustibili fossili dello Stato e la mancanza di azioni per frenare il riscaldamento globale vìolano il diritto costituzionale dei giovani ad un ambiente pulito. La decisione in Held contro Montana ordina inoltre alle agenzie statali di considerare le emissioni di gas serra dai progetti di sviluppo proposti.

Il Montana è un importante produttore di carbone, il combustibile fossile a più alta intensità di carbonio, ed è anche uno Stato sempre più importante per l’estrazione di minerali utilizzati nelle fonti di energia rinnovabile. La decisione del Montana è particolarmente significativa, poiché molti altri Stati hanno delle disposizioni costituzionali simili, che potrebbero portare ad un effetto domino di azioni legali statali per forzare l’adozione di determinati passaggi.

LE COSTITUZIONI DEGLI STATI USA

Illinois, Pennsylvania, New York, Massachusetts e Rhode Island hanno disposizioni costituzionali simili e sono in corso sforzi per promulgare il linguaggio in altri stati, ha affermato Michael Gerrard, studioso di diritto sui cambiamenti climatici della Columbia University. Alle Hawaii, una causa simile a quello del Montana è stata risolta a condizioni favorevoli per i querelanti. Lo Stato si è impegnato a decarbonizzare il suo sistema di trasporto, tra le altre misure. Gerrard ha affermato che l’azione legale sui cambiamenti climatici può essere efficace in contesti in cui i tribunali sono indipendenti e influenti. “Stiamo assistendo ad una crescita enorme di contenziosi sul clima”, ha detto menzionando alcune cause in Olanda che hanno stimolato l’azione governativa e una sentenza della Corte Suprema in Nepal che ha portato il Parlamento ad approvare una legge sul clima. “In alcuni cause, i tribunali stanno avendo un’influenza”, ha aggiunto Gerrard.

NON TUTTE LE CAUSE SUL CLIMA VANNO A BUON FINE

Tuttavia, alcune vittorie in tribunale per gli attivisti per il clima si sono trasformate in battute d’arresto in appello: una sentenza del 2021 di un tribunale distrettuale olandese che ordinava a Shell di ridurre le sue emissioni del 45% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019 è stata annullata lo scorso novembre.

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Tra la decisione del 2021 e le azioni della Corte d’appello di quest’anno, Shell ha fatto più investimenti nella produzione di petrolio e gas, riducendo al contempo l’importanza delle attività di energie rinnovabili, nel tentativo di avvantaggiare gli investitori. L’azienda ha anche trasferito la sua sede centrale fuori dall’Olanda, anche se ciò è avvenuto per molteplici ragioni, tra cui considerazioni fiscali.

LE CAUSE E LE EMISSIONI DI GAS SERRA

Questo solleva la questione se queste cause facciano una differenza significativa per ciò che conta davvero: le emissioni di gas serra. Nel caso di Shell, la risposta è no. E persino nel caso Montana – che molti attivisti hanno salutato come una decisione rivoluzionaria – l’unico sollievo concesso dalla Corte Suprema dello Stato è stato di garantire che le emissioni sarebbero state incorporate nella pianificazione del progetto. In definitiva, né il processo politico, né i tribunali stanno limitando con successo il cambiamento climatico e i suoi numerosi effetti dannosi.



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